Founder Starter
"Una donna è inevitabilmente
la storia del suo ventre,
dei semi che vi si fecondarono,
o che non furono fecondati,
o che smisero di esserlo,
e del momento irripetibile
in cui si trasforma in una dea.
Una donna è la storia di piccolezze,
banalità, incombenze quotidiane,
è la somma del non detto.
Una donna è sempre
la storia di molti uomini.
Una donna è la storia del suo paese,
della sua gente.
Ed è la storia delle sue radici
e della sua origine,
di tutte le donne che
furono nutrite da altre
che le precedettero affinché
lei potesse nascere:
una donna è la storia del suo sangue"
(Antigua vita mia)
Founder Starter
QUANDO MENTE E CUORE SI INCONTRANO
Mente: Ciao… mi sento sola.
Cuore: Ci sono io qui giù.
Mente: Ci conosciamo?
Cuore: Conosco te ma tu ancora non conosci me!
Mente: Davvero? Com’è possibile? Non ci credo!
Cuore: Mi dispiace, io invece credo.
Mente: Posso avvicinarmi?
Cuore: Si.
Mente: C’è troppo caldo, mi brucio. La mia natura è fredda, ho paura di
sciogliermi.
Cuore: Non temere, vieni vicino.
Mente: Eccomi. Come ti chiami?
Cuore: Non mi chiamo, sono gli altri a definirmi: la maggioranza mi
chiama «Cuore». Sono una specie di bussola.
Mente: Cuore: che nome buffo. Perché non hai gli occhi? Sei cieco?
Cuore: In un certo senso lo sono; gli occhi non mi servono.
Mente: E come fai a vedere?
Cuore: Sento. Sento tutte le cose. A volte però, quando tu bisbigli o gridi… mi confondo e smetto di vedere. Quando avevo 5 anni la mia voce era l’unica… Poi sei arrivata tu ed hai cominciato a prendere decisioni al posto mio.
Mente: Vuoi dire che sei migliore di me? Io organizzo, concettualizzo,
confronto informazioni, ragiono… E tu cosa fai?
Cuore: Amo. Amo anche te.
Mente: Ami? Che significa?
Cuore: Non posso raccontarti l’Amore: abbracciami.
Mente: Ho paura di perdermi!
Cuore: Abbracciami…
Mente: Sei sicuro?
Cuore: Abbracciami…
Mente: Io… io… io… muoio.
Cuore: Non temere, solo una parte di te potrà morire. Resta qui tra le mie
braccia, non aver paura: la paura non abita qui.
Mente: Non esisterò più… Dove sono?
Cuore: Nel tutto.
Mente: Nel tutto?
Cuore: Si, ora esisti nel tutto.
Mente: Resterai con me?
Cuore: Per sempre, uniti per sempre.
Mente: Tu ed io, per sempre?
Cuore: Si, noi due in Uno, per sempre.
Martina Crepaldi in Avrah Ka Dabra – creo quel che dico di Dario Canil❤️🙏
Founder Starter
«Caro uomo lo sai ✨
che quando entri in una donna, sei veramente dentro un altro essere umano, sei dentro di lei?
Ti sei mai reso conto di quanto sia sacro questo?
Che questa è la cosa più vicina all'unità che tu possa mai sperimentare, e che lei serbi questo regalo per te...
Che si possa tornare al grembo e al punto di creazione...
Che si possono piantare anche i semi della creazione...
Che quando la lasci, lei sente la separazione mentre esci fisicamente e la lasci vuota...
Che essere ammessi dentro di lei è un dono, un onore, qualcosa di sacro, e che sia tuo dovere conoscere, rispettare e onorare questo...
Che il suo cuore è collegato al suo sesso, e quando vuoi entrare nel suo sesso, entri anche nel suo cuore...
Che lei sente tutto quando entri in lei, così come tutta la tua energia l'attraversa e scorre in lei. Quindi hai la responsabilità di entrare con la trasparenza delle tue intenzioni, perché lei sentirà tutti i modi in cui potresti usarla per evitare di sentire il tuo stesso dolore o le tue emozioni. Devi essere sveglio e consapevole del perché stai entrando in lei, e di cosa la stai riempiendo...
Quel "sesso" è l'unione cosmica dell'energia femminile e maschile, un sacro incontro di polarità, e che non ha nulla a che vedere con il raggiungimento di un orgasmo, con quanto duri, con che misura abbia, con un altro numero per la tua collezione, o con il tuo valore...
Quell'aprire veramente una donna, è una via per andare in profondità, ma non nel profondo dentro di lei, ma nel profondo dentro di te, conoscere te stesso, e più in profondità sei in grado di entrare in te stesso, più in profondità puoi entrare in una donna anche tu...»
«Cara donna, lo sai 💗
che quando entro in te mi faccio onda e bramo lambire la tua riva, ripetutamente, in un bacio senza fine, estasi dolcissima, sospesa al di là dello spazio/tempo.
Che porto la mia energia come danza celeste e rito magico per onorare il fuoco sacro della vita che dimora in te.
Che quando entro in te lo faccio con l’assoluta certezza di sentirmi una persona migliore poiché tu mi ispiri a vedere, toccare e sentire davvero il mondo.
Che cerco il volto di Dio e lo trovo. Che mi sento Divina Presenza e vorrei non uscire mai più da te.
Che guardo al nettare del tuo fiore con la meraviglia di un bimbo, la gioia curiosa di un uomo beato e la saggezza di un fiume senza tempo.
Che quando appaio irruento non è per dominarti, quanto piuttosto per dare una forma contenibile al mio travolgente entusiasmo.
Che lascio la mia armatura ai tuoi piedi, poiché con te non ne ho alcun bisogno.
Che con te sono sempre nudo, anche quando l’inverno incalza.
Che cerco il tuo piacere senza posa, prima ancora del mio, il quale non avrebbe senso senza il tuo a benedirlo.
Che sono dentro di te per abbracciarti nello spazio sacro dei nostri sospiri sospesi, dei nostri occhi incantati e della nostra profonda intimità condivisa.
Che confido nella grande bontà della tua Anima di riconoscermi, accettarmi e amarmi per come sono.
Che amo la tua complicità più di ogni altra cosa nell’universo.
Che ti ringrazio ogni giorno della tua sublime accoglienza con tutto il mio cuore.»
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© Prima parte scritta da Zoe Johansen
© Seconda parte scritta da Dario Canil