Mary Principessa

Founder Starter

2022-03-17 12:08:44
Un'idea sfiziosa:

Granola di Grano Saraceno, Fiocchi d’Avena e Mandorle Ingredienti:- 

50g di grano saraceno bio Oltresole- 

50g di fiocchi d’avena- 

20g di mandorle grezze Oltresole- 

30g di uvetta Oltresole- 

1 pizzico di sale- 

1 cucchiaio di malto o di mielePreparazione:

1. Innanzitutto scaldare una padella e tostare il grano saraceno;

2. Unire in una ciotola i fiocchi d’avena, le mandorle tritate, l’uvetta, il pizzico di sale e il miele, mescolando con cura;3. 

Preriscaldare il forno a 180 gradi;

4. Unire tutti gli ingredienti con il grano saraceno tostato, versarli in una teglia foderata di carta da forno e metterla in forno;

5. Lasciar cuocere per 10-15 minuti,

 facendo attenzione che non si scurisca troppo;

6. Fare raffreddare la granola e conservarla in un barattolo, pronta per colazioni e spuntini!

Note:

Questo è solo un esempio, ma potete creare la granola mescolando i vostri ingredienti preferiti: semi, frutta secca, frutta disidratata e cereali. La granola è perfetta con il latte, lo yogurt e anche con il gelato. 

Sbizzarritevi e trovate la vostra versione preferita. 

Mary Principessa

Founder Starter

2022-03-17 12:06:27
GRANO SARACENO,IL GRANO CHE NON E' GRANOIl grano saraceno è uno pseudo-cereale. Così viene normalmente chiamato in termine tecnico per il suo essere, a tutti gli effetti, utilizzato come un cereale senza per questo appartenere alla famiglia delle graminacee come gli altri: grano tenero, grano duro, segale, orzo, e via dicendo.Il suo nome scientifico Polygonum fagopyrum deriva dal fatto che i semi ricordano a quelli del faggio (fagus), ma allo stesso tempo la pianta assomiglia al frumento, che in greco si chiama piros. Il suo nome comune invece discende dal fatto che ai tempi della Serenissima Repubblica di Venezia i maggiori mercanti e utilizzatori di questa farina particolare erano i Turchi, al tempo ricondotti nella grande famiglia dei popoli musulmani, comunemente chiamati saraceni. Il suo viaggio però parte da più lontano: Siberia, Cina e Manciuria sono i più probabili luoghi di origine. Da lì si diffonde ad opera delle popolazioni mongole e turche prima nel Mar Nero e poi in Europa e Italia, grazie all’attività commerciale dei veneziani. Le Proprietà Il grano saraceno è naturalmente privo di glutine, come d'altronde tutti gli pseudocereali. Tra i preziosi minerali e vitamine contenuti nel grano saraceno troviamo: ferro, magnesio, potassio, selenio, zinco, rame e alcune vitamine del gruppo B. Questo potente mix nutrizionale lo rende un alimento ideale per i mesi più freddi dell’anno e per tutte quelle situazioni in cui abbiamo bisogno di un surplus di energia. Magnesio e potassio intervengono nei meccanismi di riduzione della pressione sanguigna e per il corretto funzionamento di nervi e muscoli. Selenio, zinco e rame sono oligoelementi che, rispettivamente, contribuiscono al buon funzionamento della tiroide, regolano l’insulina e sono utili in caso di anemia e infiammazioni virali e batteriche. Le vitamine del gruppo A, B (B1, B2, B3, B5, B6) e J contenute nel grano saraceno proteggono gli occhi, mantengono la pelle sana, sono l’’ideale per combattere stress, malumore, infiammazioni e soprattutto aiutano a superare la stanchezza cronica.

Utilizzo in cucina

Per quanto riguarda i chicchi (o semi), questi vanno sciacquati sotto l’acqua corrente prima della cottura che andrà fatta impiegando per ogni parte di grano saraceno due parti di acqua. Vanno cotti in pentola per circa 10 vminuti dal bollore. Una volta cotti è possibile aggiungere il grano saraceno a minestre e zuppe, per dei primi piatti invernali, oppure alle verdure che più vi piacciono per la realizzazione di polpette vegetali o insalate fredde, più adatte per la stagione calda. Se cucinato a chicchi il grano saraceno ha un sapore leggermente acre che però, una volta condito e arricchito con verdure e legumi, tende a diventare più neutro permettendo di sposarsi bene con diversi ingredienti. Ben si adatta alla preparazione di minestroni, con un mix di verdure e ortaggi a scelta, e a minestre insieme a legumi come lenticchie e fagioli. Si sposa bene anche con verdure più particolari come funghi, melanzane e peperoni. Che siano minestre o insalate fredde è possibile giocare con diversi accostamenti senza sbagliare sul gusto. 

Mary Principessa

Founder Starter

2022-03-17 12:04:45
Siete amanti anche voi dei cereali? E degli pseudocereali? Se non conoscete la differenza, è il momento di approfondire.Prima di tutto occorre sapere cosa si intende con cereali. È quindi un cereale qualsiasi pianta erbacea, appartenente alla famiglia delle Graminaceae, in grado di produrre frutti che, macinati, danno farina per pane e per altri cibi.Gli pseudocereali sono semi simili ai cereali, ricchi di carboidati e adatti ad essere trasformati in farina, ma non sono graminacee. Sono invece riconducibili a 3 diverse famiglie:• Poligonacee (come il grano saraceno)• Chenopodiacee (ad esempio la quinoa)• Amarantacee (l’amaranto).Anche queste sono piante erbacee, ma dicotiledoni, mentre i cereali sono monocotiledoni. La differenza principale tra i due gruppi è nel numero dei cotiledoni, cioè le prime foglioline che spuntano dal seme: una per i monocotiledoni e due per i dicotiledoni.Prima che venisse coniato il termine pseudocereali anche questi frutti erano considerati cereali come gli altri! Rispetto alla maggior parte delle Graminacee però, gli pseudo-cereali hanno una caratteristica: nessuno di loro contiene glutine! Grazie a questo si stanno facendo scoprire o ri-scoprire anche in Italia.Cereali e pseudocereali, insieme, sono la principale fonte di carboidrati, e quindi di zuccheri complessi, che il nostro organismo trasforma in energia. L’origine dei termini non ha nulla a che fare con la botanica: cereale significa “appartenente a Cerere”, Dea romana dei campi e dei raccolti, la quale si riteneva avesse insegnato agli umani l’uso del frumento. È quindi un cerale qualsiasi pianta erbacea in grado di produrre semi ricchi di amido che, una volta macinati, diventano farina per pane e altri cibi. Se dei cereali conosciamo già utilizzo e bontà, gli pseudocereali sono un po’ meno diffusi, ma vale la pena parlarne perché presentano caratteristiche molto interessanti per il loro profilo nutrizionale. Innanzitutto, sono privi di glutine, e trattandosi di semi molto piccoli, vengono consumati interi con maggior facilità rispetto ad esempio a farro, riso, orzo, che allo stato integrale possono risultare sgradevoli per la loro consistenza. Gli pseudocereali invece risultano morbidi e gradevoli al palato, oltre a richiedere tempi minori per la cottura, ed evitando i processi di raffinazione, si mantengono inalterate le loro sostanze nutritive. In generale, vantano una quantità e qualità proteica superiore a quella degli altri cereali, e contengono più fibra, più minerali e più grassi insaturi. Che tradotto in parole povere significa migliore funzionalità intestinale, maggiore senso di sazietà, minore carico glicemico dell’intero pasto.
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