Founder Starter
Pensare di meno serve a curare l’anima.
È importante.
Bisogna imparare a farlo.
Pensare di meno non significa
essere superficiali, distratti. Assenti.
No.
Pensare di meno significa alleggerire
allentare la presa
lasciare andare i pensieri sbagliati
chiudere porte spalancate da troppo tempo.
Vivere di più.
Pensare di meno significa
prendersi cura di se stessi
permettere al cuore di riprendere fiato.
Pensare di meno
è passeggiarsi dentro
prendersi per mano
perdersi in una strada qualunque
della felicitÃ
e sentirsi a casa.
[Andrew Faber]eÂ
Founder Starter
Non ho problemi con i capelli bianchi,
ho difficoltà nell'accettare
che si possa invecchiare senza aver indagato,
senza essersi mossi verso la verità ,
alla conoscenza di sé.
Possono spuntarmi le rughe,
le macchie sulle mani,
posso sentire il mio corpo che invecchia
se ho nel cuore la certezza
che per una parte esterna di me che tramonta,
ce n'è una interna che evolve,
che sorge a nuova vita.
Non chiedetemi quanti sono i miei anni:
che importanza può avere?
Nessuna a cospetto dell'eternità dell'anima.
Chiedetemi cosa e quanto amo,
quali sono i miei valori,
e per cosa sono disposta a dare
non il mio tempo,
ma il mio cuore.
Founder Starter
All'altra faccia della luna,
a quando qualcosa si rompe,
alla tristezza profonda che sembra senza ragioni,
alle ferite.
Alla tremenda paura che ti blocca e ti toglie il senno,
ai risvegli notturni con le loro consapevolezze crude,
agli incubi: anche quelli ad occhi aperti.
Al non vedere, non credere, non riuscire, non mostrarsi, non farsi trovare.
Alle apnee, i pianti mai nati e quelli che non finiscono,
ai pensieri come ossessioni,
all'eccesso di controllo.
Alla parte terribile, a quella che sembra inguaribile,
al fondo che tocchi e invece di riemergere: scavi.
Alla parte bisognosa, alla vittima,
a quella che grida, che si giudica, che ruba i sogni, che rimanda, che non vede futuro.
Al credere di poter possedere qualcosa,
al pensare che sia dovuto, eterno, ingiusto, sbagliato; troppo da sopportare, non abbastanza per ringraziare.
A voi, maestri del buio,
io mi inchino. Come una scia luminosa vi attraverso, e non so dove andrò a finire ma voglio sapere che, fosse anche per un istante:
ho illuminato il cielo.