Gattina Ottanta
Caso Cucchi, fu omicidio preterintenzionale: condannati a 12 anni due carabinieri. Ilaria: "Stefano ora può riposare in pace" Condannato solo per falso, Francesco Tedesco, l'imputato-testimone che rivelò il pestaggio. Mentre per i medici del Pertini, 4 prescrizioni e un'assoluzione. La famiglia: "Finalmente ci sono dei colpevoli". "Dopo tutti questi anni finalmente giustizia". Caso Cucchi, fu omicidio preterintenzionale: condannati a 12 anni due carabinieri. Ilaria: "Stefano ora può riposare in pace" Il pm Giovanni Musarò e Giovanni Cucchi Condannato solo per falso, Francesco Tedesco, l'imputato-testimone che rivelò il pestaggio. Mentre per i medici del Pertini, 4 prescrizioni e un'assoluzione. La famiglia: "Finalmente ci sono dei colpevoli". Il baciamano del militare: "Dopo tutti questi anni finalmente giustizia" 14 Novembre 2019 Sullo stesso temaCaso Cucchi, 12 anni a due carabinieri per l'omicidio di Stefano: la lettura della sentenzaCaso Cucchi, le difese dei carabinieri condannati: "Sentenza severa e ingiusta, faremo ricorso" Quello di Stefano Cucchi fu un omicidio preterintenzionale. La Corte d'Assise di Roma ha condannato i carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D'Alessandro a 12 anni. Assolto dall'accusa di omicidio Francesco Tedesco, l'imputato-accusatore che con le sue dichiarazioni ha fatto luce sul pestaggio subito da Stefano Cucchi in caserma la notte del suo arresto, a suo carico rimane solo la condanna a 2 anni e sei mesi per falso. Stesso reato che viene contestato a Roberto Mandolini, comandante interinale della stazione Appia: 3 anni e otto mesi. Assolti, invece, Vincenzo Nicolardi e Tedesco e Mandolini dall'accusa di calunnia. La corte ha disposto il pagamento di una provvisionale di 100mila euro ciascuno ai genitori di Cucchi e alla sorella Ilaria. Di Bernardo, D'Alessandro, Mandolini e Tedesco, a vario titolo, dovranno risarcire, in separato giudizio, le parti civili Roma Capitale, Cittadinanzattiva e i tre agenti della polizia penitenziaria e intanto sono stati condannati al pagamento delle loro spese legali per complessivi 36mila e 500 euro. Di Bernardo e D'Alessandro sono stati inoltre interdetti in perpetuo dai pubblici uffici, mentre un'interdizione di cinque anni è stata disposta per Mandolini. I difensori dei condannati "Sentenza non si concilia con prescrizione medici. Faremo ricorso" I legali dei quattro carabinieri condannati annunciano ricorso in appello. "Come si concilia questa sentenza sul piano tecnico-giuridico col fatto che oggi stesso la corte d'Assise d'Appello ha dichiarato la prescrizione per i medici?" si domanda Giosuè Bruno Naso, legale di Mandolini. "Se secondo la corte d'assise d'appello non è escluso che Cucchi sia morto per colpa dei medici - prosegue- come si può concepire una morte per omicidio preterintenzionale? Leggeremo le motivazioni della sentenza e faremo certamente appello. Abbiamo aspettato 5 anni per farci riconoscere dalla Cassazione, nel processo mafia capitale, quello che abbiamo sostenuto fin dall'inizio. Abbiamo pazienza anche per questo processo". La famiglia: "Finalmente ci sono i colpevoli""Stefano è stato ucciso, lo sapevamo, forse adesso potrà riposare in pace e i miei genitori vivere più sereni. Ci sono voluti 10 anni di dolore ma abbiamo mantenuto la promessa fatta a Stefano l'ultima volta che ci siamo visti che saremmo andati fino in fondo". Lo ha detto Ilaria Cucchi in lacrime dopo la sentenza di primo grado del processo bis per la morte, ad ottobre 2009, del fratello Stefano. "Questa sentenza parla chiaro a tutti.. Non vogliamo un colpevole ma i colpevoli e finalmente dopo 10 anni di processi li abbiamo" commenta Giovanni, il padre del geometra. ⁸
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