Gattina Ottanta
LA STORIA DI BIASIO, IL DIABOLICO MACELLAIO DI SANTA CROCE (VENEZIA) Tra tutte le fermate del vaporetto sul Canal Grande, l'unica fermata a non prendere il nome da una chiesa o da un monumento importante è la fermata di Riva de Biasio. Il nome tra origine da una leggenda/storia macabra che ci apprestiamo a raccontare: Secondo la leggenda, su questa fondamenta si trovava la bottega del luganegher (salsicciaio) Biagio Carnico, detto Biasio, noto in tutta la città per i suoi saporiti piatti di carne, tra cui lo sguazzetto, uno spezzatino così appetitoso da essere apprezzato proprio da tutti, dal popolino ai patrizi. Il gusto unico ed irresistibile del piatto era un vero mistero. Un po’ come le numerose sparizioni di putei nella zona intorno alla bottega del macellaio. I due misteri, purtroppo, erano strettamente collegati. L’ingrediente segreto del suo delizioso sguazzetto era, infatti, la carne di bambino frollata. L’atroce serial killer fu scoperto solo quando un operaio, mentre stava per ingurgitare il suo piatto preferito, si accorse della presenza di un ditino in mezzo alla sua pietanza. Egli avvisò immediatamente le autorità competenti, che procedettero seduta stante ad arrestare Biasio, il quale confessò i suoi delitti sotto tortura, ammettendo di procurarsi autonomamente la carne dei poveri bimbi trucidandoli senza pietà. La confessione fu confermata dai ritrovamenti dei resti degli efferati omicidi all’interno delle sue cantine. Lo scellerato assassino non restò impunito e la giustizia dell'allora Repubblica Serenissima fu particolarmente feroce nei suoi confronti: Biagio fu condannato dalla Quarantia Criminale che decretò una crudele pena: fu prima trascinato a cavallo dal carcere fino alla sua bottega dove gli furono tagliate le mani, poi fu torturato fino in piazza San Marco e lì pubblicamente decapitato tra le due colonne di Marco e Todaro e infine fu squartato come un bue e i suoi resti vennero esposti per giorni ai quattro angoli della città. La casa e la bottega del luganegher furono rase al suolo n modo che non rimanesse nemmeno la più piccola traccia di tanta e tale efferatezza nella città della Serenissima. La truce storia, che tanto ricorda quella del leggendario serial killer Sweeney Todd, viene tuttora ricordata con il nome della stazione del vaporetto. Da quel momento, infatti, la riva prese il nome di Riva de Biasio.
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