Massimo Troisi
Marco Monopoli
“Poesia”, 2020.
Tecnica mista, acrilici, tempere, smalti, chine e pastello su stampa fotografica su tela, cm 41x50.
La mia è una reinterpretazione pittorica di una foto rappresentante una scena del film “Non ci resta che piangere” con Massimo Troisi e Roberto Benigni. Affascinato e colpito da questa immortalizzazione fatta al maestro, ho deciso di riprendere il tutto pittoricamente. Essendo il suo ricordo sempre vivo ed essendo la foto un “immortalare”, col mio gesto e il mio tocco ho voluto donare “vita” all’”immortalato”. Secondo me, infatti, così come la foto è immortalare (quindi foto=morte), la pittura è invece vita.
Marco Monopoli, nato a Grottaglie (TA) nel 1975, frequenta il liceo artistico a Taranto. Al suo diploma si trasferisce a Bologna, entrando in contatto con movimenti della scena underground. Accresce le sue abilità creative nel mondo della Street art e della musica, organizzando eventi e manifestazioni culturali e contribuendo alla nascita e alla diffusione di movimenti artistico- musicali. Ispirato da Pollock, Warhol, Basquiat, dalla Pop alla Street Art, dall’astratto all’espressionismo e dall’arte contemporanea di Rotella, è stato definito dalla critica un “antiaccademico”, perché non si identifica in nessun membro di alcuna corrente. Diverse sue opere ad oggi sono appartenenti
a collezioni private a Roma, Bologna, Milano, Londra, Barcellona, Berlino, Miami, Los Angeles e Sidney. Dopo anni vissuti in diverse grandi città, si è trasferito nelle campagne pugliesi dove sta creando un progetto legato all’arte e all’ospitalità fra trulli e ulivi.
L’opera di Marco Monopoli “Poesia”, è stata esposta alla mostra collettiva di arte contemporanea “Troisi poeta Massimo”, a Castel dell’Ovo (Napoli - 2021). Successivamente approda alla mostra pittorica collettiva “I volti di Massimo Troisi”, a Palazzo D’Avalos, nell’ambito del programma “Procida Capitale Italiana della Cultura 2022”. L’opera è inoltre presente nel libro “Massimo Troisi - Il mio verbo preferito è evitare”, di Stefano Veneruso, edito da Rizzoli.
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Un ringraziamento speciale a:
@stefanoveneruso @1annamariatroisi, @barbara.di.mattia, Aldo Boccolari @bams66, @fabiogentiluomo, @davidguidopietroni, @macchiarulogabriella, @marcodionisicarducci, Istituto Luce Cinecittà, Scabec, Regione Campania, MANN, Palazzo d’Avalos - Procida, @30Milesfilm
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