Natura inferiore - scusare quella degli altri ma non la nostra -
Non date mai ragione alla vostra natura inferiore. Accordatele, se proprio volete, il beneficio della... “ragione irragionevole” dicendo: «Bene, essa è quel che è per motivi che indubbiamente sono stati validi in passato, a un certo stadio dell'evoluzione, quando l'uomo – come l'animale – doveva obbedire ai propri istinti. Ma ora, a uno stadio più avanzato dell'evoluzione, l'Intelligenza cosmica ha altri progetti per me». Dunque non seguite mai la natura inferiore né coloro che le sono sottomessi. Certo, potete scusarli comprendendo la causa del loro atteggiamento e della loro condotta, ma non accettate mai di fare come loro, perché a quel punto firmate la vostra condanna a morte; diverso è comprenderli, scusarli e perdonarli: ciò è permesso ed è anzi auspicabile. Voi, invece, seguite la vostra natura superiore: sarete sempre sul cammino giusto, e su quel cammino potrete anche trascinare gli altri.
Omraam Mikhaël Aïvanhov
IO SONO <3
Undici passi dell’ “IO SONO”
1) IO SONO una persona importante. Ovunque vada faccio la differenza.
La Terra ha bisogno di me, mi ama e mi sostiene.
2) IO SONO il creatore della mia condizione. Io creo la mia realtà attraverso il mio pensiero. Ogni mio pensiero è una cosa reale,
una forza che si materializza nella realtà.
Sono consapevole degli effetti di un pensiero negativo e degli effetti di un pensiero positivo.
Io posso modificare la mia realtà modificando il mio pensiero,
accordandolo con il cuore. Posso iniziare a pensarmi felice.
3) IO SONO fatto di Amore e di Luce. Anche gli altri sono fatti di Amore e di Luce.
Se guardo oltre l’apparenza posso vedere i colori della loro Luce.
4) IO SONO fiducioso nella vita.
Io so che ogni cosa accade per un motivo. La mia fiducia è importante per creare armonia.
5) IO SONO immensamente amato. Da quella parte di me che tutto sa.
6) IO SONO libero e illimitato. Io ho il potere di creare grandi cose con il sostegno dell’Universo. Io sono flessibile e creativo.
7) IO SONO in grado di immettere luce nell'ambiente in cui mi trovo e anche altrove, aumentando la vibrazione, avvicinandola all'Amore Universale.
IO SONO rispettoso delle scelte degli altri.
Stiamo andando tutti nella stessa direzione anche se prendiamo strade diverse, più o meno lunghe, più o meno tortuose.
9) IO SONO consapevole che le diversità degli altri mi arricchiscono.
Non esiste una regola di essere, anche se tutti insieme ci si può dare una linea per non creare dispersione e tenere alta la vibrazione.
Ci arricchiamo tutti vicendevolmente grazie alle reciproche differenze.
Io mi focalizzo sugli aspetti positivi delle persone.
10) IO SONO in grado di perdonare.
Io perdono le umane debolezze mie e degli altri perché sono consapevole che siamo tutti qui per imparare.
Perdono è comprensione profonda e conseguente libertà.
11) IO SONO consapevole di essere una parte di Dio.
Io sono una parte di Dio che fa esperienza sulla Terra,
per espandersi nell’Amore.
Saint. Germain
La creazione non né buona né cattiva; è così com’è.
È la mente umana che impone ogni tipo di costruzione su di essa, vedendo le cose dal suo punto di vista ed interpretandole affinché si adattino ai suoi interessi.
Una donna è semplicemente una donna, ma una mente la chiama “madre” un’altra “sorella” e un’altra ancora “zia”.
Gli uomini amano le donne, odiano i serpenti e sono indifferenti all’erba ed alle pietre lungo la strada.
Questi giudizi di valore sono la causa di tutta la miseria del mondo.
La creazione è come un albero di pipal: gli uccelli vengono a mangiarne i frutti o a prendere riparo sotto i suoi rami, gli uomini si rinfrescano alla sua ombra, ma qualcuno può impiccarsi su di esso.
Tuttavia l’albero continua a condurre la sua quieta vita, non interessato ed inconsapevole di tutti gli usi cui viene sottoposto.
È la mente umana che crea le proprie difficoltà e quindi piange per ottenere aiuto.
È Dio così parziale da donare pace ad una persona e dolore ad un’altra?
Nella creazione c’è spazio per ogni cosa, ma l’uomo rifiuta di vedere il buono, il salutare ed il bello.
Invece egli continua a piagnucolare, come l’affamato che siede a fianco del piatto gustoso e invece di allungare la mano per soddisfare la fame, continua a lamentarsi:
”Di chi è l’errore, dell’uomo o di Dio?”
Ramana Maharshi