Federico Gatti
Founder Junior
Sarà vero ??? Sembrerebbe la trama di un film di fantascienza, invece si tratta di realtà: almeno secondo una ricerca condotta dall'Università di Seattle e dal Centro di ricerca sul cancro di Fred Hutchinson. Le donne, insomma, conserverebbero il DNA di tutti gli uomini con cui hanno rapporti sessuali. Lo studio in origine era mirato a stabilire se donne madri di un figlio maschio potessero avere una predisposizione 'di ritorno' per certe malattie neurologiche che più frequentemente colpiscono gli uomini. Da qualche anno, infatti, nel cervello femminile è stata individuata la presenza di DNA maschile, chiamato 'microchimerismo maschile'. Si parla di una percentuale piuttosto alta: il 63% delle donne, infatti, presenterebbe cellule di DNA maschile nel cervello. Ma il quesito rimasto irrisolto riguardava l'origine di tale microchimerismo, che infatti non corrispondeva a quello paterno - dal momento che ogni essere umano deriva dall'unione del DNA paterno con quello materno. Gli scienziati hanno ritenuto che, più verosimilmente, il microchimerismo fosse piuttosto la traccia di una gravidanza di un bambino maschio, ma questa tesi è crollata quando, in seguito all'autopsia di donne che non hanno mai avuto figli, sono state trovati microchimerismi nei loro cervelli. Questo può spiegarsi con almeno quattro opzioni: aborti spontanei e non riconosciuti; il DNA di un fratello maggiore trasferito attraverso la circolazione materna; il DNA di un gemello maschio sparito (sì, succede) durante la gravidanza; rapporti sessuali. Tutte queste ipotesi sono altrettanto valide, anche se le prime tre sono meno comuni e non basterebbero a giustificare la percetuale di 63% di donne che presentano microchimerismo maschile nel loro cervello. L'ipotesi che attraverso i rapporti sessuale il DNA maschile venga assorbito e conservato dalla partner rimane quindi la più probabile, anche se gli studi devono senza dubbio continuare in tal senso, anche per comprendere le possibili implicazioni, compreso la durata di sopravvivenza dello sperma.
Federico Gatti
Founder Junior
BUONA COLAZIONE .... Lo sapevano bene le nostre nonne, pane e olio è una merenda buona e sana, soprattutto se questi due ingredienti sono locali e a chilometro 0. Adesso in Cilento un comune ha riscoperto la semplicità e propone pane e olio come spuntino agli studenti al posto delle merendine. A Stella Cilento niente più merendine confezionate per i bambini che devono fare merenda. Si è riscoperto infatti uno spuntino tradizionale e decisamente più genuino, quello a base di pane e olio. E i bambini della scuola dell’infanzia e primaria del piccolo Comune (che conta meno di 700 abitanti) sembrano apprezzare, probabilmente anche perché a raccogliere le olive sono state proprio le loro manine. E’ già da una settimana che la merenda alternativa, che in questo caso è completamente "made in Cilento", è arrivata tra i banchi di scuola e ha ottenuto il consenso di tutti: insegnanti e genitori. Il Comune, tra l’altro, fornisce gratuitamente gli ingredienti scegliendo tra quelli di maggiore qualità e a km0. Il pane è infatti prodotto utilizzando grani del Cilento e viene condito con l’olio che si estrae dagli uliveti comunali (Stella Cilento è città dell'olio). Entrambi, tra l’altro, sono elementi essenziali della nostra dieta mediterranea e prodotti d’eccellenza.
Federico Gatti
Founder Junior