Lei è Iolanda. Nasce a Roseto degli Abruzzi nel 1936. Dopo la guerra la sua famiglia si trasferisce nel Lazio. Iolanda ha 19 anni. Lavora nel pollame, in una ricca famiglia di Roma. Ma è una sognatrice. Ama leggere, scrivere, studiare, vorrebbe conoscere il mondo. Una zia che vive in Belgio le propone di raggiungerla, lì avrà più possibilità. Iolanda è titubante, ma l’amore per l’avventura è più forte. Ha i soldi per il solo biglietto di andata. Si butta. È il 1957. Trova lavoro in una fabbrica di ceramiche. Passano 3 mesi. Conosce Giovanni, un minatore. È amore a prima vista. Nel giro di un anno si sposano. Entrambi fanno un lavoro duro, logorante. Sono costretti alla pensione anticipata. Vorrebbero dei bambini ma non ci riescono. Tornano in Italia. Fanno richiesta di adozione. La ottengono. Manca un giorno. Iolanda è emozionata. Scrive una lettera di benvenuto per la sua bambina. È il 24 novembre del 1978. Dall’India arriva Luana, una bimba piccolissima. Ha 13 mesi, ne dimostra la metà. È denutrita. Ha bisogno di cure. Iolanda e Giovanni si trasferiscono in ospedale. Stanno con lei notte e giorno. Non la lasciano sola un attimo. Passano 5 mesi, finalmente la dimettono. Iolanda porta la bambina a casa, la tiene tra le braccia. Luana non smette di piangere. Ha paura. Viveva con le suore, non è abituata agli estranei. Iolanda non si scoraggia. Indossa la tonaca fino a che la bambina non si tranquillizza. Luana cresce, va a scuola, si sposa. È il 2005. Papà Giovanni muore di tumore ai polmoni. Luana porta la mamma a casa sua, non vuole che stia sola. Jolanda si prende cura dei nipoti, ma non vuole essere di peso. Chiede di andare in una casa di riposo. Luana va a trovarla tre volte al giorno. Tutti i giorni. Non manca mai. È il 4 settembre del 2019. Luana va in Sardegna, potrà visitare la tomba del padre, sepolto nella sua terra d'origine. Rimane qualche giorno. Parte per fare ritorno a casa. Non vede l’ora di riabbracciare la mamma. Mancano poche ore al suo arrivo. Iolanda Barlafante, la sua eroina, la sua mamma, si siede, reclina la testa, muore.
Lo sapevi che le mandorle sono tra la frutta secca e i semi oleosi più diffusi? La coltivazione è diffusa in tutto il Mediterraneo, ma anche in Canada🇨🇦, dove i frutti vengono utilizzati soprattutto nell’industria dolciaria, ma di alcune varietà di mandorlo si utilizzano il legno e altre parti per creare saponi.
In Italia🇮🇹 ne esistono di varie tipologie tipiche come la mandorla di Toritto in Puglia, le mandorle abruzzesi di Navelli, le mandorle arrubbia, della Sardegna, o le mandorle di Avola siciliane. 👉🏻Per mandorla di Avola si intendono (Pizzuta d'Avola, Fascionello, Corrente d'Avola o Romana) che sono originari del territorio di Avola in provincia di Siracusa. Il segreto di questo alimento non è però solo racchiuso nel suo gusto, sono ricche infatti di principi nutritivi, ideali per chi è a dieta e per celiaci e diabetici!
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