Gattina Ottanta

Dopo il trattamento con la chemioterapia, è vero che ci vuole un'eternità percepita prima di sentirti a metà della vita, se mai di nuovo. Con gli effetti collaterali della chemioterapia e delle radiazioni, non sarai mai più al 100% perché il tuo corpo ha sofferto molto 😩 Nel momento più difficile, sai chi sono i tuoi veri amici o le persone che ti apprezzano. Sfortunatamente, gli amici di FB, così come la maggior parte delle amicizie "vere", ti lasceranno nel mezzo della tua storia. Vogliono "amare" la storia, ma non leggono davvero il tuo messaggio quando vedono che è molto lungo. Più della metà ha smesso di leggere. Qualcuno potrebbe essere già passato al prossimo post nel feed delle notizie. Ho deciso di pubblicare questo articolo a sostegno delle famiglie di amici e parenti che hanno combattuto o stanno ancora combattendo questa o un'altra terribile malattia fino alla fine ... Il cancro è un nemico molto aggressivo e distruttivo nel nostro corpo. Anche dopo la fine della terapia, il corpo è rotto, anche nel tentativo di ripristinare il danno causato dal trattamento della malattia. Questo è un processo molto lungo. Quante volte abbiamo sentito gli altri dire "Se hai bisogno di qualcosa, non esitare a chiamarmi, sarò lì per aiutarti" - quindi scommetto che la maggior parte delle persone che hanno visto questo post (forse anche letto fino alla fine) non lo pubblicheranno per mostrare il loro supporto per la famiglia / ragazza. ❤️ Ora mi concentro su coloro che si prendono il tempo di leggere questo post fino alla fine ... un piccolo test se vuoi, solo per vedere chi legge e chi lo condivide senza leggere. Per favore, in onore di un ❤❤️ familiare ❤️❤ o un amico che è morto di cancro, o continua a combattere contro il cancro ... copia e incolla questa recensione come un post separato sul tuo canale Copia e incolla - non condividere il post!

Gattina Ottanta

LU MIRACULU RI SANTA LUCIA Mi rissi me nanna, quann'era nica: "Ora ti cuntu 'na storia antica". 'Ncapu li ammi mi fici assittari e araciu araciu si misi a cuntari: "Ci fu 'na vota, a Siracusa 'na caristìa troppu dannusa. Pani 'un cinn'era e tanti famigghi 'unn'arriniscìanu a sfamari li figghi. Ma puru 'mmenzu a la disperazioni nun ci mancava mai la devozioni e addumannavanu a Santa Lucia chi li sarvassi di la caristìa. Un beddu jornu arrivà di luntanu rintra lu portu siracusanu 'na navi carrica di furmentu a liberalli ri 'ddu tormentu. Pi li cristiani la gioia fu tanta chi tutti griravanu "viva la Santa!" Picchì fu grazii a la so 'ntercessioni ch'avìa arrivatu 'dda binirizioni. Tutti accurrìanu a la marina, ma era furmentu, 'unn'era farina e cu un pitittu ch'un facìa abbintari 'un c'era tempu di iri a macinari. Pi mettisi subitu 'n'sarvamentu avìanu a cociri lu stessu furmentu e pi la forma "a coccia" ch'avìa accuminciaru a chiamalla "cuccìa". La bona nova arrivà luntana e pi sta màrtiri siracusana fu accussì granni la venerazioni chi fici nasciri 'na tradizioni. Passà lu tempu di la caristìa e arristà l'usanza, pi Santa Lucia, di 'un fari pani, di 'un cociri pasta, e di manciari la cuccìa e basta. Ma lu sapemu, ci voli picca e l'usanza di scarsa addiventa ricca. A ognunu ci vinni la bedda pinzata di priparalla chiù elaborata.

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Gattina Ottanta

IL PALAZZO MALEDETTO: CA' DARIO Giovanni Dario, un dalmata di famiglia non nobile, cominciò la costruzione di uno dei più belli e particolari palazzi sul Canal Grande. Su disegno di Pietro Lombardi il palazzo, ornato di marmi policromi, sbilenco che sembra una vecchia prostituta, almeno come lo definì D'Annunzio, non ha mai goduto di una buona fama. Il Giovanni andò ad abitarci con la figlia Marietta la quale sposò il nobile Vincenzo Barbaro. Cominciarono i primi guai: a Vincenzo andarono male gli affari, andò in rovina e Marietta morì di crepacuore. Col passare degli anni il palazzo passò ad un ricco armeno, commerciante di pietre preziose. Anche lui dopo un po' di tempo andò in fallimento e, poco dopo, morì. Nella metà dell' 800 un inglese andò ad abitarci: stessa storia. Andò in rovina e si suicidò. Stessa fine la fece il suo amante. Passano gli anni e a Cà Dario ci abitò un ricco signore americano, per storie non chiare andò ad abitare in Messico dove il suo amante si suicidò. Nel 1970 l'amante del conte proprietario del palazzo lo colpì alla testa. Fuggì a Londra e fu a sua volta assassinato. Morì suicida anche il manager del complesso rock "the who". Aveva da poco acquistato il palazzo. Anni '80. Un uomo d'affari veneziano comprò il palazzo, solito tracollo degli affari e sua sorella fu trovata morta. Venne la volta di raoul Gardini che, come tutti sapranno, era il proprietario di Cà Dario e del Moro di Venezia, la barca a vela da regata che voleva vincere la coppa del mondo. E come tutti sapranno morì suicida.

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