Stefano Rossi

Top Founder President

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SCUOLA - STIAMO PER RICOMINCIARE!!! LE PAROLE DI ENRICO GALIANO.

2018-09-07 12:05:23

Ho fatto due passi per i banchi vuoti, stamattina. Ho eluso la ferrea guardia delle bidelle dicendo che mi serviva un libro e sono entrato. Le classi vuote, la settimana prima che inizi la scuola: dovrebbero farle patrimonio dell'umanità. Anche perché, quel silenzio, quando lo senti più. È bello, quel tutto che deve ancora cominciare. Come un teatro vuoto, il mattino prima di uno spettacolo. Quell'ordine preciso poi, allineato, irreale. Così sfiorando quei banchi con la punta delle dita, immaginandoci sopra gli astucci, i diari, le mani che saranno lì sopra da lunedì, mi è venuto in mente tutto quello che vorrei trovare, dentro quelle classi. Tutto quello che vorrei aiutare a costruire. Vorrei che più neanche uno studente vivesse costantemente con la paura di sbagliare, di prendere un brutto voto, di restare indietro. Vorrei che la paura proprio non c'entrasse, con lo stare lì. Vorrei che ognuno di loro entrando lì avesse la sensazione che stia per succedere qualcosa di bello. Vorrei che non fosse solo una sensazione. Un po' da sognatori idealisti. Un po' tanto, lo so. Ma è quello che vorrei. Vorrei che quando ci guardano, noi prof, non lo facessero con quell'espressione un po' così, della serie: ma davvero ti sei fatto il mazzo e hai studiato per una vita per poi scegliere di fare... il prof?! Vorrei che la stessa luce che è passata dai miei occhi la prima volta che ho letto L'albatro di Baudelaire, o visto i girasoli di Van Gogh, o ascoltato The Joshua Tree degli U2, quella stessa voglia di conoscere e di farmi domande che mi ha attraversato come una scossa passasse da me a loro, come una malattia contagiosa da cui non vorresti guarire mai. Vorrei parlare meglio la lingua dei ragazzi, ma non per fare il quarantenne giovanilista presentandomi col cappellino alla Fedez e i pinocchietti: semplicemente per capirli di più, per farmi capire di più. Vorrei che le classi non fossero solo le classi, ma il giardino, la strada, i musei, i fiumi, il mare. Vorrei che non ci fosse sempre quella barriera che dice loro che la scuola è una roba, e il mondo di fuori un'altra. Ecco, vorrei che un po' più di mondo entrasse a scuola, e un po' più di scuola entrasse nel mondo. Vorrei riuscire a insegnare la bellezza della fatica, la gioia del sudare dietro a un obiettivo, ma soprattutto: quell'attimo infinito in cui da qualche parte lo vedi, dentro di te, il tuo obiettivo. Quello soprattutto. Aiutarli a scoprire dov'è che vogliono andare. Perché in quella orribile fase della vita in cui il difficile è sapere chi essere, il regalo più bello che puoi fare loro è aiutarli a intravedere chi vogliono diventare. Perché una volta che lo sai, una volta che lo senti, non c'è più niente che ti possa fare davvero paura.

Stefano Rossi

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MUSICA DELLA BUONANOTTE - MA QUALE BUONANOTTE!!! 6/9/2007, DIPARTITA DI "BIG LUCIANO" PAVAROTTI, E ALLORA... "NESSUN DORMA"!!!!!

2018-09-06 20:38:35

Nessun dorma!... Tu pure, o Principessa, Nella tua fredda stanza Guardi le stelle Che tremano d'amore e di speranza. Ma il mio mistero è chiuso in me, Il nome mio nessun saprà! Solo quando la luce splenderà, Sulla tua bocca lo dirò fremente!... Ed il mio bacio scioglierà il silenzio Che ti fa mia!... Voci di donne (le stelle) Il nome suo nessun saprà... E noi dovremo, ahimè, morir!... Il principe ignoto Dilegua, o notte!... Tramontate, stelle!... All'alba vincerò!... Nessun dorma! Nessun dorma! Tu pure, o Principessa, nella tua fredda stanza guardi le stelle che tremano d'amore e di speranza... Ma il mio mistero è chiuso in me, il nome mio nessun saprà! No, no, sulla tua bocca lo dirò, quando la luce splenderà! Ed il mio bacio scioglierà il silenzio che ti fa mia. Voci di donne (le stelle) Il nome suo nessun saprà... E noi dovrem, ahimè, morir, morir! Il principe ignoto Dilegua, o notte! Tramontate, stelle! Tramontate, stelle! All'alba vincerò! Vincerò! Vincerò!

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MUSICA - 6/9/1941, OGGI DOLORES O' RIORDAN DEI CRANBERRIES AVREBBE COMPIUTO 47 ANNI. "ZOMBIE".

2018-09-06 19:16:54

Poche artiste come Dolores O’Riordan, cantante del gruppo irlandese dei Cranberries scomparsa il 15 gennaio a soli 46 anni, hanno avuto il privilegio di simboleggiare con la propria voce un’intera generazione. Dopo il primo album, del 1993, “Everybody else is doing it, so why can’t we?”, la band raggiunse un successo planetario l’anno successivo, con l’album “No need to argue”, che conteneva la famosissima “Zombie”, un brano sul conflitto in Irlanda del Nord che portò i Cranberries ai primi posti delle classifiche di mezzo mondo. A colpire fu non solo la tematica forte del testo, accompagnata da un video altrettanto efficace, ma soprattutto l’atmosfera grunge-rock e il modo di cantare di Dolores O’Riordan, insolitamente più duro e aggressivo rispetto alle altre volte, con delle parti urlate che si sposano perfettamente con le chitarre distorte. La voce di Dolores è sempre stato uno dei punti di forza della band dei Cranberries, grazie a un particolare falsetto con dei gorgheggi yodel raffinati ed eterei, che ricordano un’altra grande cantante irlandese, Sinead O’Connor. Una voce allo stesso tempo appassionata, grintosa, nevrotica ma anche estremamente dolce nelle famose ballad e ninnananne. Il grande talento vocale della minuta Dolores ammaliava i fan durante le esibizioni dal vivo e faceva di lei una gigante, fragile e carismatica.(Supereva.it)

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