O CAMBI TU O CAMBI LAVORO (post lungo, ma ne vale la pena)

Non so se hai letto i miei post dei giorni scorsi.

Se non lo hai fatto ancora, ti suggerisco di dar loro un'occhiata e farti un'idea dell'argomento che sto sviluppando in questi giorni.

Sai, ho iniziato il mio percorso nella crescita personale proprio sfiorando il burnout.

❗Disclaimer a scanso di ogni equivoco:

non mi sogno neanche lontanamente di trattare il burnout perché non è tra le mie competenze.

Io non curo e non faccio terapie.

Il burnout è uno stato patologico che va trattato da specialisti del settore della salute mentale.❗

Fatta questa dovuta precisazione, no, non ho intenzione di raccontarti la storia che ha dato il via alla mia evoluzione a Coach, perché è la solita storia che racconta di come sono stata male e di come sono riuscita a venirne fuori.

Voglio raccontarti, però, dell'insegnamento che ho tirato fuori da quel periodo che definire di merda è un complimento.

Ti dico subito che mi sono resa conto che l'ambiente dove lavoravo, quello che, ad un certo punto era diventato invivibile, era esattamente lo stesso di qualche anno prima.

Stesse persone, sempre i soliti discorsi, le solite polemiche, i soliti problemi, le solite discussioni.

C'erano anche le solite risate, i soliti momenti scherzosi e le solite battute intramontabili sui vecchi servizi.

Nel tempo, l'unica cosa che era cambiata ero IO.

Una separazione non proprio semplice, una figlia che ne ha già viste troppe malgrado la tenerissima età, i sensi di colpa che mi mangiavano il cervello da mattina a sera.

Avevo già, insomma, le mie belle gatte da pelare.

Andavo al lavoro stanca e svogliata, ma almeno staccavo un po' dalla solita routine.

Un bel giorno, arriva una comunicazione in cui la dirigenza richiede un cambiamento radicale.

La vivo come l'ennesima richiesta che non ho retto.

Sono andata in crisi.

Ho iniziato ad accusare il colpo, ho perso l'equilibrio, fino a cadere rovinosamente.

Non era cambiato nulla da prima, là fuori.

Eppure per me era come una corsa ad ostacoli, la più faticosa ed interessante della mia vita.

Infatti, ho imparato in quei mesi che l'energia va dove poni l'attenzione: se vuoi distruggerti le giornate è davvero semplicissimo.

Basta osservare continuamente, assiduamente e quotidianamente tutto ciò che non va per il verso giusto.

Se non ti basta, puoi metterti alla ricerca del colpevole su cui scaricare la rabbia e la frustrazione.

Mi raccomando, che sia fatto con costanza.

Per rovinarti ulteriormente la vita puoi continuare a rimuginare sulle parole dette dal collega, sugli ordini del coordinatore, sul mondo che fa schifo.

Insomma osservavo tutto dal punto di vista peggiore.

Ma come è servita la crescita personale?

Mi ha, letteralmente, aperto gli occhi.

Mi ha fatto vedere, ascoltare, sentire ciò che avevo oscurato.

Mi ha dato diversi altri punti di vista e mi ha fatto recuperare quella fiducia in me necessaria per poter vivere in equilibrio col mondo.

Domani voglio regalarti un esercizio.

Così inizi pure tu a cambiare opinione sul tuo ambiente di lavoro.

Ci stai?

Ti abbraccio

Barbara

IL LAVORO MI PIACE, I COLLEGHI UN PO' MENO

Vai al lavoro quasi ogni giorno.

Hai trovato il lavoro che ti gratifica, ti piace, ti realizza.

Il lavoro che ti permette di avere un certo tipo di vita, con lo stipendio che riesce a soddisfare tutti i tuoi bisogni e quelli della tua famiglia.

L'orario è flessibile e ti fa godere anche di diverso tempo libero.

Tutto sarebbe perfetto se non ci fosse quel/quella collega che riesce a rendere grigie anche le giornate di sole.

Di norma ne esiste almeno unə per posto di lavoro ed è Leader nella sua posizione.

❗Riesce a distogliere lo sguardo dalla dirigenza e forma un sottogruppo di lingue biforcute.

❗Ha un problema per ogni soluzione.

❗Non accetta il cambiamento in ogni sua forma.

❗Si sente il detentore delle verità del mondo intero.

❗Riesce ad ottenere tutto ciò che desidera calpestando l'equilibrio del Team senza il minimo riguardo.

Credo di averle elencate tutte, ma se hai qualche caratteristica da aggiungere, sei libera di farlo anche nei commenti.

Solitamente ha capacità di Leadership innate e riesce a manipolare le menti con stratagemmi molto sottili.

Lo conosci e cerchi di evitarlo quanto più possibile, anche se non puoi allontanarlo più di tanto visto che lavorate nello stesso turno.

Ogni giorno un po' e andare al lavoro ti piace sempre meno.

Non ti va di respirare l'aria pesante, di ascoltare le polemiche, di non riuscire a dibattere un po' perché non te lo permette, un po' perché ti senti a disagio ogni volta che apri bocca.

Oggi ti svegli svogliata, domani cerchi una scusa per non andare, tra qualche mese vuoi andartene.

Non è il lavoro.

Sono le persone che ne fanno parte.

E fuggire ti sembra l'idea più immediata se non fosse che non sapresti dove andare e cosa fare.

Lo stipendio ti serve.

Non hai altre competenze al momento e non ci sono molte altre possibilità in quella posizione lavorativa.

Così rimani e ti senti sempre peggio.

E se ti dicessi che si può imparare a vivere serenamente anche in ambiente ostile?

Oggi te lo spiego a grandi linee, nei prossimi giorni vedremo pezzetto per pezzetto come interagire con ogni punto.

Comincia con osservare attentamente ciò che avviene nell'ambiente: solitamente esistono schemi che si ripetono e che possono essere rotti.

Poi osserva te:

✔Cosa sai fare

✔Come lo fai

✔Perché lo fai

✔Cosa c'è di importante per te lì

✔Chi sei lì

✔Per chi altro è utile ciò che fai lì

Come vedi, è necessario concentrare l'attenzione su di Te, non sulla persona che ti provoca Stress.

Ed il motivo è semplice: devi continuare ad essere tu a dirigere il gioco.

Quando permetti ad altre persone di tirare i fili della tua vita e farti muovere come un burattino, è del tutto normale sentirsi sopraffatti.

"Eh, ma io non ho il coraggio!"

Tranquilla.

Si allena anche il coraggio e la pazienza e ti dico come fare nei prossimi giorni.

Lavoro per piccoli obiettivi e voglio che tu abbia delle piccole e costanti soddisfazioni giornaliere.

Un passo alla volta, ogni giorno.

Sei con me?

Ti abbraccio forte

Barbara

MOLLA TUTTO E CAMBIA!

Leggo spesso incitamenti a mollare il lavoro che non ti soddisfa nel presente, per costruire o cercare il lavoro che potrebbe (uso il condizionale appositamente) soddisfarti in un prossimo futuro.

Storie ispirazionali di chi ha fatto il salto, ha rischiato e vinto tutto.

Ed incita a fare lo stesso, ritenendo necessaria anche la "paura di non farcela" come spinta motivazionale.

Quando tutto dipende da te devi, per forza, muovere il culo.

Sì.

È proprio così.

Per alcuni, ma non per tutti.

Non tutti sono pronti all'imprenditoria, alla libera professione, al lavoro in proprio.

Si impara?

Certo che sì, ma ogni persona ha approcci diversi che vanno valutati singolarmente.

Potrebbe, addirittura, rivelarsi la scelta sbagliata.

Entrano in gioco tanti fattori che possono decidere la tua riuscita o la tua caduta.

Insomma, c'è un bel percorso da fare e, magari, non sei pronta a metterti in cammino o, ancora meglio, non vuoi.

Perché, adesso, in fondo, svolgi il lavoro che ti piace con tanta passione.

Quel lavoro dipendente che in tanti demonizzano, per te è il tuo sostentamento ed il tuo stile di vita.

Poi c'è il contorno, l'ambiente, le sfaccettature che possono portarti a lamentarti.

Ma questo è un discorso a parte che affronterò con Te nei prossimi giorni.

Voglio solo dirti che non è sempre necessario buttare all'aria tutto per stare bene.

Si può stare bene anche in ciò che si vive, lavoro compreso.

E nei prossimi giorni scopri come fare.

Perché mica ti lascio così!

Non è da me.

Dai, vieni qui.

Prendiamoci per mano ed iniziamo a camminare.

Ti va?