Dieta di gruppo

Salute & Benessere

La dieta del latte

2024-02-22 14:52:58

Sono tantissimi i regimi dietetici che promettono di fare perdere peso velocemente e senza fatica, ma non sempre si tratta di stili alimentari equilibrati e sani. A lungo andare possono, infatti, far male alla salute, soprattutto se si predilige un settore di alimenti, finendo per discriminarne un altro. Va molto in voga ultimamente la dieta del latte, per dimagrire 5 kg in 8 giorni.

Come funziona questo regime alimentare, cos’è e quali sono i possibili rischi per la salute delle persone che decidono di intraprendere questo tipo di dieta.

La dieta del latte arriva dal Portogallo ed è considerato uno di quei regimi alimentari decisamente rigidi. La dieta è principalmente semi liquida, a base, appunto, di latte, come si può ben capire. Si tratta di una dieta lampo che si basa su un solo gruppo di alimenti per questo si può seguire solo per pochissimi giorni, iniziando subito dopo una dieta sana ed equilibrata, per evitare che tali privazioni possano avere conseguenze pesanti sulla nostra salute come carenze e scompensi nutrizionali.

Attenzione, però, bisogna seguirla alla lettera e per poco più di una settimana, non sono previsti sgarri o eccezioni.

Si può seguire per un massimo di 8 giorni, durante i quali si può bere solo latte scremato. Durante alcuni giorni si possono anche integrare altri alimenti ipocalorici:

  • carni magre come pollo, manzo senza grasso, tacchino
  • formaggi magri come la robiola, la ricotta e anche i formaggi freschi non stagionati
  • frutta ricca di acqua, come arance kiwi, ananas

Tutto il resto è invece da evitare. Si può bere durante il giorno tè verde in quantità illimitate, a patto di non aggiungere zucchero.

Nei giorni in cui si bevono solo latte o altri alimenti liquidi, l’assunzione di calorie è decisamente bassa: solo 500. Nei giorni in cui, invece, vengono concessi cibi ricchi di proteine magre, si può arrivare a 700 calorie. Una dieta fortemente ipocalorica, costringe il corpo umano a prendere le riserve di grasso per dare energia a tutto l’organismo. E questo spiega il perché si perdono 5 kg in soli 8 giorni.

Qui di seguito è riportato il menù della durata di 8 giorni: è sconsigliato continuare più a lungo.

  • Giorno 1: 6 bicchieri di latte
  • Giorno 2: 4 bicchieri di latte e 2 frutti
  • Giorno 3: 2 bicchieri di latte, 2 frutti e 150 grammi di formaggio magro
  • Giorno 4: 4 bicchieri di latte, 2 frutti e 150 grammi di carne magra ai ferri
  • Giorno 5: 2 bicchieri di latte, 2 frutti, 150 grammi di carne magra ai ferri e 1 uovo sodo
  • Giorno 6: 2 bicchieri di latte, 2 frutti, 1 uovo sodo, 100 grammi di formaggio magro, 150 grammi di carne magra ai ferri
  • Giorno 7: 3 bicchieri di latte e 3 frutti
  • Giorno 8: 2 bicchieri di latte, 150 grammi di carne, 150 grammi di formaggio magro e 1 frutto

Il latte vaccino si può sostituire con latte di mandorle senza zuccheri aggiunti o latte di soia.

Inoltre, tra gli effetti collaterali di una dieta a base principalmente di latte possiamo citare diarrea, nausea, mal di testa, gonfiore, problemi intestinali, rallentamento del metabolismo. Senza tralasciare che a livello mentale potremmo sperimentare forte stanchezza e irascibilità.

Questa dieta non può essere usata in gravidanza, in allattamento, nei bambini, negli adolescenti, in chi soffre di malattie particolari e in chi è intollerante al lattosio.

Fonte greenstyle 

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Dieta senza istamina: cosa mangiare

2024-01-21 14:42:54

La dieta senza istamina è un programma alimentare volto a ridurre l’assunzione dei cibi che contengono questa molecola. L’ istamina molecola rilasciata dal sistema immunitario

Sebbene sia poco conosciuta, esiste però una condizione nota come “intolleranza all’istamina“, che può produrre effetti e sintomi fastidiosi e persistenti, apportando dei cambiamenti nella scelta dei cibi da portare in tavola e adottando una dieta ipoistaminica, è possibile attenuare e prevenire questi sintomi.

Tra i disturbi più comunemente riportati dalle persone intolleranti all’istamina vi sono:

  • Mal di stomaco, nausea, diarrea e altri problemi intestinali
  • Improvviso mal di testa o emicrania
  • Disturbi cutanei, come prurito e orticaria
  • Difficoltà respiratorie
  • Dismenorrea
  • Abbassamento della pressione sanguigna
  • Palpitazioni e vertigini
  • Naso irritato, che cola o congestione nasale.

Solitamente, i sintomi elencati si presentano circa un’ora dopo i pasti (o meglio, dopo aver assunto cibi particolarmente ricchi di istamina), e possono durare anche per 8-12 ore.

Poiché non esistono ad oggi dei test per l’intolleranza all’istamina che siano al 100% attendibili e precisi, qualora si dovesse sospettare un problema di questo tipo, è importante parlarne con un medico e valutare la possibilità di seguire una dieta a basso contenuto di istamina o di cibi istamino-liberatori.

Dieta senza istamina: cibi ammessi e sconsigliati

Carne rossa e pollame freschi o surgelati: meglio optare per tagli magri ed eliminare grasso e pelle da pollo o tacchino;

Pesce fresco o surgelato (non in scatola), fatta eccezione per alcune tipologie;

Latticini: formaggi freschi, ricotta, latte e yogurt e grana;

Uova;

Frutta senza istamina: come albicocche, cachi, ciliegie, fichi, mele, mirtilli, pere e uva;

Cereali: pane, pasta o riso integrali;

Verdura a foglia verde, come lattuga, cicoria, broccoli;

Vegetali in generale: carote, cavolfiore, zucchine, asparagi, barbabietole, carciofi, cavolini di Bruxelles, finocchi, peperoni, prezzemolo, sedano, zucca;

Condimenti: olio extravergine di oliva, aceto di mele;

Legumi, a eccezione della soia e dei ceci.

Alimenti sconsigliati

Nella tabella degli alimenti ricchi di istamina, e di conseguenza sconsigliati per chi presenta un’intolleranza, spiccano soprattutto quelli fermentati o i cibi troppo lavorati, ma non solo. Anche alcuni alimenti freschi possono presentare elevati livelli di questa molecola, ad esempio:

Vegetali: pomodori, patate, melanzane, crauti, spinaci, funghi;

Pesci: frutti di mare, crostacei, tonno, sgombro e pesce in scatola o affumicato;

Frutta secca;

Bevande alcoliche;

Salsa di soia;

Lievito;

Insaccati, salsiccia, salame, carne essiccata;

Formaggi fermentati;Aceto di vino.

Nel novero dei cibi da evitare o da assumere con parsimonia, segnaliamo anche quelli istamino-liberatori, ovvero:

Cioccolato;

Alcuni tipi di frutta: agrumi, fragole, banane, ananas, papaya, lamponi, avocado;

Frutta secca;

Uovo (albume);

Carne di maiale;

Caffè;

Birra.

Sebbene la lista dei cibi ammessi sia effettivamente lunga, anche quella dei cibi da evitare è evidentemente piuttosto ampia.Per non incorrere nel rischio di sviluppare delle carenze nutrizionali, quindi, è bene evitare di seguire una dieta senza istamina fai da te, ma affidarsi ai consigli del medico o del dietologo di fiducia.Un professionista potrà formulare il piano alimentare adatto a te, basandosi sulla sensibilità personale, senza eliminare drasticamente interi gruppi di alimenti oggettivamente benefici per la salute.

Fonte https://www.santagostino.it/it/santagostinopedia/istamina-allergia

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DALLA TAVOLA ALLA PASSEGGIATA: PER SMALTIRE GLI ECCESSI DELLE FESTE

2024-01-01 15:19:33

Durante le festività, i pasti più abbondanti e il consumo di cibi più ricchi di zuccheri e grassi come il panettone, il pandoro, lo zampone etc., possono farti ingerire molte calorie in più del necessario. Mediamente nel periodo festivo possiamo consumare circa 7/8000 calorie in eccesso, che possono trasformarsi in grasso di deposito (trigliceridi). Per smaltire i grassi accumulati dovrai muoverti molto di più di quanto pensi e nel modo adeguato a bruciare i grassi. Camminare è un'ottima attività brucia grassi, ma per smaltire le calorie extra delle feste devi camminare nel modo giusto.

QUANTE CALORIE SI CONSUMANO CAMMINANDO

Camminare è un’ ottima forma di esercizio che può aiutare a ridurre i grassi di deposito, perdere peso e a migliorare la salute cardiovascolare. Tuttavia, la quantità di calorie (kcal) totali consumate camminando, ovvero il costo energetico della locomozione più le kcal del metabolismo basale, dipende da diversi fattori, come il peso, la velocità, la durata della camminata, il tipo di terreno su cui cammini e la sua inclinazione. Camminando in pianura abbastanza spediti si consumano mediamente 0,5 kcal per kg di peso per ogni km percorso da sommare al metabolismo basale, es.:

Una persona di 80 kg che cammina per 2 km a circa 4 km ora consuma circa 120 kcal totali cioè 80 kcal per la locomozione e circa 40 kcal per il metabolismo basale. Non ci sono differenze sostanziali tra uomini e donne.

L’energia necessaria per camminare in salita raddoppia con una pendenza del 6%, mentre si dimezza in una discesa del 10%. Attenzione però alle discese, aumentare la velocità significa mettere a dura prova le articolazioni, soprattutto le ginocchia.

Ovviamente non si consumano calorie solo camminando o correndo, puoi svolgere sport o attività quotidiane come nuoto, bicicletta, jogging o giardinaggio.

QUANTO CONTA LA VELOCITÀ DEL CAMMINO?

Il costo energetico del cammino è in realtà influenzato dalla velocità solo in piccola parte, ovviamente, più aumenta la velocità della camminata, maggiori saranno le calorie spese nello stesso periodo di tempo dato che si percorreranno più km.

Passare da una camminata in piano a 3 km/ora ad una camminata veloce a 6 km/ora raddoppia le calorie consumate in un’ora di cammino. Ma questo non ti porterà a consumare i grassi accumulati con le mangiate delle feste. Infatti, più aumenta l’intensità, più l’organismo utilizza gli zuccheri, rappresentati principalmente dal glicogeno muscolare, e per contro diminuisce l’utilizzo dei grassi che si riduce fino a quasi lo zero a circa il 90 per cento della tua frequenza cardiaca massima.

  • In particolare, se vuoi perdere qualche chilo ciò che devi ridurre è la massa grassa, e per farlo devi camminare con un ritmo moderato (cioè con la respirazione appena accelerata) durante il quale il 70/80% dell’energia necessaria sarà rappresentata dagli acidi grassi

Attenzione però, i grassi richiedono un po’ di tempo per essere utilizzati, dovrai quindi camminare per diversi minuti prima di iniziare a utilizzare a pieno regime i grassi come fonte di energia e la tua camminata dovrebbe proseguire per almeno 30 o 60 minuti per ottenere buoni risultati.

Tieni quindi presente che per smaltire i grassi accumulati durante le feste è probabile che, in media per una persona di peso regolare, serva un allenamento di 4/5 ore a settimana per 4/5 settimane.

DIETA E PASSEGGIATE: UN BINOMIO VINCENTE PER RITROVARE LA FORMA

Le camminate possono aiutare a smaltire le calorie in eccesso solo se dopo le feste si adotta un'alimentazione equilibrata e si rispetta il proprio bilancio energetico.

Ricordati di includere quotidianamente frutta e verdura, cereali integrali, latte e latticini. Includi fonti di proteine magre come pesce, carne bianca, legumi, derivati del latte come la ricotta e formaggi.

OLTRE LA CAMMINATA ADOTTA UNA VITA DINAMICA

Per rimettersi in forma dopo le feste, oltre a camminare è importante mantenere uno stile di vita attivo; La sedentarietà è nemica della salute. Puoi avere uno stile di vita più dinamico modificando alcune abitudini, ad esempio

  • Preferisci la doccia al bagno, lavati e asciugati energicamente;
  • Non usare l’ascensore;
  • Durante il lavoro, ogni 20 minuti, alzati dalla sedia e cammina.

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