Le condizioni di conservazione di cui abbiamo parlato finora sono realizzabili in appositi locali e che sono costruiti appositamente in modo da garantire queste condizioni. Le cosa cambiano enormemente quando non si possiede un locale di questo tipo, vale a dire una cantina vera e propria, e si è costretti ad adattare oppure ad accontentarsi di ciò che possiamo trovare in alcuni locali della propria abitazione. Le moderne abitazioni soffrono, per così dire, di alte temperature e spesso il riscaldamento casalingo supera sovente i 20° C con il rischio di un successivo abbassamento quando viene spento. Ci sono inoltre altre stanze della casa, come per esempio la cucina, dove la temperatura, l'umidità e, non da ultimo, la presenza di forti odori potrebbero compromettere la buona conservabilità del vino. Se si decide di conservare il proprio vino in cucina sarà opportuno riporlo in una parte che sia il più possibile neutra e immune da tutti questi tipici inconvenienti. Se si ha la fortuna di avere a disposizione un apposito locale nella propria abitazione, come per esempio un ripostiglio o una dispensa, questa può essere facilmente adattata in modo da consentire una buona conservabilità del vino. Prima di tutto sarà essenziale che in questa stanza non sia controllata dal riscaldamento casalingo, in genere basta chiudere il rubinetto del calorifero in quel locale, e si provvederà ad isolare con del materiale termoisolante la porta e, nel caso in cui sia adiacente alle mura esterne o con altri locali caldi, come per esempio un locale caldaie, anche le sue pareti. Da evitare sono i luoghi che si trovano sotto il tetto della casa, come gli attici e le mansarde, perché nella stagione estiva, ma anche in quella invernale, le variazioni della temperatura saranno piuttosto ampie e si raggiungeranno, con molta probabilità, temperature poco adatte alla conservazione del vino. L'umidità può essere mantenuta nella giusta percentuale collocando un recipiente d'acqua sul pavimento all'interno di questo locale e possibilmente vicino alle bottiglie. Un facile aiuto per mantenere le giuste condizioni di conservazione in un locale appositamente destinato a “cantina”, può essere rappresentato dall'installazione di un vero e proprio condizionatore d'aria che provvederà a mantenere costanti sia la temperatura, sia l'umidità. Se non si dispone di un locale da destinare a “cantina personale” si scelga comunque un luogo il più possibile stabile in termini di temperatura e di umidità, la cucina è sempre e comunque da evitare anche per via della presenza di elettrodomestici che tendono riscaldano l'aria, e mantenere i vini all'interno di casse di legno, come quelle usate da certi produttori per il trasporto dei loro vini, oppure in scatole di cartone spesso e che saranno in ogni caso mantenute chiuse. Nel caso in cui si intenda fare uso dei vari scaffali da vino, oramai facilmente reperibili nei negozi di articoli casalinghi o di bricolage, scegliere per questi un locale adatto e, viste le caratteristiche proprie di questi scaffali, fare in modo che siano protetti dalla luce. In ogni caso la conservazione casalinga, anche quando viene fatta attenendosi alle più scrupolose condizioni, non garantisce una lunga e proficua vita al vino, questi rimedi sono utili unicamente a permettere la maturazione e la conservazione del vino per qualche anno, due o tre al massimo, e rimane comunque un rischio, a dire il vero il rischio esiste anche in una cantina dotata delle migliori condizioni, tuttavia è palese che nella conservazione casalinga i rischi aumentano considerevolmente. Negli ultimi anni la tecnologia ha posto la sua attenzione proprio alla possibilità di conservare il vino in casa e sono disponibili sul mercato dei veri e propri frigoriferi da vino capaci di assicurare le giuste e costanti condizioni per la giusta e corretta maturazione del vino. L'unico inconveniente di questi frigoriferi è che devono essere costantemente collegati all'energia elettrica e che in genere offrono uno spazio piuttosto limitato per le bottiglie mediamente 25-35 e quelli che
Se si vuole far invecchiare il vino per bene, è opportuno dotarsi di una cantina con caratteristiche precise quali temperatura, grado d’umidità, illuminazione, arieggiamento, criteri di disposizione delle bottiglie. Diversamente, non conviene provarci pena il fallimento. La cantina non è il luogo ove il vino solamente riposa. Per l’appassionato la cantina è il luogo della passione del vino. Per quanto piccola, è la sede fisica dell’oggetto della propria passione, un luogo in cui si ama trascorrere tempo a guardare, ordinare, sentire, vedere crescere ed evolvere la propria passione per il vino. Chiunque disporrà di uno spazio per stoccare e conservare il vino, a questo spazio dedicherà le proprie migliori attenzioni in tema di disposizione e cura dell’arredo, di pulizia e d’ordine di manutenzione. Una bella cantina aggiunge valore al valore del vino: il plus della sua magnificienza formale al plus della sua integrità sostanziale. (Luca Maroni).
Da flavonoidi e antociani potrebbe giungere un aiuto prezioso per prevenire il diabete. Saranno necessari ulteriori studi per confermare l'utilità delle sostanze benefiche presenti in alcuni alimenti di origine vegetale. Anche vino rosso e cioccolato sono ricchi di antiossidanti, ma gli esperti ci mettono in guardia dal loro consumo eccessivo. L'azione delle sostanze benefiche presenti nel cioccolato e nel vino rosso potrebbe essere compromessa dal contenuto calorico o di alcol dell'alimento e della bevanda. È dunque importante muoversi con molta precauzione, rispetto a vino e cioccolato, che possono risultare nello stesso tempo croce e delizia. Le buone notizie riguardano soprattutto alimenti vegetali ricchi di flavonoidi e antociani come le fragole e i frutti rossi. L'attenzione degli esperti si è rivolta in particolar modo all'effetto protettivo dei flavonoidi, che sarebbero in grado di regolare i livelli di glucosio nel sangue. La patologia in questione è il diabete di tipo 2. Lo studio più recente in proposito è stato condotto dai ricercatori dell'University of East Anglia e del King's College di Londra. I risultati sono stati pubblicati sul Journal Of Nutrition, in un articolo che porta il titolo di "Intakes of Anthocyanins and Flavones Are Associated with Biomarkers of Insulin Resistance and Inflammation in Women".Lo studio si è incentrato in particolar modo sulle donne ed ha coinvolto 2000 volontarie che hanno compilato un diario alimentare, per indicare il cibo e le bevande della propria dieta, e che si sono sottoposte ad analisi del sangue. I risultati positivi sulla riduzione dei livelli di glucosio nel sangue deriverebbero dall'assunzione di frutti ricchi di antociani, come ribes neri, uva rossa, fragole, mirtilli, lamponi e altri frutti e vegetali di colore rosso o blu. Vi sarebbe un legame tra il consumo di alimenti ad alto contenuto di antociani e la migliore regolazione dei livelli di glucosio nel sangue. Gli esperti avvertono che non si conoscono ancora le dosi necessarie a ridurre il rischio della comparsa del diabete di tipo 2. Lo studio, condotto sotto la guida di Aedin Cassidy, ha mostrato che, a livello di ricerche di laboratorio, gli antociani contenuti negli alimenti risultano utili per regolare il glucosio nel sangue, i cui livelli possono determinare la comparsa del diabete di tipo 2. Via libera dunque al consumo di frutti rossi e blu, ma massima cautela per quanto riguarda vino e cioccolato, che continueranno, almeno per il momento, a rimanere un peccato di gola. (Marta Albe').