Gattina Ottanta
Auguri amore di mamma oggi sono 3 anni che riempi la mia vita d'amore
Gattina Ottanta
[Vitamine B e Cancro] Credo tu sappia che le vitamine del gruppo B sono sconsigliate a chi ha avuto o ha tumori, perché sono fattori di crescita cellulare. Gli studi moderni stanno però modificando queste certezze. ➡ La via metabolica che coinvolge l'acido folico, le vitamine B2, B6 e B12 e il metabolismo del folato determina sì modificazioni del genoma e carcinogenesi, ma fornisce anche i composti coinvolti nella sintesi del Dna e nei processi di riparazione. Alla luce di questi percorsi, l'acido folico, insieme alle vitamine B2, B6 e B12, sono diventati oggetto di interesse come composti il cui deficit o eccesso possono modificare i processi di carcinogenesi cioè di formazione delle cellule tumorali iniziali. L'impatto delle singole vitamine coinvolte nella carcinogenesi e il loro ruolo nella comparsa della malattia dipendono dal tipo di cancro e dal livello di carenza. Integrazione alimentare di vitamine B ⚠ Ricorda che, dopo l'assorbimento, grandi quantità di B12 sono immagazzinate nel fegato e, di conseguenza, qualsiasi riduzione dell'apporto di B12 può richiedere 5-10 anni per manifestarsi clinicamente, essendocene scorte abbondanti. ➡ La scarsa assunzione di acido folico e vitamina B12 sembra avere un ruolo nella carcinogenesi dell'esofago, del colon-retto e del tumore al seno in donne in post menopausa, specie se in associazione al consumo di alcolici. ➡ L’acido folico, come vitamina anti-cancro naturale, è in grado di indurre l'apoptosi delle cellule tumorali (cioè la morte selettiva) mentre la stessa vitamina B 12 contribuisce a un'alterazione dell’ omocisteina nel sangue ed a ridurre la quantità di acido folico quindi può favorire la tumorigenesi. Se l’associazione con il cancro riscontrata negli studi riguarda principalmente vitamine assunte da fonti alimentari come carne, uova e latticini, il ruolo giocato dagli integratori è quindi oggetto di dibattito. Utilizzo di vitamine B durante cure antitumorali Attualmente la somministrazione nello stesso giorno di vitamina B12 e pemetrexed (un chemioterapico potente) per migliorarne la tossicità è considerata una pratica sicura nei pazienti con cancro del polmone e mesotelioma pleurico, ma i tempi di integrazione non sono ancora stati studiati a fondo. ➡ Si sa, inoltre, che la neuropatia periferica indotta da chemioterapia continua a tormentare i pazienti e la classe medica. In questo ambito, sembra che l'integrazione con vitamine del gruppo B giochi un ruolo nella prevenzione. La base scientifica risiede nel fatto che una carenza di vitamina B12 può causare neuropatia ed è associata a disturbi legati a un aumento dello stress ossidativo. Poiché sia il cancro che gli agenti antitumorali neurotossici aumentano lo stress ossidativo, è stato considerato un ruolo per il deficit di B12 nella neuropatia periferica dovuta a chemioterapia, anche se siamo lontani dall’avere a disposizione opzioni di protezione e trattamento. ⚠ La scelta di integrare con queste vitamine è in discussione perché sappiamo che le carenze comportano un aumentato rischio oncologico, ma va evitato anche il sovraccarico: ci sono prove che livelli elevati di B12 sono associati a leucemie e tumori epatici. In uno studio del 2018 è stato dimostrato che livelli elevati di B12 sono associati a un aumento del rischio di cancro e nel 2016 è stato pubblicato uno studio, che ha coinvolto oltre 80 mila pazienti oncologici, che ha dimostrato che elevati livelli plasmatici di vitamina B12 sono correlati alla prognosi: i pazienti con livelli elevati di vitamina prima della diagnosi avevano una mortalità più elevata indicando tumori più avanzati e aggressivi. Due analisi indipendenti, pubblicate a fine del 2018, confermano l'ipotesi che l'elevato livello di vitamina B12 aumenti il rischio di cancro ai polmoni e vi sia una relazione tra livelli di vitamina ed aggressività dei tumori. In a
Gattina Ottanta