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PER NON DIMENTICARE...
Racconto inedito 1Oggi vi racconto un particolare di questa storia di cui non ho mai parlato.Ne sono venuto a conoscenza dopo la pubblicazione del libro. E’ una storia che fa impressione, perché fa davvero capire quanto il destino possa dipendere dal caso. Come sapete, quando Davide ("Dario", "bambino zero") fu allontanato dalla famiglia naturale e da quella di Oddina a Massa Finalese, fece dei racconti di abusi e riti nei cimiteri alla nuova madre affidataria e alla Dottoressa Valeria Donati, giovane psicologa dell'ASL di Mirandola (Modena).Da lì la Procura di Modena attraverso i Pubblici Ministeri Claudiani e Marzella avviò le indagini e sostenne con vigore la colpevolezza delle famiglie e delle persone coinvolte. Una storia che già conosciamo.Davide in quel periodo viveva però con la famiglia affidataria in un’altra provincia, quella di Mantova - precisamente a Pegognaga - e i suoi racconti nel frattempo si erano allargati non solo alle famiglie di Massa Finalese e Mirandola (caso Veleno), bensì anche a persone di Pegognaga e della provincia di Mantova che non avevano nulla a che vedere col caso Veleno. I pedofili satanisti, stando a quello che secondo la mamma affidataria lui raccontava a casa, si nascondevano anche lì, a Pegognaga e dintorni. E così, parallelamente, anche la Procura di Mantova aveva fatto delle proprie indagini. Il Pubblico Ministero di Mantova, Marco Martani, aveva chiesto e ottenuto che molte persone fossero intercettate, aveva avviato pedinamenti e un giorno aveva addirittura fatto portare i bambini della classe elementare di Davide in commissariato per essere sentiti. Ma non trovò riscontri di alcun tipo. E quindi decise che quella storia non stava in piedi. In un documento del 20 settembre del 2000 che ho qui davanti a me, aveva chiesto che il caso fosse archiviato, affermando che il bambino poteva aver subito l’influenza della madre affidataria e della psicologa Dottoressa Donati e indicato come pedofili e satanisti persone che in realtà non avevano fatto nulla. Caso chiuso. Ecco come due Procure diverse hanno affrontato la stessa storia e i racconti dello stesso bambino: in modo diametralmente opposto. A Modena sono partiti 5 processi (tre e mezzo dei quali si sono chiusi con assoluzioni) che hanno generato un enorme buco nero.A Mantova tutto è finito in qualche scartoffia presto archiviata e dimenticata. Destini. [La foto è di Carolina Paltrinieri]33Condivisioni: 1Mi piaceCommentaCondividi
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LE BELLE STORIE...Quando l'amore viene prima di tutto!
Dal Post del Profilo di Ileana Merlo
“Dopo 7 anni di coma, il tedesco Schumacher dà qualche segno di miglioramento e in ogni passo verso la sua ripresa trova sempre la sua donna vicino.Sua moglie che ha speso la maggior parte dei suoi soldi per il trattamento di suo marito prima della bancarotta. Nonostante i grossi soldi che Schumacher stesso ha ricevuto dal suo reddito in Formula 1, poiché ha dominato la gara per anni e nonostante tutti gli enormi contratti di sponsorizzazione che aveva, tutti i soldi sono stati spesi.Stava perdendo le speranze per la guarigione fino a quando un giorno è sembrato più cosciente del solito e la prima persona che ha trovato era sua moglie. Questa è la donna che c'è stata per lui e non se n'è andata per tutti questi 7 anni..La lealtà è un tratto che adoro... Non aver paura di comunicare con una donna forte, ci sarà un giorno in cui lei sarà il tuo unico esercito!”Andrea Gallini