È morto Luca Sacchi, il 25enne che ha inseguito i rapinatori della fidanzata. Era al pub e si è preso una pallottola in testa per recuperare uno zaino.
Luca Sacchi aveva compiuto 24 anni lo scorso 18 febbraio. Incensurato, nessun problema, innamoratissimo di Anastasiya, la ragazza ucraina di 25 anni, morto per difenderla, ucciso con un colpo di pistola alla testa da due giovani che la avevano minacciata e colpita alla nuca per rubarle lo zaino.
25 anni sono troppi pochi e morire così, mentre la vita ti scorre sui binari della normalità, della spensieratezza di quell'età, dei sogni di giovane innamorato, di un futuro ancora da disegnare.
Se si può uccidere per uno zainetto significa che è la società che sta morendo.
Per uno zaino.
TERRIBLE TERRIBLE TWO... l’ho già detto Terrible?
Questa sono io che cerco di mettermi l’eye-liner con una mano sola, con risultati scarsissimi. Ma è stato l’unico modo per far calmare David dopo una terribile crisi di nervi, o capricci, come volete chiamarli.
L’innesco è stato un cucchiaino di sciroppo: ha scoperto che il sapore non gli piaceva quando ormai era troppo tardi, il sorsino ormai era andato giù e lui avrebbe voluto solo tornare indietro nel tempo e non sentire mai, MAI, quel saporaccio. E via con la disperazione, rantoli, urla, botte a qualsiasi cosa gli capitasse sotto tiro... questa volta è stato lo sciroppo, ma la nostra quotidianità è praticamente un campo minato.
- Il biscotto è rotto: crisi
- Ho messo una tessera del puzzle al posto suo: crisi
- Vuole entrare in macchina dalla parte del fratello invece lo infilo dalla sua parte: crisi
- Il fratello si allontana in un momento in cui lo voleva vicino: crisi
- Mi è finita l’uva senza semi: crisi
- Ho spento la televisione al posto suo: crisi
- Vado avanti? Vabbè mi fermo.
Il fatto è che ogni volta devo provarle tutte per calmarlo, a volte sembra non funzionare niente, se sono sola mi viene quasi da piangere, soprattutto se sono in pubblico, poi improvvisamente dico o faccio la cosa giusta e magicamente la crisi finisce.
Ma ultimamente penso di aver capito una cosa, che per me è stata un’illuminaziome... IL MIO TERRIBILE DUENNE VIVE COME SE NON CI FOSSE UN DOMANI!!!
Al contrario del fratello più grande che ha più esperienza, quindi più memoria accumulata, non ha compreso ancora appieno il senso del domani, del futuro, della seconda occasione.
Per lui ogni momento deve essere perfetto! Esattamente come lo immaginava, esattamente come lo desiderava! Deve essere terribilmente frustrante pensare che ci sia una sola occasione e vedere quella occasione rovinata, sprecata, non perfetta come la volevi tu.
Così ultimamente provo questa routine: prima di tutto traduco a parole quello che prova “sei tanto arrabbiato perché il sapore dello sciroppo era cattivo e tu lo volevi più buono?”, così mio figlio pensa oh ma questa non è così tonta come sembra, mi ha capito!
Se riesco a strappare un “tzì” la vittoria è vicina, inizio a consolarlo e gli propongo un’altra cosa.
A volte invece urla così forte che manco riesce a sentire le mie parole, tipo quando guardavi un film con tua madre che passava l’aspirapolvere. E allora li, niente, lo consolo e lo distraggo come posso e aspetto che passi la tempesta.
Poi quando finisce torna ad essere quel bimbetto con le guance morbide e quel modo di parlare così tenero e quel sorriso e il suo poggiarti la testa sulla spalla per farsi consolare perché per lui rappresenti ancora tutto il mondo... e allora la smetti di chiederti se sono scaduti i termini per il diritto di recesso e pensi che forse in fondo ha ragione lui, non bisognerebbe mai sprecare nessuna occasione, soprattutto per coccolarlo, come se non ci fosse un domani ❤️