Non è un gioco e non sarà neppure uno scherzo.
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Israele, 17 maggio.
Il governo decide di riaprire le scuole.
E di farlo con obbligo di mascherina. Ma scoppiano le proteste contro la “museruola ai bimbi” e allora niente mascherina.
Dieci giorni dopo i focolai nelle scuole sono talmente tanti che 240 sono costrette a chiudere di nuovo. Poi le altre.
Indiana, USA, 1 agosto.
Il sovrintendente della Elwood Community School Corporation scrive ai genitori: “Primi due giorni di scuola fantastici!”. Il giorno dopo diversi dipendenti sono positivi.
La scuola chiude. Si torna online.
Alla Greenfield Central School, sempre in Indiana, un ragazzo risulta positivo. Tutti in quarantena per 2 settimane. Lo stesso accade in una scuola superiore di Corinto in Mississipi a pochi giorni dalla riapertura.
In Georgia, nella contea di Cherokee, dopo 2 settimane di lezioni si contano 100 casi: 1600 studenti tornano a casa in quarantena.
In Germania, dove 2 settimane fa hanno riaperto le scuole in metà delle “regioni”, un centinaio sono state richiuse: 34 nel Nord Reno Vestfalia, a Berlino 41, altre ad Amburgo e Francoforte sul Meno. Senza contare gli asili.
E così via.
La formula esatta che permetta di riaprire le scuole garantendo massima sicurezza e massima normalità non esiste in alcun angolo del mondo. Nessun governo l’ha ancora trovata.
Chi crede che l’Italia possa fare eccezione, chi crede che in Italia le scuole possano diventare (ah, se solo ci fosse un altro governo!) un luogo incantato e fatato dove per magia sia possibile tenere milioni di studenti al sicuro al 100%, senza imporre sacrifici e disagi, crede evidentemente che questo sia un gioco.
Chi ha invece compreso che questo non è un gioco, sa che tutto ciò che purtroppo possiamo fare è solo trovare un punto di equilibrio tra sicurezza e normalità, tra sacrifici e contagi.
Perché i contagi ci saranno.
Le chiusure ci saranno.
I disagi ci saranno. Per i ragazzi, il personale, i genitori.
Perché il governo è cattivo? Liberi di pensarlo, se vi culla questa fantasia.
Ma nella realtà ci saranno perché nessuno sa come impedirli.
Né nell’Italia di Conte, né negli USA di Trump, né nella Germania di Merkel.
Ci saranno infetti, ci saranno quarantene, ci sarà il genitore costretto a tornare a casa da lavoro e ci sarà una rotella delle sedie che salterà.
E ci saranno giornali che ci monteranno su le prime pagine, i titoloni, con le dichiarazioni indignate delle opposizioni che se ci fossero state loro al governo l’Italia sarebbe stato l’unico Paese con le scuole Covid-free, Mask-free e disagi-free.
Solo che non lo dicono come farebbero.
Non lo svelano il trucco.
Come ogni illusionista che si rispetti si accontentano di far sognare il pubblico pagante. Che, contento, applaude.
Emilio Mola