Il terribile terremoto dell’11 gennaio 1693
Una prima scossa accadde l’8 gennaio 1693, una seconda si ebbe alle ore 4,30 del venerdì successivo e produsse pochi danni.
Una terza scossa si ebbe nella domenica seguente verso mezzogiorno, e questa mise in allarme molte persone, che ebbero la prudenza di allontanarsi dalle case e di recarsi nelle vicine campagne.
Infine verso le ore 14, a ventun’ora della stessa domenica, il movimento tellurico fu violentissimo.
Nella notte di quel giorno si susseguirono altre 110 scosse, accompagnate da un forte vento.
Circa 58.000 morti, di cui 11.000 nei sei paesi della Contea di Modica: quasi 5.000 a Ragusa (la metà della popolazione), 3.400 a Modica e 2.000 a Scicli (rispettivamente il 19 ed il 21 per cento degli abitanti), laddove Chiaramonte e Monterosso contarono 303 e 232 vittime e la "nuova terra" di Vittoria appena 30. Spaccaforno pagò il prezzo più alto: 2200 morti (23 per cento), mentre le perdite stimate risultano di 541 unità per Giarratana, 200 per Biscari, 269 per Comiso.
Alle 14,45 di ogni 11 gennaio gli anziani di Ispica si inginocchiano davanti alle porte delle loro case, mentre le campane delle Chiese della città rintoccano a morto.
Viene svelato nella sua cella il SS. Cristo Flagellato alla Colonna.
327 anni fa il terremoto.