Totò E Silvana Pampanini
Totò e Silvana Pampanini.
Sul set di "47 morto che parla" Totò conosce Silvana Pampanini "maggiorata fisica" di quel periodo, e le fa subito la corte: la riempie di fiori e le fa regali consistenti.
I giornali dell'epoca ingigantirono la cosa, parlando di flirt tra i due attori, pare che Totò le avesse anche fatto una proposta di matrimonio. Queste voci giunsero alle orecchie di Diana che reagì in maniera inaspettata: accettò la proposta di matrimonio dell'avvocato Tufaroli conosciuto in casa Bragaglia. Totò ci rimase malissimo: Diana non aveva mantenuto fede alla promessa che si erano scambiato anni prima.Proprio in quei giorni scrisse la celebre canzone "Malafemmena" che per anni si è creduto avesse scritto per la Pampanini, finché non è stata ritrovata presso la Siae la copia del testo con dedica autografa "A Diana".
Raimondo Vianello
La baronessa Laudomia di Torrealta e Lallo, il suo terzo marito, ovvero Totò e Raimondo Vianello.
Per me ragazzo Totò è stato un idolo. Più tardi ho debuttato in cinema con lui ne I due orfanelli: facevo un ufficiale a Villa Borghese, forse una sola posa. Due o tre pose le ho fatte in Fifa e arena e Totò sceicco. In Totò Diabolicus ero addirittura il marito di Totò, il quale, vestito da donna, aveva caldo e si faceva aria agitando la gonna. Sapeva che non ero figlio d'arte, ero diventato attore per combinazione ed ero di estrazione nobiliare da parte di madre: e questo lo entusiasmava molto. Mi prendeva da parte e mi diceva:
«Facciamo una compagnia solo di nobili», e cominciavamo subito a fare elenchi con Giangaleazzo Benti, e cioè il conte Bentivoglio-Pallavicini e altri. Gli sarebbe piaciuto farlo davvero, vedeva già l'intestazione: «Il principe Antonio De Curtis presenta.. .»
(Raimondo Vianello)