Ennio Antonelli
Ennio Antonelli (Roma, 23 gennaio 1927 – Roma, 6 agosto 2004) è stato un attore italiano, ricordato per una lunga serie di ruoli minori in film comici, tra i quali il ruolo del macellaio Otello Rinaldi detto "Manzotin" in Febbre da cavallo e quello di Spartaco Sacchi nel telefilm I ragazzi della 3ª C, auguri dovunque tu sia.📽🎬🎞📺🇮🇹😔😔
Vittorio De Sica
Il 13 novembre 1974 in una clinica francese
moriva Vittorio De Sica, uomo di indiscusso fascino, attore brillante, ma soprattutto grande regista.
Padre del neo realismo, ha segnato con i suoi film la storia del cinema italiano e mondiale in cui ha saputo trasportare con estrema fedeltà l’Italia dei nostri nonni povera, ma speranzosa di rinascita.
Il primo film di successo di Vittorio De Sica, datato 1932, si intitolava "Gli uomini che mascalzoni, in cui egli cantava la celebre canzone "Parlami d’amore Mariù" che gli dono' una popolarità a livello nazionale.
Nel 1940 iniziò le sue esperienze con il neo realismo come regista e nel 1946 , grazie al film "Sciuscià", ottenne ad Hollywood un Oscar speciale istituito ad hoc per lui e due anni più tardi, col capolavoro" Ladri di biciclette", rivinse l’ambita statuetta d'oro.
Con l'uscita di questo film, all'epoca, ci furono molte polemiche poiché veniva mostrata la condizione del popolo italiano, povero e disperato.
Nonostante ciò, il genere neorealista di De Sica fece subito scuola, ma fu nelle commedie degli anni ’50-’60 che De Sica conquistò la popolarità nazionale.
Opere come "Pane amore e fantasia," "Matrimonio all’italiana," La ciociara", rispecchiavano storie di vita quotidiana dell’immediato dopoguerra, con personaggi semplici a cui davano vita attori quali Gina Lollobrigida, Sofia Loren, Marcello Mastroianni, vere e proprie icone delle pellicole in bianco e nero.
Dirigendo la mitica coppia Loren–Mastroianni in "Ieri oggi e domani", nel 1963, De Sica ottenne il suo terzo Oscar e nel 1970 ne giunse un altro, il quarto, col film drammatico "Il giardino dei Fini-Contini.
Regista, artista poliedrico e geniale, Vittorio De Sica ha dato voce , con i suoi capolavori immortali, ad un intero Paese che aveva voglia di tornare a vivere dopo gli anni bui della guerra.
La sua arte ci ha fatto ridere, sognare ed emozionare, mostrando fieramente al mondo i giorni drammatici in cui milioni di italiani si riappropriavano con sforzo della loro vita.
Assistere ai suoi film, oggi, è come leggere un vecchio libro scorrendo pagine di storia raffiguranti case in macerie, mestieri dimenticati e valori semplici, genuini quasi dimenticati...
Il tutto, rivisto in un nostalgico bianco e nero ma, sempre colorato di... "pane, amore e fantasia!..."
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