Lui è Nicola. Nasce a Patara, in Turchia, nel 270. È figlio unico di una ricca famiglia. Il lunedì e il mercoledì succhia il latte dalla mamma solo una volta al giorno per rispettare l’astinenza imposta dalla chiesa cristiana. Nicola studia, è affascinato dalla teologia. Inizia il percorso ecclesiastico, entra nel clero, diventa vescovo di Myra. Un giorno si imbatte in una famiglia nobile caduta in miseria. Il padre si vergogna così tanto della sua condizione che vuole avviare le figlie alla prostituzione pur di tirare su qualche soldo. Nicola è addolorato. Non può restare con le mani in mano. Per tre notti, infila nella finestra della loro casa tre sacchi pieni d’oro. L’uomo potrà usarli come dote per far sposare le figlie. Le fanciulle sono salve. Nicola diventa famoso come generoso portatore di doni. Passa qualche tempo. Una notte tre ragazzi chiedono ospitalità in una locanda. L’oste e sua moglie li accolgono, chiudono la porta e li ammazzano. Poi con un’accetta li fanno a pezzi e li mettono in salamoia. Avevano finito la carne. In quel momento, Nicola bussa alla porta. Chiede un piatto di carne. L’oste si scusa, non ne ha. Nicola non ci crede, insiste per essere portato in dispensa. Entra, va subito verso la botte, la apre ed estrae i tre giovani. Vivi e vegeti. Diventa così il protettore dei bambini. Dopo la sua morte, viene fatto Santo. Passano gli anni. È il 1822. Il poeta Clement Moore scrive la poesia Una visita da San Nicola. Si ispira alle leggende nordiche e rappresenta il santo come un uomo rubicondo, con la barba bianca, vestito con abiti rossi ornati di pelliccia. Il suo San Nicolaus arriva su una slitta trainata da renne e porta un sacco pieno di regali. È il 1931. L’illustratore Haddon Sunblom disegna un personaggio unendo la storia di San Nicola a quella dello spirito del Natale di Dickens. La sua illustrazione viene usata per la pubblicità della Coca Cola. Babbo Natale diventa famoso in tutto il mondo.
BUON NATALE A TUTTI 🎄
Le migliori scacciate a Catania per Natale e Capodanno
Il giorno della vigilia di Natale, per chi preferisce ordinare invece che cucinare, è caccia alla scacciata. Non c’è cenone di Natale o Capodanno senza questa tradizionale preparazione. Tanti i gusti e le preparazioni.
Le migliori scacciate a Catania per Natale e Capodanno
„Non c’è cenone di Natale o Capodanno senza questa tradizionale preparazione. Tanti i gusti e le preparazioni. Non solo per il ripieno ma anche per la pasta utilizzata. Il sapore e la consistenza ricordano il pane “antico” che preparavano le nostre nonne siciliane. Il ripieno, in tutte le sue gustose varianti: verdure (cavolfiori e broccoli soprattutto), oppure con ripieno di tuma e acciughe, o ancora con pomodoro, cipolla e patate. “