Founder Starter
Ti si ammala il fegato: quanta rabbia hai tenuto dentro, facendola esplodere contro di te?
Ti si ammala il pancreas: quanto avresti bisogno di quell'amore infantile che hai trasformato in corazza?
Ti si ammalano i polmoni: hai talmente tante lacrime trattenute che potresti creare un nuovo oceano.
Ti si ammala il cuore: a quanti hai permesso di spezzartelo?
Ti si ammala l'intestino: devi averne trattenuta di m...a invece di restituirla ai legittimi proprietari.
Ti si ammala il cervello: hai mai fatto la vita che volevi e le scelte che volevi?
Ti si ammalano gli occhi: a furia di posare lo sguardo su quello che non ti piace!
Ti si ammala lo stomaco: ti sei fatta andar giù emozioni avariate, fingendo che fossero prelibate.
Ti si ammalano le ginocchia: hai passato la vita a novanta.
Ti si ammalano le gambe: hai fatto sempre la strada che ti hanno dettato gli altri senza mai scegliere veramente per te.
Ti si ammalano i piedi: prova un po' a pensare a chi ti hai tolto la terra da sotto i piedi.
Ti si ammala la schiena: per forza! Hai portato in groppa cani e porci.
Ti si ammala la pelle: te lo ricordi tutte le volte in cui sei stata tappetino?
Ti si ammala il collo: questo è per tutte le volte che non hai avuto il coraggio di girare la testa dall'altra parte e andartene via da ciò che ti faceva male.
- di Pedro Martinez
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Non bisogna mettere a posto le cose.
Le cose vanno lasciate come sono.
Non si può trattenere un amore finito e nemmeno fissarsi a proseguire un progetto che non vuole essere realizzato.
Tutte le nostre energie sono indirizzate a questo: a mettere a posto le cose.
E trascorriamo ore a cercare di capire di chi è la colpa, a piangerci addosso, a ripetere in modo continuativo quell'atteggiamento che sappiamo non portare a nulla.
Vogliamo essere più espansivi, più simpatici, meno sensibili.
Perché vogliamo essere a posto. Cerchiamo la perfezione.
E non riusciamo a comprendere invece che è proprio il disordine della nostra vita, l'inaspettato, il non accettato che ci guidano alla comprensione più autentica di noi stessi e degli altri.
Dobbiamo solo affidarci alla vita e lasciarci guidare da ciò che accade.
Senza porci domande, senza chiedere il perché di ciò che è successo. Dobbiamo solo gustarci gli eventi che accadono e sentire profondamente cosa suscitano in noi.
Tutto il resto verrà da sé.
Perché saremo così colmi di energia vitale, così svegli e presenti, così attenti che la via da seguire sarà lì chiara davanti ai nostri occhi. E a noi non resterà altro da fare che imboccarla nel modo più naturale e semplice possibile.
E' giunto il momento di non fare niente.
Di spegnere la mente con i suoi pensieri, i pregiudizi, le preoccupazioni.
Non cercate più nulla.
Fatevi vuoto. Ricercatelo in ogni dove.
E vi stupirete di come le cose si metteranno a posto da sole.
( Elena Bernabe')
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Allora cosa faremo?
L'amore.
Davvero?
Si.
Perfetto, allora mi spoglio.
E perché ti togli i vestiti?
Per fare l'amore.
E chi ti ha detto che devi spogliarti
per fare l'amore?
Che io sappia, si fa così.
No, quello non è amore,
quella è possesso.
Non capisco, e come si fa?
Lasciati addosso i vestiti
e parliamo fino a stancarci,
fino a provare a decifrarci,
fino a conoscere tutto a memoria,
fino a scoprire i nostri segreti più profondi,
fino a scioglierci solo guardandoci,
fino a quando questi occhi si stanchino
e mi obblighino a dormire.
E proverai a tenerli ancora aperti?
Si, solo per vederti.
Charles Bukowski