Scuola & Istruzione
Alice :NOI LA PAURA DELLA GUERRA la affrontiamo cosi'...
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Da Valentino Giacomin Facebook
Per gli alicini... e Milena.L’ESPERIENZA DI MASTER LIN.“Maestro, secondo lei, come e’ iniziato il “grande inganno”, come lo chiama lei, della nostra conoscenza? Lei parla anche di “stati di coscienza alterati” che distorcono la percezione della realta’, grazie alle nostre proiezioni. Lei dice che vediamo cio’che non c’e’, non puo’essere trovato nel posto della nostra percezione.”“Non vi rispondero’ citando filosofi o grandi maestri, ma vi propongo la mia esperienza. Ascoltatemi e poi decidete da soli se accettare o meno le mie considerazioni e riflessioni. Io credo che ci sia un primo momento della nostra percezione che segna l’inizio dei nostri problemi. Quando sorge un’immagine, quando mi appare un fenomeno, una visione, mi domando: “Da dove viene?” Dal tipo di risposta dipende il resto della narrazione mentale.Prima della mia ricerca interiore, quando sorgeva un’immagine, quando mi appariva un fenomeno, non avevo dubbi che fosse una realta' esterna.E qui ho realizzato il primo fondamentale errore della mia percezione; la concettualizzazione: “E’ esterno!” L’immagine, la visione, i fenomeni non vengono lasciati nudi, cosi’ come appaiono nella mente, ma vengono immediatamente rivestiti di etichette. Ricordate l’esempio del pino con gli addobbi che finisce per perdere la propria identita’, diventando qualcos’altro (abero di Natale?).La prima percezione nuda del fenomeno e’ corretta. Ma la mente non si ferma li’, compie un errore fatale; non resta con l'apparenza nuda, priva di nomi, qualita’, vuole impossessarsi di essa, come se fosse un qualcosa di materiale. Per impossessarsi, ha bisogno di identificare. Quindi, dopo la prima disastrosa concettualizzazione (“E’esterno. Viene da fuori. E’materiale”), seguono altre classificazioni. L’immagine, la visiione viene etichettata con un nome: mela, Pierino, pino...e con attributi: bello, buono, gustoso, amico, nemico... Ìnizia l’addobo che maschera e travisa la visione iniziale, trasformandola in una narrazione proiettata al di fuori della mente che l’ha creata.Mi resi conto che ogni momento facevo due errori gravi con cio’ che attraversava la mia mente:1. Il rivestimento dell’immagine (che e' mentale) con il concetto “E’esterna!”2. Il proseguimento dell’addobbo con nomi, attributi, qualita’ ritenuti come realmente esistenti nell’immagine e non riconosciuti semplicemente come etichette, concetti soggettivi che nulla avevano a che vedere con l’immagine primitiva, orginale. Cosi’, mi accorsi che ogni momento costruivo delle storie surreali, manipolando i contenuti della mia mente che non riusciva a restare con la nuda percezione delle immagini, dei pensieri... Questa mente concettuale, “addobbante”, riusciva a ingannarmi al punto da farmi credere che i fenomeni percepiti, di fatto, non si trovavano nella mente, ma erano qualcosa di solido, materiale la’ fuori, da qualche parte. Mi sono reso conto che vivevo in un mondo allucinato, non vero, e, quel che e’peggio, reagivo alla mia allucinazione con azioni che non potevano non procurarmi emozioni distruttive e sofferenza.Ero vittima di una falsa cognizione. Percepivo qualcosa che non esisteva affatto (l’immagine proiettata all’esterno con i miei addobbi). Capii l’origine della mia sofferenza, dei difetti mentali, dei conflitti.Intuii il significato del mito dei nostri progenitori: il loro peccato originale fu proprio l’aver addobbato dei contenuti mentali con concetti che causarono la “caduta” nel dualismo, il mondo dell’illusione, della sofferenza. Ora, quando appare nella mia mente un’immagine, fenomeno, un pensiero, un qualsiasi ospite... cerco di fermarmi alla sua nudita’, evitando di compiere il primo errore (il concetto “Fuori”). Resto con quell’immagine, pensiero, visione... cosi’ come sono. Ed e’ come un bambino appena nato, senza vestiti, nomi, attributi... In questo modo, non nasce nessuna storia. La narrazione si ferma. E con essa cessano le emozioni conflittuali.Devo confessare che non sempre riesco a bloccare le storie, ma e’ questa la mia pratica”.Gli studenti ascoltarono attenti.Foto: Raccontate, a scuola, l' esperienza dei grandi mistici, di chi ha trasceso le varie coscienze fino a raggiungere la Vetta della non dualità. Gli studenti ve ne saranno grati, perchèla loro anima ha fame di verità non convenzionali.
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Diventiamo ... anormali, non convenzionali, saggi!Una piramide da rovesciare. No, non c’ entra la Rivoluzione francese, ma i livelli di coscienza della nostra mente. Finora, abbiamo creduto che lo stato da svegli (Jagrat, corrispondente alla frequenza cerebrale delle onde Beta), fosse quello ideale della conoscenza. Mentre lo stato Svapna, del sogno, corrispondente alle onde Alfa, e quelli successivi (Susupti, sonno profondo – onde Theta) e Turiya (onde Delta)... sarebbero identificati come stati mentali di incoscienza, ignoranza. I saggi ci dicono che e’ vero il contrario. Man mano che ci allontaniamo dall’illusione dello stato mentale della veglia, ci avviciniamo alla natura della nostra mente, alla vera Realta', alla saggezza interiore. E ci consigliano di iniziare quanto prima un percorso di conoscenza: dall’ignoranza di Jagrat al Turyatita “transquarto” (come lo definisce Luca Vicenzini nel suo libro sul Tantra), il piano dell’onniscienza.Ho cercato di riassumere per gli studenti di Alice questi concetti nei versi che seguono, per facilitare la comprensione e memorizzare.Mi piace pensare la mente come un edificio.Sotto la cantina, poi la cucina, sopra l’ufficio.Poi piu’ su... Piu’ si sale ai piani superiori,piu’si allarga la vista sul paesaggio la’ fuori. Dal buio dei piani inferiori, dell’ignoranza,alla luce della saggezza dell’ultima stanza. Man mano che si sale, si allarga la visione,diminuisce il rischio di errore dell’azione. Ogni piano ha sua sua specifica funzione...un linguaggio, dei simboli, una percezione.Fai attenzione: se nel sogno puoi volare,nello stato di veglia non lo puoi proprio fare.Devi rispettare le regole della tua mente.Non mescolare i piani come un incosciente.beta, alfa, gamma, delta...sonno e risveglio.Scegli dove stare, dove ti senti meglio.Lo stato da sveglio (Jagrat) non e’ l’idealese cerchi la gioia, il superamento del male.Ricorda e’ lo stadio della massima ignoranza.I saggi escono al piu’ presto da questa stanza.Veglia, Svapna (sonno), Susupti, al Turya...Questo il percorso che libera, questa la Via.E’ con il magico potere della meditazioneche avrai il controllo dell’intera costruzione.Epsilon e’ lo stato dell’onniscienza non duale:l’accesso ai piani della coscienza universale.Ora conoscete il segreto degli stati mentali:uscite dall’ígnoranza. Diventate ...anormali!