Robin Williams
- Sono uscito con una, giorni fa.
- Come è andata?
- Molto bene.
- La rivedrai?
- Non lo so. Non l'ho chiamata.
- Sei un dilettante.
- So quello che faccio.
- Ah, sì?
- Sì. Non si preoccupi per me, so quello che faccio. Questa ragazza, insomma, è bellissima, intelligente, divertente. È diversa dalle altre con cui sono stato.
- E allora chiamala, Romeo.
- Così mi rendo conto che non è poi tanto intelligente? Che mi rompe i coglioni? Questa ragazza è perfetta ora; non voglio rovinare questo.
- Forse tu sei perfetto ora. Forse è questo che non vuoi rovinare. Questa la chiamerei una "super filosofia", Will, così puoi in effetti passare tutta la vita senza dover conoscere veramente qualcuno... Mia moglie scoreggiava quando era nervosa. Aveva una serie di meravigliose debolezze. Aveva l'abitudine di scoreggiare nel sonno! [ridono] Scusa se ti racconto questa cosa. Una volta fu talmente forte che svegliò il cane! [ridono] Si svegliò anche lei e mi disse: "sei stato tu?"; e io: "sì"... Non ho avuto il coraggio.
- Si è svegliata da sola?
- Eh, sì! Oh, È morta da 2 anni e questo è quanto mi ricordo. [Will smette di ridere] Momenti stupendi, sai, piccole cose così. Però sono queste le cose che più mi mancano. Le piccole debolezze che conoscevo soltanto io. Questo la rendeva mia moglie. Anche lei ne sapeva delle belle sul mio conto, conosceva tutti i miei peccatucci! Queste cose la gente le chiama imperfezioni, ma non lo sono. Sono la parte essenziale. Poi dobbiamo scegliere chi fare entrare nel nostro piccolo strano mondo. Tu non sei perfetto, campione. E ti tolgo dall'incertezza: la ragazza che hai conosciuto, non è perfetta neanche lei. Ma la domanda è se siete o no perfetti l'uno per l'altra. È questo che conta. È questo che significa intimità. Puoi sapere tutte le cose del mondo, ma il solo modo di scoprire questa qui è darle una possibilità. Certo, non lo imparerai da un rincoglionito come me. E anche se lo sapessi non lo direi a un piscione come te.
(Film Genio ribelle)
Carlo Verdone
“Durante la pandemia mi ha dato fastidio la mortificazione degli anziani, persone che a settant’anni sono ancora in buona salute, vecchie solo all’anagrafe. Mi ha dato fastidio il cinismo verso l’anziano, scarto della società. Enea, lasciando Troia, ha portato sulle spalle il padre Anchise.
I bambini, con la loro purezza, e gli anziani, biblioteche della nostra memoria, sono le parti migliori della società. Ma che vogliamo fare a meno delle Sora Lella? Ogni volta che sui social posto la Sora Lella la gente la ricorda con amore perché ha riso con lei nei miei film, l’avrebbe voluta come nonna, con la sua saggezza, lo sguardo sardonico.
Le persone mature non buttatele via, perché possono servire ancora molto”.
Carlo Verdone