Coaching e Formazione
Siamo abituati a curare il sintomo quando arriva e poco educati alla prevenzione.
Siamo stati fatti a pezzetti dalle varie specializzazioni ed abbiamo perso di vista l'uomo nella sua interezza.
Siamo stati allontanati dal concetto di morte: parlarne è quasi un tabù e spesso non prende parte del nostro ciclo di vita in maniera naturale.
Corriamo senza meta per arrivare da qualche parte. L'importante è correre. Per arrivare c'è sempre tempo.
Abbiamo via via sbriciolato il concetto di comunicazione: poche parole, nessun tocco, osserviamoci da lontano.
Ti guardo attraverso un monitor: vedo i tuoi organi perfettamente, ma non ti chiedo se sei felice, come passi le giornate, se vivi o sopravvivi, se litighi e fai pace.
Poco tempo, molta fretta, avanti un altro: la fabbrica di quella che oggi chiamiamo erroneamente Salute.
Se tu lo vuoi, Voglio conoscere il pensiero con cui ti alzi il mattino, quello che porti nelle tue giornate e quello che ti accompagna nei sogni.
Voglio abbracciarti quando ti dico "andrà tutto bene" e voglio tenerti la mano.
Voglio offrirti il tempo ed il modo di dirmi che hai paura.
Voglio consolare il tuo pianto e sorridere insieme.
Voglio festeggiare con te i successi ed elaborare le sconfitte.
Voglio accompagnarti mentre la tua anima inizia a guardarti dall'alto.
Se tu lo vuoi, questo è per me il concetto di Salute, oggi.
Curare è meraviglioso.
Prendersi cura è... senza definizione.
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Coaching e Formazione
DI QUANDO TI RICHIAMANO AL LAVORO, CHIEDENDOTI DI SALTARE IL RIPOSO
Vorresti dire di no, ma il senso del dovere ti attanaglia.
È il tuo fine settimana libero, ti sei già organizzata per il relax, hai anche prenotato l'ombrellone.
Figli e partner contano sulla tua presenza: non ci sei mai e non passi del tempo libero con loro da un po'.
Arriva la telefonata un giorno prima: c'è un turno scoperto e bisogna coprirlo.
Non hai tempo per pensare a cosa dire e cercare una scusa plausibile che giustifichi il tuo rifiuto senza dare la possibilità di farti giudicare scansafatiche.
Rifiutarti ti fa sentire in colpa.
Se non rientri tu, dovrà farlo un tuo collega.
E cosa penserà il collega di te?
Che sei una stronza egoista.
Se non rientri tu, l'azienda sarà in difficoltà.
E cosa penserà il titolare di te?
Che sei una scansafatiche.
Se non rientri tu, starai tutto il giorno a rimuginare sul tuo rifiuto.
E cosa penserai di te stessa?
Che potevi dire sì e tutti questi pensieri si sarebbero placati.
Dall'altra parte, familiari e amici che capiranno sicuramente la situazione di emergenza ancora una volta e passeranno un altro weekend senza di te.
Ormai ci sono abituati: poi passerà anche la rabbia accumulata dal dover riorganizzare tutto.
E così la storia si ripete ogni volta.
Il tuo titolare sa che può contare su di te, e questo ti rende orgogliosa.
I tuoi familiari sanno che non possono contare su di te, a lungo andare. Ma loro capiscono. Il lavoro è importante per te e loro lo sanno.
E con questo tipo di ragionamento, il tuo senso di colpa viene abbattuto su tutti i fronti.
E va benissimo.
L'importante è che poi tu sia disposta ad accettare lo stesso trattamento al contrario, ovvero, i tuoi familiari che non avranno tempo da dedicarti semplicemente perché inizieranno ad organizzarsi senza tenere in conto la tua presenza.
Fastidioso, eh?
Lo so, ci ho combattuto per decenni con questa sensazione ed è questa sensazione che mi ha insegnato a dire "no" e a riportare l'equilibrio tra vita lavorativa e vita privata.
Oggi rifiuto i rientri senza dare spiegazioni e accetto i rientri quando non ho altro da fare che sia importante per me.
Il mio tempo è importante più di ogni altra cosa e voglio scegliere io come impegnarlo.
Essere dedita al lavoro significa anche sapere come prenderti cura del tuo equilibrio psico-fisico in modo da poter essere motivata ed efficiente durante le tue ore lavorative (e anche fuori)
Il riposo, lo svago, il cazzeggio sono una parte fondamentale del tuo equilibrio e vanno assolutamente contemplati nella tua agenda.
Adesso dimmi la verità.
Hai mai messo in agenda giornate di cazzeggio?
Sono proprio curiosa di sapere cosa ne pensi.
Mi piace leggere il tuo punto di vista.
Ti abbraccio anche oggi
La tua Coach Barbara
Coaching e Formazione
Sono nel flow #ilmioprimolibro