L'anima fortunatamente ha un interprete, spesso inconsapevole, ma fedele: lo sguardo.” “Ci sono carezze che solo gli occhi sanno dare.” “Gli occhi esprimono quello che le labbra non sono in grado di pronunciare.” “L'amore è cercarsi e perdersi nei tuoi occhi.”
Frammenti di CIVILTÀ CONTADINA:
QUANDO I NEONATI VENIVANO FASCIATI
Subito dopo essere venuto al mondo, una volta che il neonato era ben lavato e asciugato, veniva fasciato in una lunga striscia di stoffa bianca che l’avvolgeva tutto, anche le braccia, lasciando fuori solo la testolina. Alla fine dell’operazione sembrava un salame e, così come veniva messo, rimaneva fino al cambio successivo. Questo aveva due vantaggi, almeno così dicevano le vammare che aiutavano le donne a partorire in casa: bimbo cresceva dritto e al caldo. Infatti, veniva cambiato non più di quattro volte al giorno, quando il bagnato arrivava all’ultima fasciatura, perché anche la pipì o la pupù lo tenevano al calduccio. Ciò aveva la sua importanza poiché le case, all’epoca, non erano riscaldate e molti bambini morivano di polmonite nei primi mesi, soprattutto se avevano la sfortuna di nascere in inverno. Contrariamente a quello che si può pensare, raccontano alcune anziane, il sederino, con questo sistema, non si arrossava mai, malgrado non avessero pomate a disposizione. Solo il borotalco veniva utilizzato e, in minima quantità per il suo altro costo.
Nei mesi estivi la fasciatura lasciava scoperte le braccine. Le strisce di stoffa dovevano essere lavate velocemente e riscaldate vicino alla stufa o il camino per permetterne il ricambio. In linea di massima, al neonato gli si toglievano le bende verso i sette-otto mesi. Solo allora, povera creatura, poteva muoversi e riusciva, infine, a tastare con le manine il mondo circostante.
Causa la sofferenza fisica dovuta ad un ambiente ostile ed al cibo scarso, molti bambini del passato non erano belli come quelli di adesso che sono, invece, imbottiti di vitamine, di coccole e di bei vestitini.