La cubba'ita
200 grammi di zucchero semolato
300 grammi di miele di arancia
500 grammi di sesamo
150 grammi di mandorle leggermente tostate
Olio di semi qb
La buccia di una arancia grattugiata
Se vorrete che il torrone sia più morbido aumentate il quantitativo di miele e diminuite lo zucchero lasciando però la stessa proporzione di un kg complessivo.
Mettere su fuoco lo zucchero. Non appena sarà liquefatto incorporare il miele, il sesamo, le mandorle, la buccia di arancia e fare cuocere, mescolando sempre, fino a quando non sia tutto ben amalgamato. A questo punto versare il composto su un piano di marmo, precedentemente unto. Livellare aiutandovi con il matterello e con una spatola. Con un coltello praticare dei tagli netti sulla superficie in modo da formare dei rombi. Aspettare che si raffreddi . La cubba'ita si conserva in un luogo asciutto al fresco.
Dicono che le cicatrici sono ricordi brutti, ricordi che tornano in mente ogni volta che le guardi... non è vero io ne ho una molto speciale che ogni volta che lo guardo e lo tocco mi ricordo l'unico momento bello nella mia vita l'unico momento che pur di sentire ancora sulla mia pelle lo rifarei senza esitare...perché una mamma si sente meravigliosamente bella quando tiene in braccio suo figlio e sa che le piu' belle delle cicatrici l'ha fatto lui... l'amore piu' grande della mia vita.. mio figlio.....
Probabilmente è la persona con cui in adolescenza hai avuto più da dire… E sicuramente è la persona che – ingiustamente – hai trattato più male… Una mamma è così, un faro nella notte della vita che mai si spegne; quel posto sicuro a cui attraccare quando il mare è in tempesta; quella mano a cui aggrapparti quando la vita ti butta già e tutto ti sembra senza senso.
E’ Lei il tuo senso. Quel senso di tutto e di pienezza che solo pronunciandone il nome ti riempie la bocca e il cuore. Quel legame puro e imprescindibile grazie al quale la vita ti appare meno dura e la solitudine non fa paura…
Mamma… fortunato chi ha ancora il dono di averne una. Quando non c’è ogni cosa è un deserto. Quando manca in casa è tutto così terribilmente sordo e grigio…
Le verità che contano, i grandi princìpi, alla fine, restano due o tre. Sono quelli che ti ha insegnato tua madre da bambino. (Enzo Biagi)
Anche le più piccole routine insieme a lei hanno un sapore diverso. Quel caffè preparato con le sue mani sa di amore. Potrebbe essere il caffè più amaro del mondo, ma fatto da lei acquista un sapore tutto nuovo.
E’ quello che c’è dietro a quella routine a renderla così speciale. Quel momento di pausa dal mondo solo vostro. Quella coccola che ti ricorda di quando eri bambino…
Ognuno di noi – anche se inconsciamente – è legato alla sua infanzia. Inconsciamente davanti a lei ti sentirai sempre un po’ quel bambino che quando piangeva cercala solo la sua mamma.
Quelle braccia così delicate e fragili che ti facevano sentire così protetto…
Chi tene a mamma
è ricche e nun ‘o sape;
chi tene a mamma
è felice e nun ll’apprezza
pecchè ll’ammore ‘e mamma
è ‘na ricchezza
è comme ‘o mare
ca nun fernesce maje.
Pure ll’omme cchiù triste e malamente
è ancora bbuon si vò bbene ‘a mamma.
A mamma tutto te dà,
niente te cerca
e si te vede ‘e chiagnere
senza sapè ‘o pecchè…
t’a stregne ‘mpiette
e chiagne ‘nsieme a tè!