Uno sport a tutti gli effetti
Non è il cavallo che fa tutto: contrariamente a quanto si possa pensare, cavalcare è una attività che comporta una buona dose di esercizio fisico che, anche se praticato non a livelli agonistici, lo rende uno sport a tutti gli effetti.
Andare a cavallo significa infatti:
sollecitare tantissimi muscoli (primi fra tutti quelli dorsali)
migliorare la postura
sviluppare equilibrio, destrezza e coordinazione.
Sin dal momento di montare a cavallo, che già richiede una buona dose di calma e concentrazione (per non innervosire l’animale), al mantenersi ben dritti e senza cadere, al guidare, assecondare o frenare il cavallo, all’ammortizzare il movimento del trotto o del galoppo, a pensarci bene tutte le manovre effettuate in sella mettono in moto i muscoli del piccolo fantino, dalle braccia alle gambe, dagli addominali alla schiena.
In breve una sessione di equitazione comporta per i bimbi uno sforzo fisico considerevole, che non ha nulla da invidiare ad una partita di calcio o pallavolo. La pratica costante come in ogni sport garantisce uno sviluppo psico-motorio ed atletico incredibilmente rapido.
I vantaggi dell’equitazione per i bambini
Pur essendo uno sport individuale, grazie al rapporto con l’animale, l’equitazione sviluppa nel bambino un senso di solidarietà e di condivisione pari a quello degli sport di gruppo, con la fondamentale differenza che il compagno di squadra in questo caso è il cavallo, “altro” più delicato da interpretare e gestire rispetto ai coetanei (che pure non mancano nelle sessioni di gruppo perfette per i più piccoli).
Imparare a relazionarsi dunque con qualcosa di “vivo”(a differenza di strumenti ed attrezzi impiegati negli altri sport), superare il timore e familiarizzare con un animale di grandi dimensioni, distinguere tra ciò che piace e ciò che dà fastidio all’animale considerando una comunicazione emozionale, creare un legame di fiducia e di “amicizia” con il quadrupede, sono tutti elementi fondamentali nel percorso di crescita dei piccoli cavallerizzi.
I bimbi dovranno affinare le proprie capacità comunicative: a differenza di animali domestici quali cani e gatti, predatori e dunque dotati di atteggiamenti più riconoscibili e comprensibili per l’uomo (anch’esso predatore), i cavalli erbivori e prede, hanno comportamenti più difficili da interpretare perché più lontani dai nostri schemi di ragionamento. Invece che cacciare e dunque calcolare le conseguenze delle proprie azioni, per sopravvivere i cavalli devono difendersi dal pericolo e sono per questo più portati alla fuga e alla ricerca del pascolo più verde.
Nel rapporto con l’animale diventa quindi fondamentale per il bambino da un parte saper osservare, riflettere ed interpretare il linguaggio del cavallo, cogliendone i segni ed interpretandone le reazioni e dall’altra imparare a comunicare efficacemente con il cavallo, controllando il tono della voce, le espressioni del volto, i gesti, i movimenti e la postura e cosi via.
Che il tuo bimbo sia timido o vivace, non potrà che trarre beneficio dalla relazione con uno straordinario animale come il cavallo.
I bambini che fanno equitazione diventano più sicuri di sé ed al tempo stesso più premurosi poiché devono imparare a “guidare” il proprio cavallo più che a lasciarsi portare, e per questo devono prima di tutto imparare a riconoscere e governare le proprie emozioni.
Il relazionarsi con il cavallo, molto più possente del bambino, non potrà basarsi sulla forza ma sull’autorità: il bambino dovrà dunque apprendere a farsi rispettare con calma e dolcezza, e vedrà accresciuta la fiducia in se e rafforzata ed arricchita la propria personalità.