Mary Principessa

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ASPIRINA, CONTRORDINE DEI MEDICI: I RISCHI MORTALI SUPERANO I BENEFICI PER LE MALATTIE CARDIACHE E ICTUS

2019-03-26 15:09:26

L’aspirina è consigliata spesso a chi rischia maggiormente malattie cardiache o ictus, ma i benefici sono davvero maggiori dei rischi? Secondo le nuove linee guida sulla prevenzione della malattie cardiovascolari dell’American College of Cardiology, questo farmaco non dovrebbe essere consigliato con tanta leggerezza.Le linee guida a cui facciamo riferimento sono quelle presentate congiuntamente dall'American College of Cardiology e dall'American Heart Associated che hanno visto la loro pubblicazione sul Journal of American College of Cardiology. Queste sembrano contraddire decenni di consuetudini mediche raccomandando esplicitamente di NON utilizzare come strategia preventiva di salute contro ictus o infarto aspirina a basso dosaggio (75-100 mg) ovvero cardioaspirina o aspirinetta. Come si legge:"L'aspirina deve essere usata di rado nella prevenzione primaria di routine di ASCVD (rischio di malattia cardiovascolare aterosclerotica) a causa della mancanza di evidenti benefici"In sostanza le nuove linee guida suggeriscono che la maggior parte degli adulti non dovrebbero assumere aspirina giornaliera a basso dosaggio per prevenire un primo infarto o ictus.Sulla base degli studi ASPREE, ARRIVE e ASCEND, le linee guida ACC / AHA concludono che il rischio di effetti collaterali dell'aspirina, in particolare di sanguinamento, supera il potenziale beneficio. I rischi aumentano tra l'altro con l’età.L'avvertimento non riguarda però persone con malattie cardiovascolari accertate, in cui i benefici dell'aspirina giornaliera sono risultati superiori ai rischi.Ma cos’è l’aspirina?L'acido acetil-salicilico chimico, comunemente noto come aspirina, è una forma sintetica di acido salicilico, composto che si forma quando la salicina, sostanza amara presente naturalmente all'interno di piante come la corteccia del salice bianco, viene scomposta all'interno del corpo umano.Mentre l'acido salicilico si trova naturalmente nelle piante come i salicilati, l'acido acetil-salicilico non esiste in natura e viene prodotto solo attraverso la sintesi industriale. Inoltre, la modificazione chimica dell'acido salicilico naturale con un gruppo acetilico determina l'acetilazione dell'emoglobina, cioè essenzialmente si va a modificare chimicamente la funzione strutturale naturale dei nostri globuli rossi e la successiva emodinamica.Questo potrebbe essere il motivo per cui l'aspirina è stata collegata a una gamma così ampia di effetti indesiderati sulla salute tra cui:Ulcera gastricaPerdita uditiva / acufeneSanguinamento cerebraleSindrome di ReyeLa malattia di CrohnInfezione da Helicobacter PyloriCome al solito il da farsi va valutato caso per caso. Pertanto, la decisione di iniziare a prendere regolarmente aspirina dovrebbe scaturire da una discussione dettagliata con il proprio medico come parte di una strategia globale per ridurre il rischio cardiovascolare che comprenda sana alimentazione e attività fisica.In alternativa vi avevamo parlato di alcune piante dallo spiccato potere antinfiammatorio che potrebbero essere una valida alternativa, sempre da valutare prima con un esperto in base alle proprie condizioni di salute.

Mary Principessa

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LA CURA CONTRO L’ANSIA? SCRIVERE A MANO

2019-03-25 15:16:32

Da Harvard alla Cina torna il culto della bella grafia. «È come avere il cervello nelle dita» Scrivere a mano fa bene.Aiuta a pensare ed esprimersi meglio. L’abitudine di scribacchiare a mano è un potente ansiolitico, innocuo per la salute e a basso costo. Come avere il cervello tra le dita.E da Harvard alla Cina torna la moda della bella grafia. Nell’università americana i professori spingono gli studenti a mettere da parte tablet e pc per prendere appunti con la penna.«Chi non capisce la sua scrittura è un asino di natura».Le persone della mia età probabilmente ricordano questo saggio ammonimento delle maestre, alle elementari. Mi immaginavo sempre degli asini in grembiule scolastico che tenevano tra le zampe, molto imbarazzati, un quaderno pieno di scarabocchi indecifrabili.Il bello del proverbio è che mette in risalto un aspetto della scrittura che di solito viene trascurato:non c’è vera comunicazione con gli altri che non sia, prima di tutto, una comunicazione con se stessi.Oggi i margini di impiego della carta e della penna si sono talmente ristretti, soprattutto fra i più giovani, che la nobile arte di prendere appunti, di tenere un diario, di mandare una cartolina a qualcuno sembrano degli anacronismi non molto diversi dall’uncinetto o dalla caccia alla volpe.Eppure, lo sappiamo: è quando le cose diventano del tutto inutili che possiamo comprenderne pienamente il loro valore. E il fatto che le librerie siano piene di quadernetti colorati e di penne di ogni tipo può essere visto come un indizio confortante.Personalmente, posso testimoniare che l’abitudine di scribacchiare a mano è un potente ansiolitico, innocuo per la salute e a basso costo. Ci sono degli argomenti che sembrano fatti apposta per la penna: provate ad annotare un sogno con la tastiera di un computer, e dopo un po’ vi sembrerà di leggere il sogno di un altro, o una noiosa congerie di fatti strampalati. Il fatto è che la scrittura a mano è un potentissimo mezzo di appropria-zione di quelle zone, di quei livelli della realtà che tendono a sfuggire a una piena percezione. Quanto più una cosa è intima, infatti, tanto più è opaca, indeterminata.E la calligrafia, che oggi non è più vigilata da nessuna regola, è lo strumento che più si addice alla sfera più personale della nostra esperienza:che è quella in cui le cose accadono in una data maniera per ogni individuo e solo per lui.Quel meraviglioso, incredibilmente complesso gioco neuronale e muscolare che mettiamo in atto ogni volta che scriviamo, infatti, non produrrà mai lo stesso identico risultato di un altro. Marina Cvetaevaannotò in uno dei suoi stupendi taccuini: «Scrivere significa vivere».Nel 1919, la grande poetessa russa era così povera che non aveva scelta: i quaderni se li cuciva, e si faceva anche l’inchiostro. Ma sono parole che valgono anche per noi, perché gli hobby a volte non sono meno urgenti delle necessità. È quando «non si vive», ci avverte Marina, che «la mano rifiuta la penna».

Mary Principessa

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LE ALBICOCCHE SECCHE SONO UN OTTIMO SUPPORTO PER IL TUO CUORE E LA CIRCOLAZIONE

2019-03-25 15:12:37

Le albicocche secche sono ricche di fibre e potassio, indispensabili per la salute di cuore e circolazione: sceglile bio e senza additivi o zuccheri aggiunti. Golose e nutrienti, le albicocche secche, grazie all’elevato contenuto di fibra e nutrienti, offrono persino più benefici per la salute di quelle fresche. Attraverso il processo di essiccamento infatti, l’albicocca, non solo conserva i valori nutritivi ma in proporzione aumenta la concentrazione di vitamina A. La cosa importante è però scegliere un prodotto essiccato a bassa temperatura: il processo che permette l’evaporazione dell’acqua dal frutto deve avvenire a una temperatura non superiore ai 40 gradi, altrimenti si rischia di perdere la maggior parte della vitamina C e in generale di degradare il contenuto vitaminico.Tre albicocche secche al giorno per una pressione ottimaleLe albicocche secche sono un insospettabile scrigno di potassio: ne contengono 1260 mg ogni 100 g. Molto più delle banane e anche delle albicocche fresche, che ne apportano rispettivamente 350 mg e 320 mg all’etto. Il potassio è una sostanza utile a regolare l’equilibrio dei fluidi intracellulari e di conseguenza assicura una buona funzionalità muscolare, una pressione regolare e un ottimale battito cardiaco. Prova a consumare questi deliziosi frutti essiccati a colazione con lo yogurt bianco, i fiocchi di avena e insieme a qualche pistacchio, anch’esso ricchissimo di potassio. Non esagerare con le quantità perché le albicocche secche hanno più calorie di quelle fresche (240 kcal per 100 g). Ne bastano 3 al giorno!Albicocche secche, cibo amico delle donne e degli occhiUno studio dei ricercatori delle Università del Massachusetts e di Harvard (Stati Uniti) ha messo in evidenza che il ferro presente in alimenti come le albicocche secche sarebbe utile alle donne anche per ridurre del 30-40% i sintomi della sindrome premestruale. Il ferro è coinvolto nella sintesi della serotonina, molecola che promuove il benessere e che riduce la percezione del dolore.Le albicocche secche sono poi ricche di betacarotene o provitamina A: ben 3.600 microgrammi con una piccola porzione da 25 grammi. Uno studio del National Eye Institute statunitense durato sei anni sulle malattie legate all’invecchiamento ha osservato come un consumo quotidiano di betacarotene riduca del 25% il rischio di perdere la vista a causa della degenerazione maculare.Servono anche per dire addio alla stipsiIl contenuto di zuccheri delle albicocche secche è abbastanza elevato considerando che mezza tazza di frutto essiccato equivale a una tazza del frutto fresco: il vantaggio di quello essiccato però è che la sua ricchezza di fibre promuove un senso di sazietà prolungato e un rilascio lento di energia. La fibra inoltre regala a questi frutti blande proprietà lassative: mangiane tre pezzi come dessert, masticandoli bene.In cucina, provale cosìLe albicocche secche apportano una generosa dose di vitamine B3, B5 e B6 che assicurano il corretto funzionamento di tutto il sistema nervoso centrale ma offrono anche una cascata di triptofano, un aminoacido che è convertito nel corpo in serotonina, il composto chimico che mantiene l’umore alto e aiuta a dormire bene. L’albicocca secca, tritata e mescolata a noci, nocciole o semi di sesamopuò essere aggiunta nella cottura del petto di pollo, ricchissimo di triptofano, per aumentare rilassamento e serenità.Albicocche secche: cosa sapere prima di acquistarleLeggi bene l’etichetta dei prodotti in commercio e verifica che non siano stati aggiunti zucchero, saccarina o altri dolcificanti artificiali. Inoltre evita le albicocche secche di colore arancio brillante perché spesso contengono anidride solforosa, un gas conservante che ne ravviva il colore e aumenta la durata di conservazione. Ne puoi riconoscere la presenza sia dal colore strano, sia dal codice E220 negli ingredienti. Meglio evitare questo additivo soprattutto se soffri di allergie e di mal di testa.

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