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PREGHIERA PER LA GUARIGIONE FISICA
Signore Gesù, Ti adoro e Ti ringrazio per la fede che mi hai dato nel battesimo.
Tu Sei il Figlio di Dio fatto uomo, Tu Sei il Messia Salvatore.
In questo momento voglio dirti come Pietro: "Non c'è sotto il cielo altro nome dato agli uomini nel quale possiamo essere salvati".
Ti accetto, Signore Gesù, nel mio cuore e nella mia vita:
voglio che Tu ne sia l'assoluto Signore.
Perdona i miei peccati, come hai perdonato i peccati del paralitico del Vangelo. Purificami con il tuo sangue divino.
Io metto ai Tuoi piedi la mia sofferenza e la mia malattia. Guariscimi, Signore, per il potere delle Tue piaghe gloriose,
per la Tua croce, per il Tuo Preziosissimo Sangue.
Tu Sei il buon Pastore e io sono una delle pecore del tuo ovile:
abbi compassione di me.
Tu Sei il Gesù che ha detto: "Chiedete e vi sarà dato". Signore, il popolo della Galilea veniva a deporre i propri malati ai tuoi piedi e tu li guarivi.
Tu Sei sempre lo stesso, Tu hai sempre la stessa potenza.
Io credo che Tu puoi guarirmi perché hai la medesima compassione che avevi per i malati che incontravi, perché Tu Sei la risurrezione e la vita.
Grazie, Gesù, per quanto farai: io accetto il Tuo piano d'Amore per me. Credo che mi manifesterai la Tua gloria.
Prima ancora di conoscere come interverrai,
Ti ringrazio e Ti lodo. Amen.Â
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L'umiltà è il fondamento
della santità .
L'umiltà non
è disprezzarsi né commiserarsi. L'umiltà è accettarsi: accettare
il proprio limite e le fragilitÃ
fisiche e psicologiche.
Ma accettarsi non è facile,
perché ognuno vorrebbe essere
più forte, più intelligente,
più spirituale.
Ciò che impedisce alla grazia
di agire in profonditÃ
è l'incapacità di accettarsi.
Quindi se voglio essere umile,
devo accettarmi: so di avere
molti difetti, ma non ne faccio
un dramma perché so che
Dio mi ama così come sono,
e questo è sufficiente
per sentirmi felice.
E poi sono convinto che Dio
saprà trarre del bene anche
dalle mie debolezze.
Ci sono debolezze dalle quali
Dio ci libera, altre debolezze
ci lascia come spine
nel fianco affinché restiamo
umili, sempre dipendenti
da Lui, sempre disposti
a chiedere il Suo aiuto.
Uniti nella preghieraÂ
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LE PROCESSIONI
L'usanza di uscire per le strade portando in processione le icone o le statue di Maria o dei Santi scaturisce dal sentimento religioso popolare, che vuole esternare la propria devozione verso i celesti patroni e mettere sotto la loro protezione la regione, l'intera città o paese.
Mentre una mentalità razionalista ritiene la processione come "residuo di usi barbarici", il Direttorio su pietà popolare e liturgia, pubblicato nel 2002 dalla Congregazione per il culto divino, la considera <
Riempite di contenuti cristiani, le processioni sono entrate fin dall'antichità nella liturgia. Per esempio, nel VII secolo il Papa Sergio I (+701) stabilì per le quattro feste della Candelora, dell'Annunciazione, dell'Assunta e della Natività una processione notturna dal foro romano a Santa Maria Maggiore, dove si celebrava l'Eucaristia.
Altre processioni sono entrate nel ciclo liturgico annuale, tra le più importanti quella della Domenica delle Palme e del Corpus Domini.
Mentre le processioni liturgiche sono in se stesse orientate all'incontro sacramentale con Cristo, quelle popolari in onore di Maria e dei Santi sono esposte al rischio di apparire "mero spettacolo o parata puramente folkloristica" (n. 246). Perciò il Direttorio invita a rendere la processione un'autentica "manifestazione di fede": un segno della condizione pellegrinante della Chiesa, un percorso verso la mensa eucaristica, un "cammino compiuto insieme" nella preghiera e nella solidarietà (n. 247).
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