Gattina Ottanta

Caro Primo Figlio, sei la mia persona preferita al mondo. Tu e solo tu, sei stato il responsabile di aprire immensamente il mio cuore. Tu mi hai insegnato ciò che l'incondizionato, incontrollabile e selvaggio amore ti fa sentire. Tu hai cambiato tutto. Tu mi hai fatto la mamma. E anche se non sarai più il mio unico figlio, sempre, sarai il mio primo. Tu sarai sempre il primo che mi ha fatto per la prima volta smettere di pensare prima a me. Sei la prima persona a cui ho detto "ti amo" più di 15 volte in un solo giorno. Sei il primo a cui ho suonato il naso, al primo che gli ho pulito la cacca, il primo che mi ha fatto desiderare di soffrire invece che vedere soffrire te. Con te ho commesso tutti gli errori da neo mamma, ti ho usato metodo di apprendimento per fare un lavoro migliore con tua sorella/fratello, sei la mia bellissima cavia. Tu. Tu sei il mio primo neonato, il mio primo tutto. Tu sei nei miei sogni e in ogni desiderio che ho ordinato alle stelle. Quindi quando ti senti triste o frustrato perché non posso venire a giocare con te, perché sto allattando tua sorella/fratello o quando mi chiedi di prenderti in braccio e io ti dico di no, perché devo prendere lei/lui, o se senti che con te sono più dura e Con lei/lui più amorevole. O quando mi senti parlare di quanto sia tenera/o e bella/o e tu sei geloso. Stai sicuro che c'è più che sufficiente spazio per tutti e due nel mio cuore, a causa dell'enorme spazio che si espande sempre di più e che tu sei riuscito a fare nel mio cuore... Tu, tu e solo tu. Sarai sempre il mio primo amore. ❤️

Gattina Ottanta

Trova un uomo che nei tanti casini che combini si perda, che quando non ci sei, pensa al tuo corpo sul suo. Trova un uomo che voglia baciarti anche quando state litigando, che mentre ti parla dice “non ce la faccio più” e ti tenga la testa mentre vi baciate. Trova un uomo che in un letto matrimoniale da solo, non vuole proprio starci, perché vorrebbe condividerlo con te. Trova un uomo che quando piangi, non fa domande, ma ti faccia sparire nei suoi abbracci. Trova un uomo che non si vergogni di ciò che sente, perché non ha nessun motivo per farlo. Trova un uomo che dopo la buonanotte, continui a scriverti perché non sa starci senza vedere il tuo nome sul display. Trova un uomo che si improvvisi cantante, comico, dottore, cuoco, solo per te. Trova un uomo che ti faccia stendere accanto a lui, e che mentre è lì che guarda il soffitto pensi “Sono veramente fortunato” e sorrida senza farsi notare. Trova un uomo che non vada via, che assecondi i tuoi capricci, che ti porti il mare, la pizza e la pazzia. Non accontentarti di chi ogni giorno non apprezza ciò che sei, non ricordando ciò che vali e che ti sminuisce in continuazione. Trova un uomo che appena ti guarda non riesce a vedere più nulla, che quando ti dice che sei bellissima, te lo fa credere davvero. Anche se tu non ci credi mai. Trova un uomo che nei tuoi occhi ci nuota, che nel tuo cuore arredi casa sua. Trova un uomo in grado di darti la favola che hai sempre sognato da bambina, quella favola che hai messo in un angolo buio e remoto del tuo cuore. Trova un uomo che guardi con te i cartoni della Disney mentre ti accarezza i capelli. Trova un uomo che non guardi nessuna a parte te, e non perché non debba, ma perché non sente la necessità di farlo. Trova un uomo che senza di te potrebbe andare ovunque, ma che ovunque senza te, non è lo stesso. Trova un uomo che mentre posi la testa sul petto, ti passi delicatamente le dita tra i capelli, facendo scorrere le ciocche e che ami il tuo profumo. Trova un uomo che impazzisca per te, che il sapore delle tue labbra non voglia togliersi dalla pelle e dalle labbra. Trovalo e solo allora potrai esser felice di non esser inciampata tra le braccia di un tonto. ❤️

Gattina Ottanta

Loro sono Marco e Gloria. Hanno 27 anni. Frequentano architettura a Venezia. Si conoscono, si innamorano. È il 2017. Si laureano con il massimo dei voti. Hanno un ottimo curriculum, ma in Italia non li assume nessuno. È marzo. Marco e Gloria partono per Londra. Trovano lavoro, affittano un appartamento al ventitreesimo piano della Grenfell Tower. Gloria è entusiasta. Dalla finestra si vede tutta Londra. È la mezzanotte del 14 giugno 2017. Scoppia un incendio al quarto piano. In poco tempo tutto il palazzo è in fiamme. Scatta l’allarme. Marco e Gloria sono in casa. C’è fumo. Hanno paura. Gloria scrive alle amiche. Vi voglio bene, ho voglia di rivedervi. Manda un messaggio vocale all’amica del cuore. Ti voglio bene, sarò il tuo angelo custode. Sono le 3.45. Gloria chiama la mamma. Le racconta dell’incendio, la tranquillizza. Il tempo passa, non succede nulla. Gloria ha la voce strozzata. Non regge. Mamma voglio buttarmi giù dalla finestra, non si respira. C’è fuoco, ovunque. La mamma si aggrappa al telefono. Gloria, Gloria. Mamma non posso credere che finisca così. Piange. Recita l’Ave Maria. Vi voglio bene, dovete essere forti. Adesso sto un po’ con Marco. Riattacca. Marco sta parlando con suo papà. Va tutto bene, ci salveranno. Vede il fuoco. Sta entrando dalla finestra. Cambia voce. Il papà urla, Marco cosa succede. Vi voglio bene papà, a tutti e due, te e la mamma. Cade la linea. Lo richiama. Il telefono squilla a vuoto. Marco Gottardi e Gloria Trevisan muoiono abbracciati. È il 2019. Viene fuori che i rivestimenti della Grenfell Tower erano fatti con materiale di scarto vecchio e infiammabile. I soccorsi non erano preparati a gestire l’emergenza. Hanno ordinato agli inquilini di restare in casa con le porte sbarrate. Indicazione fatale che ha provocato la morte di 72 persone. L’unica amara consolazione per i genitori, Gloria e Marco non sono morti arsi vivi. Li ha uccisi prima il monossido di carbonio.

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