
Stefano Rossi
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IN GITA A VINCI (FI) - QUANDO LA PASSIONE UNITA ALL' INTELLIGENZA CREA UN MIRACOLO DI NOME LEONARDO.
08/08/2018, 20:59
Un semplice fonte battesimale, un bambino che riceve il Sacramento, sembra una cosa di tutti i giorni. Quel bambino diventerà Leonardo da Vinci!!! Il fonte si trova nella Chiesa di S.Croce a Vinci. Di origine duecentesca, restaurata più volte nel corso dei secoli, non conserva più la struttura originaria. I lavori in stile neorinascimentale eseguiti negli anni 1925-1935 le hanno conferito l'aspetto attuale. Il Battistero, ricavato nei locali dell'oratorio della Compagnia del Corpus Domini, fu inaugurato il 15 aprile 1952 durante le celebrazione per i 500 anni dalla nascita di Leonardo da Vinci. Al centro del vano ottagonale, progetto di Ugo Giulio Arata, è conservato l'antico fonte battesimale, in cui si ritiene che il 16 aprile 1452 il parroco Piero di Bartolomeo Cecci abbia battezzato Leonardo da Vinci. Sulla parete destra troviamo una lapide in cui si ricordano sia il luogo che la data della nascita di Leonardo, tratte da un documento del nonno Ser Antonio da Vinci. L'ambiente è stato inoltre recentemente arricchito dalle opere scultoree in lega metallica realizzate dall'artista Cecco Bonanotte ispirate alla storia della salvezza.


Stefano Rossi
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SCUOLA E FIGLI - L’Emozionante Lettera di un Dirigente Scolastico per i Genitori degli Studenti Prima degli Esami.
08/08/2018, 14:38
Un dirigente scolastico di Singapore ha rivolto una lettera molto profonda ai genitori degli studenti del suo istituto pronti a sostenere gli esami di maturità. A prescindere dalla sua provenienza, le parole della lettera riescono ad inviare un messaggio educativo molto forte anche ai genitori degli studenti italiani. In questa lettera, si avverte tutto l’amore del preside nei confronti dei suoi studenti: "Gli esami dei vostri figli stanno per iniziare, so che sperate che i vostri figli vadano bene. Ma per favore ricordatevi che tra gli studenti che siederanno per fare gli esami c’è un artista che non capisce la matematica, c’è un imprenditore a cui non interessa la storia, c’è un musicista i cui voti in chimica non saranno importanti, c’è una persona sportiva il cui allenamento è più importante della fisica. Se tuo figlio andrà bene sarà un ottima cosa, ma se lui o lei non lo faranno, per favore non privarli della loro fiducia e della loro dignità. Digli che non fa niente, che è solo un esame. Potranno fare cose molto più grandi nella loro vita. Digli che non importa quali saranno i loro voti, li amerai lo stesso senza giudicarli. Comportatevi così per favore. E quando lo farete, ammirerete i vostri figli conquistare il mondo. Un esame od un brutto voto non gli porteranno via i loro sogni ed il loro talento. Per favore, non pensate che dottori ed ingegneri siano le uniche persone felici al mondo". Cordiali saluti, il preside”


Stefano Rossi
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SCUOLA, COSA INTENDIAMO ESATTAMENTE? INTERVENTO DI UN DIRIGENTE SCOLASTICO - SKOLE': TEMPO LIBERO CONTRO STRATEGIA DI LISBONA.
07/08/2018, 13:23
Un intervento interessante, complesso, magari non in linea con il pensiero dominante. È quello che vi propongo realizzato dal Dirigente Scolastico Bruno Dagnini. Distogliendo gli occhi dell'ansia utilitarista, che non trova pace se non collega la formazione al lavoro, ed è diventata tanto più ossessiva quanto più il lavoro si allontana e scompare, fa piacere disintossicarsi ripensando alla lontana origine della scuola. La parola viene dal greco skolé, che significa tempo libero. In latino corrisponde a otium: tempo libero da impegni pubblici, riposo dalle occupazioni, dagli affari. L'esatto contrario del lavoro. Pertanto: skolé = otium = tempo libero = scuola. Un pensiero da incorniciare. Ha un effetto liberatorio, infatti, quando si è presi dalle interminabili e infruttuose discussioni sulle "alternanze scuola-lavoro", mentre il tempo scarseggia, ricordare l'origine del fenomeno, la materia prima della scuola, che è all'opposto, e a sorpresa, il tempo libero, da cui deriva la noia, e dalla noia la curiosità e la meraviglia di fronte alla conoscenza. Se non vi fossero stati, anticamente, uomini finalmente liberi dal bisogno, in genere nobili o comunque benestanti, esentati grazie al lavoro dei servi dalla dura lotta per la sopravvivenza di fronte a una natura ostile, la scuola non sarebbe mai nata. C'è da quando a qualcuno è stato dato il privilegio di avere tempo per sé, da trascorrere piacevolmente, liberamente, senza obblighi urgenti, lontano dagli affari, dalle grane e dagli affanni. La conoscenza è frutto di questa libertà e trova la sua ragione in se stessa, non nell'utilità economica e nella conseguente sottomissione alla durezza delle necessità quotidiane. Anzi, proprio perché libera, riferita a un altro tempo, un tempo diverso da quello scandito dalla durezza dei bisogni, la conoscenza può mettere in discussione tali presunte necessità, tutte le necessità, l'idea stessa di necessità. Ciò che allo schiavo, privo di tempo e immerso nella fatica, è sembrato un vincolo fatale e invincibile, può invece rivelarsi all'uomo libero come uno stato passeggero, provvisorio, modificabile, grazie alla conoscenza. Questa è la scuola, che apre altri mondi. La capacità di vedere oltre l'immediatezza dei bisogni elementari, disponendo di un tempo libero, dedicato unicamente al proprio sviluppo personale, è stato per secoli un beneficio per pochi privilegiati. Le nostre scuole esistono invece per estenderlo democraticamente a tutti. Se ci riescano o no è oggetto di discussione. Sempre più spesso, invece, svolgendo il mio lavoro, mi imbatto in documenti scolastici che, a vario titolo, riportano un'intenzione programmatica di segno contrario che trovo sgradevole e insensata. Eccola: "Diventare l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale..." Mi sono chiesto perché questa frase suoni falsa e insostenibile rispetto al senso originario della scuola, e specialmente in considerazione del nesso tra conoscenza e tempo libero. E anche adesso, ripensandoci, devo dire che più la leggo e meno mi convince. Vedere nella conoscenza uno strumento, anzi il più efficace strumento, di un'economia che intende dominare il mondo è un'aberrazione. La conseguenza è che anche la scuola (otium e skolé) viene associata ai suoi opposti, alla competizione e alla volontà di primeggiare, e degradata a strumento per raggiungere mete che le sono estranee. La frase suona falsa perché è la giustificazione teorica dell'eteronomia scolastica. Introduce a una scuola che ha abbandonato il privilegio della conoscenza per piegarsi alla mera convenienza e all'opportunità economica. Posta infatti una simile premessa, perché studiare? .....https://eteronomiascolastica.blogspot.com/2018/06/skole-tempo-libero-contro-strategia-di.html?spref=fb&m=1

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