La prima, primissima, domanda che gli hanno fatto, dopo averlo messo in isolamento in una stanza d’ospedale del Mount Sinai West di New York, con la febbre a 41 gradi e in stato di semi-incoscienza, è stata:
“Con che cosa paga?”
Non l’ha più dimenticato, Francesco Persico, 33 anni, elettricista e vicesindaco di Azzano San Paolo (Bergamo). Era arrivato a febbraio nella Grande Mela per lavorare alla costruzione di un grattacielo quando ha cominciato ad avere i sintomi del Covid, la febbre altissima, dolori ovunque, infine la corsa al pronto soccorso, trasportato da uomini bardati come astronauti, in un ospedale che fino ad allora non aveva registrato casi Covid.
In tutto Francesco ci resterà 17 giorni, durante i quali si è ritrovato catapultato in terapia intensiva, attaccato alla maschera per l’ossigeno, fino alla piena guarigione.
Costo dell’intera permanenza: 100.000 dollari, più 2500 per gli 800 metri di ambulanza tra l’hotel e l’ospedale. Se è qui, se ne è uscito vivo, se lo può raccontare, è solo grazie all’assicurazione stipulata dalla sua azienda prima di partire.
Quando qualcuno si permette di sindacare sugli ospedali italiani, quando straparla dei nostri medici e dei nostri infermieri, quando si azzarda ad aprire bocca sulla gestione del Covid e sulle cure, si ricordi che - oggi, soprattutto oggi - dobbiamo solo essere grati e persino orgogliosi della nostra meravigliosa e tanto vituperata sanità pubblica italiana. Che sarà tutt’altro che perfetta ma che cura tutti, sempre, fino all’ultimo, senza guardare sesso, origine, etnia, portafoglio, classe sociale.
“Rispetto a tante polemiche” racconta oggi Persico, “non abbiamo nulla da imparare sulla serietà e capacità di gestire l’emergenza. Trump? Beh, alcune uscite come quella sulla candeggina…. Il fastidio più grande è chi prende questo virus alla leggera, i negazionisti. Non ci sono passati, per forza.”
Non dimentichiamolo mai.
Lorenzo Tosa
Questo è coraggio !
Un uomo siede su un bus per soli passeggeri bianchi, per opporsi alla politica di apartheid del Sud Africa.
Foto scattata a Durban,1986.