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"Crediamo che Dio
ci veda dall'alto,
ma in realtÃ
ci vede da dentro."
(Shams Tabrizi)Â
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"Quando non hai un nemico dentro, i nemici fuori non possono farti male"
Proverbio africano
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🪔 Dell'ansia, di quella che quando la conosci non nomini a sproposito, del condividere i pezzi per ricostruirsi interi; di quando non sei felice e lo dici senza giudicarti. Del mettersi a nudo per vestire di luce il buio
Sei arrivata come al solito improvvisa, senza avvisare, forte e dirompente. Ti sei seduta sul mio petto con in grembo il peso del mondo. Per alcuni momenti ho fatto finta di nulla - ci provo, perché ogni tanto così ti diluisci e scotti, ma non divampi -. Ho preso in mano un libro per distrarmi ma tu eri in ogni riga, nel mio respiro corto, nel tuo peso sempre più ingombrante.
Allora ho chiuso le pagine e ti ho detto "Sono tua, fai quello che devi". E massaggiandomi il petto, ti ho chiesto "Perché sei qui?" come se potessi rispondermi, dato che sembri non farlo mai quando provo ad accoglierti invece di spingerti fuori. E invece l'hai fatto. Chiara e netta, come un taglio, in una frase nella pancia: "Sono qui per ricordarti che questa non è la tua vita". Poi sei esplosa.
Mi prendi e mi togli tutto, mi fai sentire come se potessi morire, ti detesto - perché no, non riesco ad amarti - ma credo tu sia uno dei doni più possenti che la vita mi abbia fatto, più salvifici.
Perché forse da un fondo non è una carezza che può salvarci. Ma qualcosa che tira, che ci strattona così forte da darci la sensazione di strapparci, qualcosa di potente tanto quanto dev'esserlo la spinta per ritornare in superficie e riprendere a respirare. Di nuovo o nuovi.
Scrivo per ricordare, scrivo per salvarmi. Scrivo per tenere a mente i frantumi per quando un giorno sarò intera e se la vita dovesse poi spezzarmi ancora, saprò richiamare al cuore che ce l'ho fatta e posso rifarlo. Sarò mia testimonianza, mia luce.
Condivido per non essere solo "mia". Perché questa apnea possa dare ossigeno a chi lì fuori dimentica di respirare, per trasformarmi in balsamo e speranza, perché siamo insieme.
Perché io ho sposato la verità anche nella scrittura: e se è questo quello che c'è, questo è quello che dono per servire. Per testimoniare che le cose possono essere mostrate anche quando sono (e siamo) nel processo, non solo una volta finite e riuscite, nel trionfo; o taciute perché fallite. Perché la vita è attraversamento e linee, e pochi sono i punti e le mete, a confronto.
Lo faccio per chi ha paura e dubita, ma comunque continua.
Comunque: continua.
Lasciati travolgere.
Male che vada: torni a respirare, torni a vivere.
Gloria Momoli