Helverie doresse Yamou
IL 29 GIUGNO 2009 32 PERSONE MORIRONO NELLA STRAGE FERROVIARIA DI VIAREGGIO. NON DIMENTICHIAMOLI E CHIEDIAMO GIUSTIZIA! Viareggio, 29 giugno 2009. Sono le 23.48 quando il treno merci 50325, che trasporta quattordici vagoni-cisterna carichi di Gpl, entra oscillando nella stazione. Se nelle stazioni precedenti, Forte dei Marmi o Pietrasanta, ci fossero stati ferrovieri in servizio sicuramente si sarebbero accorti dell’andatura irregolare del convoglio, e forse avrebbero potuto fermarlo prima della tragedia. Prima che il 50325, a causa del cedimento strutturale di asse di uno dei carri-cisterna, deragliasse. Prima che da uno squarcio nella prima cisterna fuoriuscisse quel gas poi dispersosi nell’area circostante. Nelle vie, nei cortili, nelle case. Ma nelle stazioni precedenti i ferrovieri non c’erano; mancavano anche i carri scudo, ovvero i vagoni pieni di materiale inerte che dovrebbero essere posti agli estremi dei convogli che trasportano carichi eccezionali. Non c’erano neppure i meccanismi antisvio, quei dispositivi che avvertono immediatamente i macchinisti se il treno che guidano sta deragliando. E così quella sera, a Viareggio, il 50325 attraversò la stazione ad una elevata velocità, come gli era stato concesso, fece 400 metri barcollando e poi deragliò, lasciando fuoriuscire il Gpl, che rapidamente si incendiò, innescando un’esplosione che in via Ponchielli fece crollare tre palazzine e distrusse la strada. 11 persone persero la vita in quella stessa notte, altre 21 moriranno a causa delle ustioni nelle settimane e nei mesi successivi, dopo lunghe e terribili agonie. Solo l’intervento manuale di un ferroviere di Viareggio – dove le agitazioni sindacali avevano impedito la rimozione totale del personale notturno – impedì che un intercity e un regionale finissero dritti nel rogo. Mauro Moretti, all’epoca AD di Ferrovie dello stato, nel corso di un’audizione in Senato definirà la strage “uno spiacevole episodio”. L’inchiesta di Lucca recentemente ha portato alle seguenti condanne: 6 anni di carcere a Michele Mario Elia (all’epoca AD di Rete Ferroviaria Italiana) e Vincenzo Soprano (di FS Logistica), 8 anni di carcere a Mauro Moretti. Insieme a loro sono stati condannati alcuni dirigenti di Gatx Rail, l’azienda che aveva affittato il carro cisterna alle Fs, e a quelli dell’officina Jungenthal, che aveva revisionato l’asse ceduto. Intanto però, i reati di incendio colposo e lesioni personali colpose sono andati prescritti. Sarà in ogni caso difficile rendere giustizia a quei 32 morti e alla città di Viareggio, nonostante familiari delle vittime e cittadini stiano dando battaglia da 10 anni. Vera giustizia infatti sarebbe mettere la sicurezza dei cittadini e dei lavoratori prima dei profitti, spesso utilizzati per pagare buonuscite milionarie a chi ha causato disastri di ogni genere.
Helverie doresse Yamou
“Papà era ebreo. Ricordo quando lesse sul giornale la notizia delle leggi razziali e pianse. Fu il momento più brutto della mia vita. Non poter più andare a scuola, non poter più andare a teatro. Nascondersi, sentirsi braccati. Vidi portar via dai nazisti una ragazza - una sposina - con cui avevo vissuto in via Mozart. Non la rividi mai più. Non tornò mai più da Auschwitz. Andai a piazzale Loreto, quel giorno di fine aprile. Mia mamma era disperata a sapermi in giro da sola. In quei giorni a Milano si sparava ancora per strada. Ma io volevo vedere se il Duce era davvero morto. E vuol sapere se ho provato pietà? No. Nessuna pietà. Ora è comodo giudicare a distanza. Bisogna averle vissute, le cose. E noi avevamo sofferto troppo”. Franca Valeri, monumento della nostra Storia e della nostra Arte, all’alba dei suoi 100 anni ci racconta perfettamente tutta l’infamia assassina del fascismo. E dei suoi seguaci. Ieri, come oggi. Fabrizio Delprete
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