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Un viaggio attraverso tutta la Sardegna, alla scoperta dei luoghi dove sono state scritte pagine memorabili dai molti seguaci sardi del santo di Assisi.Quindici le mete: tra gli altipiani delle Giare e il Sarcidano mossero i primi passi sul cammino della vocazione sant’Ignazio da Laconi e il beato Nicola, entrambi frati cappuccini che svolsero la loro missione spirituale tra gli ultimi, a Cagliari e nelle principali città dell’isola. È possibile visitare anche piccoli musei a loro dedicati a testimonianza di una vita esemplare, e vedere così gli oggetti che li accompagnarono durante il loro cammino. La specialità di un viaggio nella storia francescana in Sardegna è anche l’accoglienza nei conventi aperti al pellegrino che voglia trascorrere un periodo di riflessione e preghiera.
Molti altri cammini sono in fase di valorizzazione, tra cui San Giorgio, Sant’Efisio, Santu Jacu e 100 Torri. Il Cammino di Sant’Efisio è lungo 60 chilometri, si sviluppa da Cagliari a Nora e ritorno, tra cupole, luoghi di devozione e paesaggi mozzafiato. Il Cammino di San Giorgio da Cagliari, sulle orme del vescovo sardo vissuto intorno all’anno Mille, al cospetto di luoghi unici come la Perda Liana, uno sperone roccioso di calcare. Il Cammino di Santu Jacu lungo tutta l’isola passando da Cagliari a Porto Torres, da Noragugume a Oristano, da Orosei a Olbia, il Sulcis e le isole, è un cammino nato dall’entusiasmo dei tanti sardi che hanno percorso il cammino di Santiago e che hanno visto per la propria isola una possibilità. 100 Torri è un percorso composto da 8 vie, che si snoda su 1284 km, un “giro” dell’isola, partendo dalla città di Cagliari, dalla bellezza straordinaria.
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Sette i paesi che partecipano alla rete di Destinazione Pellegrinaggi, un progetto che unisce i luoghi degli itinerari dello spirito più rappresentativi dell’identità della Regione. Gli appuntamenti si distribuiscono lungo tutto l’arco dell’anno.Il primo, ad aprile, ricorda con una processione, e le celebrazioni accompagnate dal corale, la beata Maria Gabriella Sagheddu, monaca trappista nata a Dorgali e beatificata da Giovanni Paolo II come patrona dell’unità dei cristiani. A Sant’Antioco si svolge, 15 giorni dopo la Pasqua, la sagra dedicata al patrono di Sardegna. A maggio, Orgosolo si stringe intorno alla figura della beata Antonia Mesina, che come Maria Goretti si oppose alla violenza di un uomo, pagando con la vita. A inizio agosto il Cammino dei Santi unisce Gesturi a Laconi con una processione in nome del beato Nicola. E sempre a Laconi, il 30 agosto, la Fiera di Sant’Ignazio attira fedeli da tutta l’isola per una settimana di celebrazioni ed eventi culturali. A settembre la Festa Manna di Gaddhura celebra con una solenne processione l’immagine della Madonna, Regina della Gallura, conservata nella basilica di Nostra Signora di Luogosanto. Ed è a ottobre che a Galtellì si svolge il Cammino del Cristo dei Miracoli: un antico crocifisso ligneo viene portato fino al monte Tuttavista, accompagnato dal canto a tenores.
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500 km dal mare cristallino di Sant’Antioco alle fitte foreste del Marganai, dalle bianche dune di Piscinas alle spettacolari grotte di Is Zuddas, un viaggio indimenticabile alla scoperta della Sardegna sud-occidentale, tra suggestive miniere dismesse, gallerie affacciate sugli scogli, villaggi fantasma e antiche ferrovie che si perdono nei boschi.Un cammino dedicato alla santa protettrice dei minatori, che attraversa i luoghi del loro lavoro in 24 tappe di grande emozione. Componente imprescindibile dell’esperienza di questo cammino sono i racconti degli ex minatori, che accompagnano nelle visite guidate a Carbonia, a Porto Flavia, a Buggerru, a Monteponi, a Rosas. Passo dopo passo, per 24 giorni, ci si confronta con la natura potente ed estrema dell’isola: falesie dai colori lividi, calcare bianchissimo, che lascia spazio ai graniti modellati dal vento.