Gattina Ottanta
Lei è Aurora. Nasce a Taranto nel 1995. Vive un’infanzia difficile. Il padre soffre di depressione. La mamma ha frequenti sbalzi d’umore. Aurora si sente sola, instabile. Ha crisi di pianto. Prova rabbia, paura. Non parla, si isola. A scuola non va meglio. I compagni la bullizzano. Aurora ama leggere e scrivere. La sua insegnante le dice chiaro in faccia che non vale nulla, può sperare al massimo di fare l’idraulico. La sua autostima crolla. Si sente uno schifo. È il 2003. Muore la nonna materna. Per lei era una seconda mamma. Poi se ne vanno anche gli altri nonni. Aurora non versa una lacrima, non vuole apparire debole. Si iscrive al liceo classico. Le prese in giro non cessano. Aurora si taglia. Non mangia per giorni, poi si abbuffa. Corre in bagno, vomita. Si tappa in casa. Ci resta 3 mesi. I genitori le cambiano scuola. Ma non migliora. Non trova nessuno a cui importi di lei. Soffre di ansia sociale. Le persone le parlano, lei va nel panico. Scoppia a piangere. Ha sbalzi d’umore. Si sente forte, invincibile. Padrona del mondo. Il giorno dopo non si alza dal letto. È una fallita. Fa il giro di psicologi e specialisti. Non ha nulla, è capricciosa. Vuole solo attenzioni. Aurora lascia la scuola, taglia i ponti con tutti i suoi coetanei. La vita degli altri scorre. La sua è bloccata. È in balia di se stessa. Non ha il controllo delle sue emozioni. Si sente divisa, spaccata a metà. È il luglio del 2016. È chiusa in casa. Non dorme. A stento mangia. È ossessiva. Legge 50 libri in un mese. Ha 21 anni. Conosce uno psichiatra. Gli racconta tutto. Sei bipolare. La diagnosi è una mazzata. Non c’è cura. Bisogna imparare a conviverci. Farmaci per tutta la vita e costante controllo. Aurora prova paura, sollievo. Passa la notte insonne. È malata, almeno adesso lo sa, ma la malattia non la definisce. Lei è anche altro. E vuole dimostrarlo. Si impegna. Prende farmaci, fa terapia. Riprende gli studi. Va al supermercato. Chiede un etto di prosciutto. Le tremano le gambe. Ha una paura folle. Esce, scoppia a piangere. Ce l’ha fatta. Aurora alza la testa. Oggi più che mai, si sente viva.
Gattina Ottanta
Essere “zingari” nell’anima significa non farsi trovare dove stabiliscono gli altri. Significa essere “altrove” rispetto alle mode, alle ideologie, alle faziosità, al conformismo, alle invidie....gli zingari dell’anima hanno infinite partenze. .. Buongiorno ❤️
Gattina Ottanta