Progetto Alice Universal Education School

Scuola & Istruzione

2021-07-18 16:25:47

UNA FAMIGLIA PER BODHGAYA.Lui, Anand, e' un "vecchio" studente. Lascio' la scuola di Bodhgaya alcuni anni fa, giusto Il tempo per innamorarsi di una bellissima ragazza chakma, in Arunachal Pradesh, e avere un bellissimo bimbo ( vedi foto). Ora tornera', con tutta la famiglia (piu' un fratello minore) a Bodhgaya per prendersi cura della scuola, del terreno, dell'ufficio, assieme ad altri collaboratori locali. C'e' anche un amico speciale che lo sta aspettando: Lucky, un cane - divo, salvato da una turista dopo che era stato avvelenato nei pressi del Tempio di Bodhgaya. "Divo" ;perche'ogni volta che arriva un ospite, si mette in prima fila per fare gli onori di casa e non manca mai nelle foto-ricordo, perche' si impone, compiacente (anche se non invitato), davanti l'obiettivo. Segue gli ospiti ovunque, anche in ufficio. Non c'e' modo di convincerlo alla discrezione e a ... stare al suo posto! Ha una particolare attrazione per gli ospiti donne. Forse non dimentica che fu una donna a salvargli la vita. Anand, quando era studente, aveva l'incarico di accudirlo. Lo fece con con molto amore e diligenza. La prima domanda che mi fece, quando gli offrii il lavoro di caretaker della scuola, fu questa: "Come sta Lucky?".Sta bene, e, tra qualche settimana, stara' ancora meglio, grazie al ricongiungimento con il suo ex attendente.Benvenuti nella famiglia di Alice!

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Progetto Alice Universal Education School

Scuola & Istruzione

2021-07-16 16:24:42
https://www.kulturjam.it/politica-e-attualita/gianni-mina-ora-basta/?fbclid=IwAR2cjGzVwx3eCMqqOsXq1M2U-N59tiPfLc3R5bkO5ER3w9-TVeo-NGHLG2A

Gianni Minà è uno i principali giornalisti italiani, da anni lontano dalle tv nostrane, nonostante una carriera brillante. Questo per le sue posizioni scomode. E ancora una volta Minà va controcorrente, ricostruendo le vicende dell’isola di Cuba negli ultimi anni e la disinformazione sistematica che trasforma l’aggredito in aggressore.

“Ora basta”, di Gianni Minà

Sessant’anni e 12 presidenti fa, scattava l’embargo nordamericano a Cuba. Obama, nel dicembre 2014, dichiarò: “Abbiamo fallito, non abbiamo piegato Cuba. E’ ora di cambiare”.

I cubani avevano dimostrato, in tutti questi anni, dopo aggressioni subite, contrarietà e sacrifici, di voler rimanere fedeli ai loro ideali di indipendenza e giustizia sociale, secondo un modello economico socialista. Cuba non solo non è collassata, ma ha dimostrato come l’embargo economico a un popolo è una delle forme di pressione “diplomatica” tra le più crudeli mai conosciute.

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Progetto Alice Universal Education School

Scuola & Istruzione

2021-07-16 16:20:40
Filippo Rossi

"Le polemiche sulla mia nuova auto? Se aveste visto meglio l'immagine c'è mio figlio alla guida con una felpa Versace e jeans Amiri, ma non vedo dove sia il problema. Il fatto è che io vengo dal fondo, a differenza di tutti quelli che mi criticano.Sapete tutti da dove vengo, dal nulla. Mio padre lavorava tutti i giorni per cercare di non cadere in mano alla camorra, aveva un carrello ambulante di frutta, mamma lo aiutava come poteva ma era zoppa e non poteva camminare a lungo.In molti mi prendono in giro perché non so parlare bene in italiano, la verità è che a 12 anni invece di andare a scuola andavo ad aiutare papà a lavoro, altro che studiare. La mattina uscivamo alle 5, caricavamo il carrello e poi in giro per tutta Napoli a vendere. In ogni condizione, sia con la pioggia, che con il sole battente. E mica esistevano giorni liberi o ferie.Quando papà non vedeva prendevo una mela e iniziavo a palleggiare per sfogare la mia rabbia, dopo un anno facevo quel che volevo con le mele.Fu così che iniziai a palleggiare con le pesche, che erano un po'più piccole, fino ad arrivare alle ciliegie. Un giorno arrivammo fino a Castel Volturno, non riuscivamo più a vendere nelle altre zone perché facevamo concorrenza agli ambulanti della camorra, e lì fui notato da un osservatore del Napoli mentre palleggiavo con una ciliegia col destro, e sbucciavo le nespole con il sinistro.Lì ci fu la svolta; la mattina uscivo con papà, facevano un giro nuovo in modo da arrivare nel pomeriggio a Castel Volturno per gli allenamenti, e la sera andavo in piazza a palleggiare con la frutta con il boccino delle offerte. Volevo differenziarmi dai falsi invalidi.Il resto è tutto frutto di sudore, determinazione e umiltà; quella c'entra poco con i miei capi firmati, se spendo due pali da Gucci è perché da bamboccio giravo con gli abiti usati."Lorenzo Insigne (DalBasso.it)

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