L'essenziale è invisibile agli occhi
Chi vive in pace con se stesso vive in pace con l’intero universo.
Per riuscire ad ottenere questo equilibrio bisogna mettere via tutti i rimpianti, tutti i sensi di colpa e tutto ciò che non abbiamo compiuto e che ancora ci tormenta. Solo estinguendo tutto ciò che ci tormenta emotivamente e psicologicamente, potremo accettare le nostre imperfezioni e perdonarci.
L'essenziale è invisibile agli occhi
Le relazioni affettive sono un evento della vita e inevitabilmente provocano delle modifiche in noi. Noi siamo l’ insieme delle nostre esperienze e queste sono in prevalenza relazioni. I rapporti con narcisisti patologici, istrionici, borderline e con qualsiasi altro tipo di disturbo di personalità, ci procurano un trauma che ovviamente ci segna.
Tutti gli eventi, belli e brutti, rimangono immortalati nei nostri ricordi e di conseguenza stabiliscono un cambiamento. Se la relazione è stata particolarmente lunga i cambiamenti sono stati molti.
L'essenziale è invisibile agli occhi
6 DOMANDE DA PORSI DOPO LA FINE DI UNA RELAZIONE
Nessun rapporto umano è mai completamente privo di conflitti. Non esiste la coppia perfetta, così come non è possibile essere costantemente felici e appagati. Litigi, gelosie, incomprensioni, tensioni e momenti di crisi devono però essere limitati a brevi periodi, legati a circostanze specifiche, spiegabili e reali. Se la percezione di infelicità e di disagio si protrae troppo a lungo o è addirittura uno stato permanente, allora di sicuro c’è qualcosa che non va. Le relazioni tossiche in amore purtroppo sono le più frequenti proprio perché in nome di questo sentimento ci si sacrifica fino a trovarsi coinvolti in dinamiche abusanti e dannose.
Troncare questo tipo di legame risulta alquanto complesso, in quanto spesso chi soccombe non comprende o accetta totalmente ciò che accade, mentre chi abusa lo fa addirittura inconsciamente. Anche quando si è consapevoli dello stato di sofferenza si ha difficoltà a uscirne poiché nel frattempo si è creata una vera e propria dipendenza affettiva o si ha il terrore della solitudine.
Quando qualcuno ci lascia, qualcosa dentro di noi si frattura
Realizzare il distacco, comprendere quel senso di mancanza che fa così male dentro. Lasciare andare l’altro, “disattivarlo” nel nostro mondo interiore. Rimodellarsi su nuovi equilibri. Può essere davvero tutto molto complicato, in parte anche quando siamo noi stessi a volerlo.
La separazione in una relazione di attaccamento è senza dubbio tra le esperienze più dolorose. Non ci sentiamo mai pronti anche se in passato abbiamo già conosciuto abbandoni e distacchi. Anzi, spesso succede di essere ancora più fragili e spaventati. E persino quando la fine in qualche modo è annunciata succede di non essere profondamente preparati. Così come, sembra assurdo, quando stiamo uscendo da una relazione tormentata.
Cosa succede quando chiudiamo una relazione tossica?
Le relazioni tossiche sono sicuramente quelle di cui è più difficile elaborarne la fine; in questo caso è come se dovessimo elaborare la fine di due relazioni, la perdita di due persone, totalmente in contrapposizione tra loro. Una caratteristica di questo genere di relazioni, infatti, è quella di cambiare drasticamente nel tempo: un idillio iniziale che lascia spazio ad un vortice di solitudine, rabbia, colpa, paura in un secondo momento.
6 domande da porsi dopo la fine di una relazione
L’aspetto “complicato” della fine della relazione da accettare, in questo caso, è che c’è una parte di te che resta saldamente ancorata a tutte le emozioni intense e meravigliose che hai sperimentato all’inizio della relazione e, un’altra, probabilmente più consapevole, profondamente ferita da tutte le implicazioni negative che la relazione ha avuto per te. Sei come scissa, divisa in due e oscilli tra l’idealizzazione e la nostalgia della persona idealizzata che non c’è più e la rabbia nei suoi stessi confronti. Non ci sono tempi prestabiliti per elaborare la fine di una storia, non si può affrettare, non esistono sconti sul dolore. Si tratta di un percorso interiore che ti porterà a sollevare domande per sfidare i tuoi assetti precedenti. Per poi cambiare comportamento, aspettative, definizione di te stessa. Ecco le domande da porti; ti saranno utili per portare alla luce tutto il tuo vissuto.
1) Perché mi sono così legata alla persona sbagliata?
La prima cosa utile che puoi fare è elaborare questo processo di pensiero così critico nei tuoi confronti: la tua sofferenza ha un senso, se ti sei legata così profondamente a una persona tossica probabilmente non sei mai stata abituata a riconoscere e dare valore ai tuoi bisogni. La buona notizia è che puoi iniziare adesso: se hai ancora bisogno di soffrire, di stare male, di piangere puoi farlo. E non c’è nulla di sbagliato in questo. Ricorda: le tue emozioni sono tutte utili e preziose! Questa sofferenza parla di un tuo bisogno: metterla a tacere non ti sarà d’aiuto nel riconoscerlo, accoglierlo e soddisfarlo.
2) Perché mi colpevolizzo?
In questo turbinio di emozioni contrastanti spesso prende il sopravvento il senso di colpa. Come puoi realmente liberarti di un’emozione che rischia di tenerti costantemente in trappola? Sappi che i sentimenti di colpa tendono quasi sempre a culminare in una dolorosa e controproducente ruminazione che, a sua volta, non fa che accentuare l’intensità dei sentimenti negativi. Devi, pertanto, imparare ad accettare che non dipende tutto da te. Spesso succede semplicemente che l’altra persona non è in grado di dare o fare abbastanza rispetto a quanto dovrebbe per tenere viva la relazione.
Purtroppo capita di innamorarci di persone che non sono in grado di ricambiare pienamente o che sono totalmente assorbite dalle proprie lotte interiori. Siamo tutti umani, sbagliamo tutti, nessuno di noi è impeccabile nelle relazioni. In ogni caso, non devi MAI prenderti la colpa di tutto.
3)