Antonio De Curtis
Totò nel 1959 appena ripresosi dalla malattia che lo aveva colpito agli occhi fu invitato dagli organizzatori del Festival di Sanremo a presiedere la commissione giudicatrice con il compito di scegliere le canzoni da ammettere alla manifestazione canora. Accettò nonostante la cecità rifiutando però il gettone di presenza giornaliero di 50mila lire che all'epoca corrispondeva ad uno stipendio mensile medio.
Ma ebbe a polemizzare con gli altri membri della commissione per l'ammissione di una canzone molto apprezzata da Totò intitolata "Parole" e la posizione lo portò addirittura ad abbandonare il Festival prima della conclusione della selezione .
In un articolo apparso sul settimanale OGGI del 24 dicembre del 1959 dal titolo "Non faccio l'uomo di paglia per Sanremo" spiegherà i motivi di una simile decisione.