Salute & Benessere
Consigli sull’alimentazione d’estate
Più frutta e verdura fresche
Proprio durante la stagione estiva la natura ci mette a disposizione una vasta gamma di frutta e verdura , come a preoccuparsi di piacere e accontentare i gusti di tutti e soprattutto come ad avvertirci della loro importanza. Infatti quando sudiamo non perdiamo solo acqua, ma anche tanti sali minerali e vitamine idrosolubili: ecco perché d’estate ci sentiamo maggiormente stanchi e spossati. La frutta e la verdura fresche sono ricchissime di acqua, sali minerali e vitamine , pertanto è bene farne una bella scorta per reintrodurre i micronutrienti persi con il sudore e affrontare al meglio le giornate più calde. Tre porzioni di verdura e 2-3 frutti di stagione al giorno sono sufficienti per fronteggiare l’afa estiva e per guadagnare benessere.
Favorisci la digestioneCon il caldo la digestione rallenta, quindi è importante aiutare il nostro organismo a lavorare con efficienza. Bisogna moderare il consumo di piatti elaborati e ricchi di grassi, limitando le preparazioni che contengono, ad esempio, panna, burro, margarine, maionese, oppure le fritture. È preferibile scegliere alimenti freschi, facilmente digeribili e ricchi di acqua, possibilmente cotti a vapore , in modo che l’apporto delle sostanze nutritive (vitamine e minerali) rimanga inalterato. Per condire si possono utilizzare due cucchiaini di olio d’oliva a crudo e, naturalmente, occorre sempre un occhio di riguardo per le porzioni .
Alimenti sicuriÈ indispensabile rispettare le modalità di conservazione degli alimenti che consumiamo, soprattutto in presenza del caldo estivo. Se si decide di consumare fuori casa un pasto preparato da noi, è opportuno utilizzare una borsa termica inserendo le apposite tavolette refrigeranti, oppure dei piccoli frigoriferi portatili, dove conservare nel modo corretto gli alimenti. Mantenere la catena del freddo è fondamentale: una cattiva conservazione degli alimenti espone a un maggior rischio di contrarre batteri intestinali che possono causare gastroenteriti e contribuire alla disidratazione.
fonte educazione nutrizionaleSalute & Benessere
Pausa pranzo: cosa mangiare.
La pausa pranzo quando si lavora – in ufficio come in altri ambienti – può essere buona e anche nutriente. I tempi ristretti in genere fanno prediligere alimenti veloci, magari presi al bar, ma anche avanzi e piatti preparati a casa il giorno prima.
Come rendere equilibrato il pasto della pausa pranzo.
Un pasto equilibrato deve contenere un pacchetto nutrizionale formato da carboidrati (pasta, patate, riso, muësli, cereali, pane, verdure), da proteine che possono essere di origine animale (come carne, pesce, latticini e uova) o di origine vegetale (legumi prima di tutto).
Piadine e panini
Per quanto riguarda piadine e panini, tutto dipende da come vengono preparati. Vanno evitate le salse, perché incrementano le calorie senza dare alcun apporto nutrizionale. È invece essenziale scegliere il pane: se presente, si può richiedere il pane toscano senza sale aggiunto, in modo da tenere sotto controllo l’ipertensione, mentre chi ha problemi di diabete potrà optare per il pane integrale.
Nel panino o nella piadina, poi, è importante che la parte proteica sia sufficiente: meglio scegliere affettati magri, tonno o salmone, oppure pollo e tacchino se cucinati in modo corretto, ma anche frittata o hummus.
Infine è importante aggiungere verdura: che siano pomodori, insalata, zucchine e melanzane grigliate, non importa, purché si evitino le preparazioni caloriche.
Tramezzini in pausa pranzo
Il tramezzino è un pranzo che in America è chiamato desk eating, ossia il pranzo da scrivania. Meglio dirlo subito: non è una buona abitudine.
In ogni caso, se per problemi di tempo risulta impossibile preparare qualcosa e l’unica alternativa resta quella di prendere un tramezzino al distributore, meglio sceglierne uno che abbia come ingredienti il prosciutto o il tonno oppure il formaggio.
Possiamo poi aggiungere al tramezzino un po’ di frutta o del cioccolato fondente. Importante è mangiarne almeno due: un tramezzino solo non farà altro che aumentare la fame e porterà la persona a mangiucchiare durante il pomeriggio.
Sushi e sashimi
Il pesce crudo può essere un buon alimento da consumare in pausa pranzo. È leggero e ha poche calorie, ma bisogna comunque sempre tenere presente il principio della dieta equilibrata e variata. In particolare, se si decide di mangiare il sushi in pausa pranzo, bisognerà pianificare bene gli altri pasti.
Il sushi si compone prevalentemente di pesce crudo, con poco riso. È necessario quindi fare una colazione ricca, magari con una tazza di latte con caffè, accompagnate da fette di pane tostato con la marmellata. Per la cena si dovrà optare per piatti ricchi di verdure. Un’ottima soluzione è il minestrone o il passato di verdura.
Insalata mista
L’insalata mista è un piatto che si può prendere sia al bar, sia preparare velocemente a casa. Se si sceglie di comprarla, è importante preferire quelle che contengono un unico prodotto proteico come il tonno oppure le uova o con la carne, preferibilmente di pollo o di tacchino.
Lo stesso principio andrà attuato per quelle preparate a casa, con verdure fresche stagionali, aggiungendo germogli di soia o di crescione, ricchi di sostanze nutrienti ed energizzanti. L’insalata va poi accompagnata dai carboidrati, come pane o crostini; oppure direttamente con i legumi. Un’ottima alternativa all’insalata verde è un’insalata di legumi. L’insalata va condita subito prima di mangiarla con olio extravergine d’oliva.
Pausa pranzo fuori
Chi si ferma a mangiare in trattoria o al ristorante può in genere optare per piatti preparati ad hoc per il pranzo che, se scelti con attenzione, possono essere salutari e non appesantire al rientro al lavoro. Lo stesso discorso vale per chi mangia in mensa.
Meglio dunque optare per piatti leggeri, assicurandosi di consumare un pasto completo di carboidrati (pasta, riso o altri cereali, patate, pane), proteine (legumi, pesce, carne, uova) e verdure, meglio se fresche e di stagione.
fonte humanitasalute
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Dieta ipotossica
La dieta ipotossica è un particolare regime alimentare che più che al dimagrimento mira alla riduzione del dolore. Quando si parla di dieta ipotossica non si deve pensare ad una comune dieta per dimagrire, quanto ad un regime alimentare studiato appositamente per combattere il dolore, riportando l’organismo ad una condizione salutare. Come dieta ancestrale o dieta di Seignalet (dal nome del medico che l’ha creata), questa alimentazione è per certi versi simili alla paleo dieta alla quale aggiunge la possibilità di consumare alcuni cereali, pseudo cereali e tutti i legumi. Il tutto per un’alimentazione più gestibile ma che ha comunque una lista di cibi proibiti, andrebbero eliminati il glutine e tutti i latticini.
Come per molti regimi alimentari che mirano alla salute, sono da bandire gli zuccheri anche se è concesso il miele. Inoltre non possono essere consumati insaccati, cibi preparati e alimenti di tipo industriale, compresi quelli prodotti dal fornaio. Sono inoltre sconsigliate le carni bianche in quanto gli animali in questione si nutrono di cereali.
Andando a cosa si può mangiare, c’è il via libera per frutta e verdura (con attenzione alle solanacee), cereali senza glutine come il riso o il miglio, pseudo cereali come la quinoa o l’amaranto, frutta secca, semi, legumi, soia, carni magre rosse, pesci e crostacei.
Come grassi è consentito l’olio ma solo a crudo. E, cosa molto importante, va considerata la cottura dei cibi che non dovrà mai superare i 120 gradi oltre i quali, secondo questo regime alimentare, si sprigionano sostanze tossiche.
Come organizzare un menu giornaliero
Un esempio di dieta ipotossica che da un’idea di come comporre il menu per una giornata. A colazione si può consumare una tisana di cicoria con un cucchiaino di miele e a cui far seguire della frutta fresca e secca. Lo spuntino può essere a base di qualche grammo di cioccolato extra fondente o, in alternativa, di frutta secca.
Per pranzo si può consumare un piatto di quinoa con verdure cotte al vapore, il tutto condito con dell’olio extra vergine d’oliva a freddo. E a seguire si può consumare qualche albume cotto in padella.
Lo spuntino può essere effettuato con un centrifugato di frutta e verdura a cui aggiungere un paio di noci e, infine, a cena, si può consumare un piatto di pesce con dei legumi cotti sempre al vapore e conditi con olio extra vergine d’oliva a freddo. Per concludere si può poi consumare della frutta di stagione.
Un’alimentazione sicuramente sana e che punta ad uno stile alimentare diverso e al quale non si è più abituato ma da cui si può certamente prendere spunto per idee nuove.
fonte notiziebenessere