Scuola & Istruzione
Scuola & Istruzione
Scuola & Istruzione
STORIE TRISTI DI CORAGGIO.Una ragazza sola contro la mafia. Odiata perfino dalla madre anche dopo la morte. Eppure sognava un mondo migliore! Appello ai giovani affinche' raccolgano i cocci del suo sogno infranto!
LEONARDO CECCHI FACEBOOK
"La madre mafiosa la ripudiò a tal punto che dopo la morte, al cimitero, ne distrusse la lapide a martellate. Alle sue esequie non partecipò nessuno del paese. Addirittura i mafiosi nel carcere di Trapani, alla notizia della sua fine, esplosero in un applauso.Eppure Rita Atria, quando si tolse la vita, non aveva nemmeno 18 anni, odiatissima dai mafiosi perché aveva osato spezzare il codice secolare dell'omertà. Giovanissima testimone di giustizia, con le sue rivelazioni aveva dato un contributo fondamentale nella lotta alle cosche, trovando nel giudice Borsellino la fiducia e il conforto di un secondo padre.Esattamente una settimana dopo l'uccisione del magistrato e della sua scorta, il 26 di luglio, Rita, sentendosi sola e disperata in una città che non era la sua, in un momento di sconforto si lanciò dal palazzo della residenza segreta in cui viveva, a Roma.Restano le toccanti pagine del suo diario: "Forse un mondo onesto non esisterà mai. Ma chi ci impedisce di sognare? Forse se ognuno di noi prova a cambiare, forse ce la faremo".Resta il suo ostinato coraggio, il suo orgoglio, la curiosità e il sorriso con cui ha cercato di cambiare il mondo". Grazie a David Sassoli per aver ricordato Rita Atria con queste parole.https://www.facebook.com/leonardocecchi1991/posts/2927347780915874?__cft__[0]=AZVQy25Ey5EsqhFZD_nqrmUj9zyxPVz4BvoeXojsjFtf4Jh9tnhSfEomVCrNwW0qxmiJOMbkf1LrWJMW60Y3BCs6thpaOqeS8C8kz769HdBmFGapII8SgxbAtKWQwcDT5HPnBK-M0JCVkIEinZrwSNu9vOakjWvnz_yzbNu3dG6yAw&__tn__=%2CO%2CP-y-R