Lo straordinario “Tapis de fleurs”, il “tappeto di fiori”, ovvero l’enorme rettangolo di petali di begonie - lungo 75 metri e largo 24 - che ogni 2 anni viene realizzato nella Grand Place di #Bruxelles, composto da diverse figure geometriche e decori sempre più complessi ed intricati..
Bruxelles Grand Place
Donna straordinaria!!! 😢😢
Sono una donna anziana,
di 76 anni,
malconcia,
che ha subìto diversi interventi
di cui l’ultimo all’anca
e quindi faccio fatica
a muovermi.
Mi piacerebbe uscire, scendere le scale
(non ho l’ascensore)
e fare una passeggiata
per le vie della città,
bere un caffé al bar,
sorretta dal mio bastone.
Ma ho paura.
Paura del mondo attorno perché è così spaventosamente cambiato.
Io sono stata in manicomio per tanti anni,
ma dopo la legge Basaglia (legge 180 che ha fatto chiudere i manicomi)
i matti sono in giro
e hanno ragione di essere matti:
c’è troppo odio in questa società.
Un odio
che ha devastato l’Italia
e che rende le persone ignoranti,
aride e cattive.
Non c’è più amore
per nessuno.
E per assurdo
affermo
che mi sentivo più sicura in manicomio,
anche se so
che con questa mia affermazione urterò la sensibilità di molti:
io vorrei che riaprissero i manicomi.
Dico di più,
vorrei ritornarci.
Tra le mie quattro mura
non mi sento sicura,
ho dei vicini terribili,
persone inqualificabili.
Mi disturbano con il silenzio, se facessero rumore
mi farebbe piacere,
vorrei sentire le grida
dei loro bambini,
invece niente,
silenzio tombale
che mi porta a domandare "sarà in casa?".
Poi...
improvvisamente
questo silenzio
viene rotto da un rumore violento
che ti fa sobbalzare
perché non te l’aspettavi
e se sei fragile di cuore
può anche farti male.
È una tortura morale.
Madre Teresa di Calcutta diceva
che c’è qualcosa di più grave dell’omicidio colposo: l’indifferenza,
che può arrivare a uccidere un uomo.
Ecco,
i miei vicini
mi trattano con indifferenza.
Non parlano,
non si rivelano,
fanno comunella tra loro, continuano a vedermi
come la donna che è stata in manicomio,
una sorta di stigma
impresso addosso,
che mina la mia identità personale,
per loro...
io sono ancora matta.
E anche mia figlia lo è,
per il solo fatto di essere nata da me.
Ma i veri disturbati di mente sono loro.
La gente
odia la malattia mentale perché ha paura di essere uguale al malato di mente, molti non lo sanno
che sono già uguali ai pazzi.
E così...
li emarginano
credendosi sani.
I miei vicini di casa ricostruiscono la mia pazzia.
Sparlano alle mie spalle perché la mia casa è disordinata,
per loro vivo nella sporcizia, loro invece
hanno case asettiche, perfette
e impersonali
ma non si rendono conto
che vivono nella sporcizia morale.
Il fatto che non mi rivolgano la parola è drammatico...
#AldaMerini