Ci sei ovunque, dove un tempo
io sapevo che c’eri, e ti vedevo, e t’amavo:
e sempre mi saluti con la strada e col bosco,
e la città e il villaggio, giorno e notte ti chiamano,
e la montagna autunnale e la neve
d’inverno, e le riviere e i sibili dei treni
e ovunque il mio lontano desiderio trepidi
da queste venticinque primavere
e dall’estate che è ancora infiammata
dalla follia che resiste.
Tu ci sei: dappertutto: una pioggia
di fiori spegne la mia vita, o mia
gioventù, mia freschezza, gioia mia:
e tutto e dappertutto mi aggredisce con te,
ma si leva dolente il mio lamento sempre:
che cosa sono questi dappertutto:
dappertutto non c’è.
Lórinc Szabó
Foto:jayceepictures
Palermo!
Per la prima volta nella storia d'Italia una donna di pelle nera, di origine eritrea, diventa mamma in affido di un bambino di pelle bianca, di origine siciliana.
Yodit è una donna nata in Eritrea 47 anni fa, che vive in Sicilia da 35 anni. È psicologa e mediatrice culturale. Francesco un bambino che vive in comunità proveniente da un contesto familiare difficile.
Una splendida notizia in periodi di propagande razzializzanti. Il segno che una nazione migliore, inclusiva davvero è possibile al di là delle tossiche narrazioni che si fanno per mera strumentalizzazione.
Personalmente è una gioia un po' amara quella che suscita una notizia del genere. L'amaro è dovuto proprio al fatto che ci si senta di dover gioire di fronte a un accadimento del genere.
Purtroppo siamo ancora ai primi passi di questo percorso sociale di interculturalità e integrazione, e il sentirsi di esultare per una cosa che dovrebbe essere la normalità ne è la triste dimostrazione.
Quando veramente si sarà in grado di valutare l'uomo, ogni singolo individuo, per il suo operare e non per la sua provenienza, per la colorazione della sua pelle o per l'appartenenza a qualsiasi tipo di minoranza, quando si sarà in grado di fare questo, solo allora potremo dire di essere tutti liberi.
Chi è vittima di pregiudizi non sarà mai totalmente libero.
Soumaila Diawara