Coaching e Formazione
SUPERA LA PAURA DI ESSERE GIUDICATA DAI COLLEGHI IN 7 GIORNI
Passi 8 ore al lavoro stando attenta a ciò che fai e ciò che dici per non incorrere nel giudizio dei tuoi colleghi?
Ti isoli e non parli con nessuno per evitare di innescare dialoghi poco funzionali?
Eviti di dire la tua anche in situazioni dove è necessario il confronto?
Anche una sola giornata passata in questo modo ti fa tornare a casa sfinita, con la testa incasinata, con l'arrabbiatura facile e tanta voglia di dormire.
Il continuo stato di allerta esaurisce le tue energie ed il tuo cervello farà fatica anche a mettere insieme i pensieri.
Bisogna far tornare in fisiologia l'asse delle stress iperattivato per lungo tempo e, successivamente, regolare la risposta emotiva sulle nuove attivazioni.
In pratica riposa e accogli le emozioni che arrivano 😉
Non serve fare altro.
La paura del giudizio non si elimina: il giudizio del altri ti serve come metro per accertare la tua efficacia ed efficienza.
Il voto sul quaderno era un giudizio che stava ad indicare la tua preparazione, secondo l'insegnante.
Il sorriso dei genitori indicava che li stavi rendendo felici.
I tuoi amici che definivano le regole per stare in compagnia.
Ora i colleghi, che decidono la tua bravura sul lavoro.
Che faticaccia!
Sì, lo è.
Credere in te stessa è un passo importante e richiede anche tanto impegno.
Perché devi tenere a bada la voce di tua nonna che ripete che chi si loda si imbroda.
Perché devi mettere a tacere la voce di tua madre che ti ricorda che devi obbedire sennò sei cattiva.
Perché devi zittire la voce di tuo padre che ti dice di rimanere al tuo posto e non esagerare.
Tutto questo ti protegge e ti preserva e va mantenuto, adattandolo, però, alle nuove situazioni.
Quindi usa la Console.
Immagina di avere una Console come quella che usano i DJ, con le levette che alzano e abbassano volumi, toni e velocità di riproduzione.
Immagina la voce di tua nonna, di tua madre e di tuo padre come una traccia musicale da modificare.
Ora, ogni volta che si presenta la voce, fermati un secondo e abbassa il volume, utilizza una voce divertente, aumenta la velocità di riproduzione.
Fai in modo che la voce impatti diversamente sul tuo stato emotivo e, invece della paura inneschi un sorriso.
Ripetilo.
Oggi, domani e per ogni giorno in cui capita perché altrimenti non funziona.
Il tuo cervello è abituato a reagire alla situazione con la paura da tanti anni.
Datti tempo per creare una nuova abitudine e se vuoi farlo insieme a me, contattami in privato.
Faremo una bella chiacchierata!
Valuterai tu stessa se il mio percorso "Lavora SerenaMente" può fare al caso tuo per riuscire ,finalmente, a sentirti serena, apprezzata e valorizzata sul lavoro (e non solo!)
Ti abbraccio
Barbara 🌷
Coaching e Formazione
Adattarsi e accontentarsi
Coaching e Formazione
SE LA GIRAFFA NON AVESSE ALLUNGATO IL COLLO, OGGI NON ESISTEREBBE
Abitare in una casa mentre fai i lavori idraulici è una scuola di sopravvivenza.
Ogni lavoro interno crea squilibrio nella vita quotidiana perché sconvolge le routine di ogni componente e richiede un nuovo adattamento.
Di tre bagni solo uno è accessibile, per cui dobbiamo prendere il numero per fare la cacca (lo so che è un paragone poco professionale, ma vai avanti e ti renderai conto di quanto sia importante)
Se hai bisogno al volo, devi chiedere un sacrificio a chi stava occupando il bagno in quel momento.
La cucina funziona, ma è completamente coperta dai teli per la polvere: ogni sera è necessario togliere piano i teli, scoprire ciò che serve e ripulire dalla polvere che, insolente, si deposita ovunque.
Chi arriva prima, inizia e poi ci si aiuta per riuscire a mangiare in un orario decente.
Si mangia molto tardi in questi giorni e ci si arrangia con quel che troviamo in frigo. Per me, che alle 21.30 sono già con Morfeo è un bellissimo sconvolgimento.
Dormiamo su un vecchio divano letto, in cucina, per non pulire anche la camera da letto ogni sera.
Tutto questo mi fa sentire sfinita e stanca, ma sto bene perché sto mettendo tutto in ordine, una volta per tutte.
Una volta finiti i lavori, tutto diverrà più semplice, funzionale e leggero.
Ora dimmi, come lo chiami questo atteggiamento?
Si chiama "adattamento" e "accontentarsi".
In ogni passaggio della nostra vita c'è stato un accomodamento che è diventato adattamento, necessario per continuare a vivere.
Anche tu sei stata "contenta" per qualcosa e ti sei accontentata.
In verità, la vita è un continuo adattamento all'ambiente ed un continuo accontentarsi, ma, ultimamente, sembra che queste parole siano da demonizzare.
Invece io le adoro e le uso spesso, perché mi ricordano che sono capace di fare, creare e trasformare ed ottenere ciò che mi gratifica.
La giraffa, per accontentare il suo stimolo della fame, ha allungato il collo.
Tu come ti adatti e ti accontenti?
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