Founder Starter
Contenuti
- 1 Dolci senza latte vaccino: usare il latte vegetale
- 2 Come sostituire il latte nei dolci
- 3 Dolci senza latte vaccino: usare acqua e succo di frutta
- 4 Dolci senza latte vaccino: usare panna vegetale
- 5 Dolci senza yogurt: usare i grassi vegetali
- 6 Dolci senza latte né burro: i sostituti di origine vegetale
Per preparare dei torte e dessert al cucchiaio senza latte vaccino possiamo affidarci a tanti sostituti, tra cui il latte vegetale, ma ricordatevi che non hanno le stesse proprietà nutritive né contengono il calcio.
Chi non può assumere latte di origine animale, quindi anche latte di capra o di pecora, perché intollerante o allergico, o per una scelta etica, non deve solo rinunciare al latte ma anche a tutti i suoi derivati.
Quindi anche a burro, yogurt e panna e dovrà sostituirli anche nelle torte o nei biscotti. Non dimentichiamo infine che anche i diabetici dovrebbero evitarli, essendo fonte di molti grassi.
Il trucco sta nel non improvvisare, ma nello scegliere dei sostituti vegetali che riescano a compensare in tutto e per tutto il latte e i latticini, consentendovi di realizzare dolci squisiti, ma privi di lattosio.
Potete sostituire il latte d’origine animale in base al tipo di dolce con vari ingredienti vegetali:
- latte vegetale indicato per torte da forno, lievitate e non, e per dolci al cucchiaio e biscotti
- yogurt vegetale indicato per torte lievitate, per dolci umidi e per le creme
- panna vegetale indicato per torte umide molto consistenti senza lievitazione, per creme e dolci al cucchiaio
- succo di frutta indicato per torte lievitate, leggere e biscotti
- vino bianco indicato per torte lievitate leggere e biscotti
- acqua e aroma per dolci indicato per torte da forno leggere e lievitate
Per chi avesse problemi con il latte e suoi derivati di origine animale, anche le ricette dei dolci possono essere variate utilizzando sostanze che possono essere simili per consistenza, sapore e caratteristiche nutri
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- Imparare l’arte del foraging. Conoscere, raccogliere, consumare il cibo selvatico di Valeria Margherita Mosca. Questo libro presenta un’ampia sezione dedicata alla descrizione dei vari habitat naturali e una parte dedicata alla scoperta di oltre 150 specie di erbe, fiori, arbusti, alberi, frutti, funghi, ma anche licheni, alghe e molluschi edibili che li abitano rappresentate tramite disegni.
- Il libro delle libere erbe. Manuale di foraging e cucina selvatica di Elisa Nicoli e Annalisa Malerba.Questo testo presenta 72 schede con illustrazioni e foto di piante molto diffuse in tutta Italia e contiene anche ricette, dalle più tradizionali a quelle gourmet, da realizzare con quanto raccolto. Molto interessante la sezione che spiega come preparare cosmetici naturali e altri prodotti per il benessere o per la casa.
- La cucina delle erbe spontanee, di Mariangela Susigan, Alessandro Gilmozzi e Lucia Papponi, è focalizzato sulla presentazione di ricette per la preparazione di pietanze con erbe spontanee contiene molte utili indicazioni su come raccoglierle e conservarle al meglio.
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Durante le prime uscite è preferibile raccogliere erbe selvatiche per farne uso sia in cucina che per curare comuni malanni:
- cicoria e rucola, perfette per preparare sfiziose insalate d’estate o come contorno saltato in padella in inverno
- ortica, ideale per preparare una minestra, un risotto o una frittata o un piatto di riso o pasta dal sapore antico e inusuale
- sambuco, ingrediente perfetto per realizzare una torta, una marmellata in coppia con le fragole o per la preparazione di tisane, sciroppi, acqua aromatica o cocktail
- tarassaco con cui preparare insalate, frittate ma anche dolci e pesto per condire la pasta.
- iperico può, invece, essere utilizzato per preparare un olio lenitivo per scottature e arrossamenti.
- rodiola (Rhodiola rosea) per farne decotti, impiastri,
- aglio orsino (Allium ursinum) per fare un pesto aromatico da usare nelle bruschette
- genziana gialla (Gentiana lutea) per farne un aromatico liquore
Altre erbe selvatiche possono essere edibili, oppure avere solo un impiego in fitoterapia, per farne decotti e infusi da utilizzare per alleviare i vari malanni di stagione o curare piccoli incidenti domestici.
- olmaria (Filipendula ulmaria) per ricavare infusi diuretici e calmanti dalle sommità fiorite.
- arnica che serve a fare decotti e impacchi per alleviare i dolori articolari e i lividi
- camomilla, per la preparazione di infusi calmanti e per favorire il sonno
- melissa, anche questa per preparare decotti e infusi contro ansia e agitazione
Durante le prime uscite meglio, inoltre, evitare la raccolta di bacche che possono essere difficili da riconoscere. Le bacche commestibili più comuni e facili da riconoscere sono i frutti di bosco e alcuni frutti di grandi alberi:
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- fragoline di bosco
- ribes nero
- mirtillo nero
- bacche di biancospino
- prugnole
- nespole
- ghiande di quercia
- castagne
- faggiole, ovvero i frutti del faggio
Ma fate attenzione, perché le bacche di tamaro e quelle di solanum possono essere facilmente scambiate per ribes rosso, mentre la belladonna può essere scambiata per ribes nero