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Dalla Nasa arriva una notizia inattesa. Tutte le immagini a disposizione dell'intelligence americana relativa agli Ufo saranno rese pubbliche da giugno. A dirlo non è un visionario qualunque, ma l’ex direttore dell’intelligence nazionale americana John Ratcliffe, - si legge sulla Stampa - che ha dato la conferma durante un’intervista con la Fox News. "Ci sono stati avvistamenti in tutto il mondo. E quando parliamo di avvistamenti, non si tratta solo di un pilota o di un satellite che fa sorveglianza per l’intelligence. In genere abbiamo sensori multipli che raccolgono queste cose". In altre parole, i fenomeni sono ben documentati, e non possono essere attribuiti all’errore di un essere umano.
"Il rapporto - prosegue Ratcliffe - conterrà molte cose difficili da spiegare". Magari non vedremo le foto dei marziani venuti a spiarci, ma fenomeni ignoti anche alla scienza. E se la scienza non riuscirà a decifrarli, ogni fantasia e ogni paura diventerà lecita". Gli Ufo esistono, le forze armate americane li hanno avvistati e registrati, e dal primo giugno tutto il mondo li vedrà.Nel dicembre scorso l’ex presidente Trump aveva firmato una legge che stanziava 2,3 trilioni di dollari per mitigare gli effetti del Covid. Il testo conteneva anche l’Intelligence Authorization Act del 2021, che tra le altre cose ordinava al Pentagono di produrre entro il primo giugno un rapporto sugli "unidentified aerial phenomena", ossia i fenomeni inspiegabili avvistati nell’aria.
Source www.affaritaliani.it
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Le foreste sono vitali per il nostro pianeta. Oltre a contribuire alla tutela della biodiversità ospitando tantissime specie di animali, riducono gli effetti dei cambiamenti climatici e delle catastrofi naturali. Queste immense distese verdi forniscono materie prime, cibo e mezzi di sussistenza per tantissime popolazioni indigene, e fungono anche da polmoni della Terra, perché in grado di stoccare ingenti quantità di anidride carbonica. Purtroppo però, l’avidità dell’uomo le distrugge e le brucia, contribuendo a un danno ambientale irreversibile.
Danno, che in Belize alcune organizzazioni ambientaliste locali hanno voluto esorcizzare, comprando una parte della Selva Maya. Situata tra Belize, Guatemala e Messico, è la più grande foresta tropicale del Mesoamerica. Si parla di oltre 4 milioni di ettari di aree protette, le quali ospitano circa venti ecosistemi diversi e 600 mila individui di vari gruppi indigeni. In questo paradiso di biodiversità c’è un ulteriore punto preziosissimo, ma allo stesso tempo “tallone di Achille”: il Maya Forest Corridor. Si tratta di un collegamento tra le aree montuose e quelle forestali, il quale garantisce la sopravvivenza di molte specie di fauna selvatica, tra cui alcune a rischio estinzione. Questo “corridoio” però, negli ultimi dieci anni è stato ridotto del 65% a causa della deforestazione, il cui tasso è quadruplicato rispetto alla media del Belize, principalmente per fare spazio alle coltivazioni intensive.
Per questo motivo, gli ambientalisti hanno deciso di comprare 95 mila ettari di foresta, inizialmente appartenente a una società statunitense privata. Quando l’area è stata messa in vendita, una quindicina di organizzazioni, tra cui Global Wildlife Conservation, ha deciso di acquistarla per preservarla. L’annuncio è stato diramato proprio il 22 aprile, in occasione della Giornata della Terra. La nuova area protetta si aggiunge a quella della riserva del Rio Bravo, sotto la protezione di The Nature Conservancy.
[di Eugenia Greco]
Source www.lindipendente.online
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❗️PASSAPORTO COVID/SCHIAVITÙ : IL "LASCIAPASSARE" CHE NON FA PASSARE
SE LI PERMETTIAMO CHE IMPLEMENTINO QUESTO SISTEMA PASSEREMO ALLA SCHIAVITÙ!