I mille colori dell'India 💕😊
Metri e metri di stoffa, tessuti più o meno preziosi, ma tutti molto colorati: è il
sari, l’abito tradizionale delle donne indù e
simbolo di femminilità nella cultura del subcontinente indiano.
Il sari è un abito creato da un unico pezzo di tessuto lungo cinque o nove metri, che si avvolge attorno al corpo di una donna in modi differenti.
I diversi stili variano in base all'etnia, alla religione, alla classe sociale e ovviamente al gusto personale.
Sapevate che la parola “sari” deriva dall’antica lingua sanscrita e vuol dire stoffa, striscia di panno? 🤔
Lei è Beatrice Maria Adelaide Marzia. Che c’entra con Bebe? Alla mamma Bea non piace. Bebe nasce a Venezia nel 1997. Tira di scherma fin da piccola. Ha 11 anni. Sta male, la portano in ospedale. Meningite. Ha la pelle distrutta, la carne spaccata. Bisogna amputare. Si sveglia. Non ha più le braccia. Dicono che bisogna tagliare anche le gambe. Se non lo faccio? Rischi di morire. Se lo faccio? Rischi di vivere. Facciamolo. Bebe si guarda il volto, le hanno trapiantato la pelle. Il papà le assicura che è una fortuna, prima aveva il naso a patata, così è meglio. Viene dimessa dall’ospedale, torna a casa. Le ferite sono aperte. È l’ora della medicazione. Fa un male cane. Si incazza. Basta, mi ammazzo, non posso fare questa vita di merda. Il papà la guarda. Le chiede come pensa di fare. Bebe si lascerà cadere dal letto, è anche abbastanza alto. Fa per buttarsi. Seria. Il papà le dice sei una deficiente. Se ti butti, non ti ammazzi, ti fai solo male, e poi mi rompi le palle ancora di più. Se vuoi davvero suicidarti me lo dici e ti accompagno alla finestra. Bebe lo guarda. Lui dice sei una cretina, stai zitta che la vita è una figata. E se ne va. Lei rimane di sasso. È in una situazione di merda, non ha scelta, deve tirare fuori la forza. Bebe ricomincia da capo. Non si vergogna. La intervistano, chiede se le passano la gamba. Le stringono la mano, gli molla tutto il braccio. Sotto la doccia usa le gambe ciabatte, le hanno costruite mamma e papà. Dice che la sua vita è una figata, trova parcheggio e salta le code. È il 2016. Ha 19 anni. Entra alla Casa Bianca, stringe la mano al presidente. Lui si presenta, piacere sono Barack Obama. Lei ride, grazie lo so. E gli dà una pacca sulla spalla. Barack è un tipo sciallo. È il 2017. Passa la maturità. Vuole fare un sacco di cose. Avere un bambino e adottarne altri tre, meglio se amputati. Intanto Bebe Vio diventa la campionessa mondiale di scherma.