Gattina Ottanta

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Gattina Ottanta

Gattina Ottanta

E SEI SOLA Non dormi. E lui piange. E tu sei sola. E ti dicono che non hai latte, non abbastanza. E sei stanca, da impazzire. E ti vedi brutta. E non mangi. Perché non trovi nemmeno il tempo. E i dolori del parto faticano a passare. E sei sola. Di giorno lui lavora. Di notte lo lasci riposare perché deve alzarsi presto. E ti senti debole. Il suo pianto scatena il tuo. L'hai voluto, l'hai cercato, ti sei sentita completa. Tanto quanto ti sei sentita vuota. E sei sola. Nuove incombenze da ricordare. Pareri discordanti da coordinare. Tutti esperti di quel che non sanno. Nelle chat del corso preparto si parla di "magia". Anche tu rispondi "benissimo" quando ti chiedono "come va?". Perché una mamma deve rispondere così. Perché ci si aspetta che una brava mamma risponda così. E tu vuoi essere una brava mamma. E invii quel "benissimo", con le lacrime agli occhi dietro uno schermo che nasconde fragilità e paure. E poi cogli quell'espressione d'amore, mentre finalmente dorme. Scatti una foto. Perché i momenti in cui pensi che sia la cosa più incredibile che ti sia capitata ci sono. La condividi, per ricordartelo, per dire agli altri che è vero quello che si dice in giro, che sia "magia". Ma appena la invii si sveglia e piange e avresti voluto riposare un po' ma sei sola. Un veloce questionario, somministrato mentre aspetti una visita di routine. Per sapere se hai la depressione post partum. Senza parlare con nessuno. Mettendo delle crocette sulle risposte che credi di dover dare per dimostrare di essere brava. E lo sei. E allora scrivi che "sì, sei felice". E ti trema la mano mentre selezioni la risposta. Ma sei sola e nessuno se ne accorge. E pensi che vorresti tornare indietro, alla vita di prima, perché lì eri brava davvero. Non dovevi mentire per sembrarlo. Ti avevano parlato di amore a prima vista e tu senti più forte il rifiuto. Ti avevano parlato di una gioia senza confini ma quelle lacrime che segnano le guance hanno un sapore amaro. Ti avevano parlato di un istinto che ti avrebbe guidato ma la paura e la stanchezza rendono difficile ogni decisione. E poi succede. Ed è un attimo. Un attimo soltanto. Che separa il solo pensarlo dal farlo. E i giudizi si scagliano feroci. Come se tutti sapessero. Come se tutti capissero. Le leggi ogni volta che succede. Le condanne. E te le senti addosso tutte. Perché quella frazione di secondo che ti ha salvato è stata solo frutto di piccole circostanze. E sei sola. Ancora.

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